Il Diario Liberale vive giorni pieni di sorprese. Tra quelli che si lamentano rammolliti dal troppo benessere senza perdere di vista il gossip. Infatti siamo un popolo di guardoni se tutti i giornali sottolineano come una coppia famosa ormai divorziata litigano sulla spartizione del patrimonio come fosse un bottino. E non dimentichiamo la politica. Ancora riecheggiano le elezioni di settembre ma la luce non sembra essere così accesa come raccontano.
Libertà e benessere ci hanno viziati e siamo rammolliti. Un tempo riuscivamo a sopravvivere anche alla carestia
Durante la guerra mancava la luce elettrica, talvolta l’acqua, le medicine e persino da mangiare. C’erano le tessere annonarie con cui si poteva acquistare solo il cibo consentito dalla razione quotidiana. I genitori digiunavano per nutrire i figli che dovevano crescere. E sopravvivemmo. La democrazia è stata un disastro. Alla minima difficoltà entriamo in crisi perché ci mancano le comodità. Il governo non ci paga le bollette, passeremo l’inverno al freddo. Ma nessuno pensa di comportarsi un po’ meglio per risolvere problemi che spesso dipendono dalla nostra incuria.
Lei chiede 20mila euro al mese per sé e 17mila per i tre figli. Lui gliene offro sette in tutto. Brindano gli avvocati
Lei chiede 20mila euro al mese per sé e 17mila per i tre figli. Lui gliene offre sette in tutto – Ma che debbono farsene di tanti soldi? È una ripicca. Anche contro i figli? Non dicevano essere la cosa più cara del mondo? Sì, ma dopo i quattrini. Deciderà il tribunale, ma dopo avere raccontato tutti i fatti loro. perderanno dignità. Significa che è uno qualsiasi, che accusa la madre dei figli di avere tradito per prima. Lo spettacolo continua. Piace ai guardoni che godono delle miserie umane per sentirsi migliori, come pure i giornali. Che miserabili! La Meloni è convinta di rivoltare l’Italia. Beata lei
Gentile Signora, se cerca la lite con la sinistra che ha già sonoramente sconfitto, vuol dire che si sente in difficoltà
Il sindacato non c’entra col PD e non ce l’ha neppure con lei. È uno sciopero simbolico, una o due ore soltanto per ricordare: 1) la tutela dei salari, 2) la sicurezza nei luoghi di lavoro, visto che nei primi mesi di quest’anno sono morti già 660 operai, 3) il trasporto pubblico carente, 4) il caro bollette, 5) l’escalation della guerra nucleare. Certo, sono problemi di cui dovrà occuparsi il suo governo. Se lei biasima lo sciopero, sacrosanto diritto dei cittadini in democrazia, vuol dire che non ha intenzione di occuparsi di questi problemi o teme di non potere formare un esecutivo adeguato.
Elon Musk è l’uomo più ricco del mondo. Un giorno vuole comprare twitter e l’indomani cambia idea e ci rinuncia
Non se ne può più. Dei più, che non hanno di che mangiare e muoiono per denutrizione non si parla mai. Eppure quei bambini benché neri di pelle hanno la stessa innocenza dei nostri. In Africa i genitori combattono, quindi non ci sono mentre i figli muoiono per fame e epidemie. La loro è una guerra eterna che nessuno cerca di fermare. Il business delle armi è troppo redditizio. Guai a chi osa interromperlo. Nei paesi più poveri del mondo non ci sono soldi per il cibo e la salute, ma quelli per l’armamento si trovano. Basta con i capricci di Musk che non risolvono i problemi del mondo.
Meno male che Silvio c’è, è un refrain. Ma anche il suggerimento di non cimentarsi a braccio di ferro con Meloni
Accetti le condizioni di una donna saggia, volitiva e non ricattabile. Con quell’accozzaglia di incapaci di cui si attornia era meglio la presidenza di una Camera, la cui struttura consente la funzionalità senza il contributo del presidente. Con ruoli più impegnativi, invece, si rischia di fare delle figuracce. Lo sciocco di Di Maio, anziché il Lavoro o le Pari Opportunità dove non sarebbe emersa la sua nullità, ambì al prestigioso ministero degli Esteri, e gli è costata la rielezione. Ricordi pure che ci sono Renzi e Calenda in agguato. Non vedono l’ora di sostituire FI nella maggioranza.
È una donna cocciuta. Si ostina a rifiutare la Ronzulli come ministra della Sanità per avere un governo autorevole
Braccio di ferro con Berlusconi, giustamente convinto che per un’infermiera non c’è ministero più adeguato. Chi meglio di lei in pandemia può suggerire come somministrare il vaccino? La premier sostiene che è già tanto che sia senatrice. Alla fine si accontenterà dell’Istruzione dove tante persone coltissime prima di lei hanno deluso. Perché non provare con un’outsider? Se no, si rischia che ci mettano Salvini, che è ancora peggio. È un braccio di ferro tra un’esordiente e un veterano di 86 anni. Suonati. Ringrazi Dio, patria e famiglia che la fidanzata non è ambiziosa
Brava la Meloni, che tiene a precisare con orgoglio di non essere ricattabile. È anche un messaggio agli Italiani
Lo comunica a tutti perché è la sua forza. È un’eccezione tra i politici. Non nasconde scheletri nell’armadio. Né laici né cattolici hanno combattuto la corruzione. Stiamo scoprendo che solo tra i famigerati e temuti fascisti c’è pulizia. Lei è arrivata al potere senza dovere accettare compromessi né chinarsi al volere di padroni arroganti. È forse con questa speranza – un po’ di rigore morale nel paese – che gli elettori hanno votato per un partito e personaggi antistorici. È inutile minacciarla di negare la fiducia al suo governo. Lei non si piega perché l’onestà è il vero potere