Palinsesti, è la rassegna d’arte contemporanea appena inaugurata nell’Antico Teatro Sociale “G.G. Arrigoni” a San Vito al Tagliamento e che può essere visitata fino al 15 gennaio 2023. Con il suo ricco e variegato programma di mostre ed eventi la rassegna, giunta al suo trentunesimo appuntamento sommando alle 17 edizioni di Palinsesti le 14 di Hic et Nunc, coinvolge numerosi artisti nazionali e internazionali in quattro diverse sedi del centro storico di San Vito al Tagliamento.
Una nuova edizione per i Palinsesti
Si parte dunque, con questa nuova edizione, dall’antico Ospedale e dalla chiesa di Santa Maria dei Battuti dove è presentato il progetto espositivo Mappe di colore – curato da Luca Pietro Nicoletti con la collaborazione di Magalì Cappellaro, Arianna Silvestri e Serenella Todesco – che intende proporre alcuni esempi di ricerche artistiche che hanno fatto dell’uso del puro colore lo strumento pressoché esclusivo della loro ricerca espressiva: il timbro, la campitura e la saturazione, uniti a un’opzione aniconica di fondo, sono stati elementi capaci di creare sulla superficie della tela una tensione emotivamente coinvolgente.
Questo non significa, però, un impoverimento delle possibili soluzioni che l’artista ha a sua disposizione. Una via, come nel caso di Sandi Renko – presente con un’installazione anche nella chiesa di Santa Maria dei Battuti – procede verso una progettazione dell’immagine attraverso l’accostamento di colori, con un risultato grafico e mutevole, al crocevia fra arte e design, erede delle ricerche di arte programmata degli anni Settanta e Ottanta. Su un versante opposto, invece, si colloca Tetsuro Shimizu, pittore giapponese venuto a studiare a Milano, dove scopre la tradizione italiana della pittura e recupera, nelle sue tele sagomate, una dimensione impetuosa e romantica del colore dato a piccoli tocchi.
La ricerca alla base di Palinsesti
Le ricerche di Pope e Mario Palli, invece, perseguono la strada della monocromia, ma con un’attenzione alla risposta visiva ed emotiva del colore che emancipa le loro opere dalla freddezza di un approccio mentale e analitico alla pittura. Ma ogni via dell’astrazione, anche nei casi più radicali, ha una memoria figurativa dalla quale gradualmente si scosta, come nel piccolo omaggio che la rassegna riserva al ricordo di Walter Zironda. In ciascuno di questi casi, anche nella più ascetica e disciplinata dedizione alla pittura in quanto tale, la linea del colore conferisce un’acuta sensibilità alle superfici, e ricorda come la semplice applicazione del pigmento sulla tela, e l’esperienza immersiva che porta con sé, possa essere non solo coinvolgente, ma persino sensuale.
L’omaggio a Graziano Negri
All’Essiccatoio Bozzoli è ospitata la personale di Graziano Negri, curata da Antonio Garlatti, che costituisce un affondo sul lavoro Scuro (1997) presente nella collezione d’arte contemporanea di San Vito al Tagliamento Punto Fermo.
La mostra, che rende omaggio all’opera dell’artista prematuramente mancato nel 2013, si trova in linea, per la tematica proposta, con il progetto espositivo Mappe di colore. Negri ha posto il colore al centro della sua ricerca artistica, avvicinandosi nel suo percorso creativo sia alla pittura astratta americana che a quella analitica.
L’appuntamento internazionale del Premio In Sesto
Il luogo come arte,curato da Michela Lupieri con la collaborazione di Alice Debianchiraggiungequest’anno la quattordicesima edizione. Il Premio riconferma la vocazione dimostrata nei suoi precedenti anni di attività: promuovere il rapporto storia-contemporaneità sul territorio e favorire l’incontro e lo scambio tra artisti nazionali e internazionali. Per questo 2022 i partecipanti sono Chantal Vey e Quentin Lefranc dalla Francia e Sasha Vinci dall’Italia. La novità di quest’anno è duplice: per la prima volta, un Premio tematico, legato alla figura di Pasolini e al centenario della sua nascita.
Palinsesti e Pasolini
Per questo nella mostra allestita alle Antiche Carceri sono esposti alcuni lavori che gli artisti hanno sviluppato in relazione a questo autore, insieme ai tre progetti di opera pubblica: Vieni ad ascoltare i fiumi del mio cuore di Vey, Un pas chasse l’autre di Lefranc ed Ecco una terra non ancora colonizzata dal potere di Vinci. Inoltre, sempre per la prima volta, c’è un’estensione del raggio d’azione alle frazioni, con l’inclusione della Piazza IV Novembre di Ligugnana come area destinata a ospitare l’opera vincitrice. Come da consuetudine il pubblico è chiamato a esprimere il proprio voto di preferenza, stabilendo quale sarà il progetto da realizzare nel corso del 2023.
Una mostra in giro per San Vito al Tagliamento
Negli spazi al piano terra di Palazzo Tullio-Altan è ospitata la personale, curata da Giada Centazzo, della tedesca Hella Gerlach, vincitrice della XIII edizione del Premio In Sesto con il progetto dal titolo Le Gambe di Tagliamento, ideato per l’ex Foro Boario cittadino, oggi ridestinato a giardino pubblico. La scultura è un groviglio di gambe ad altezza di bambino che allude all’interazione sociale come motore per la crescita e lo sviluppo di idee inattese.Nella mostra dal titolo “Spiritual Bypass III” allestita a Palazzo Tullio-Altan, Gerlach propone una selezione di opere intitolate Hangover, (2020-in progress) appartenenti ad una più ampia serie in fieri che conta ad oggi 37 pezzi. Di forma tubolare e flessibile, variamente imbottiti, opportunamente combinate tra loro, questi lavori sono lasciati pendere dal soffitto. Dal carattere antropomorfo e dalle differenti cromie, sono il tentativo di dare letteralmente corpo a stati emozionali e vissuti, individuali e collettivi.