Il ristorante è noto a molti. Si chiama Ca’ del Poggio, si trova nelle meravigliose Colline del Prosecco Superiore DOCG, a San Pietro di Feletto, luogo famoso anche per il passaggio del Giro d’Italia avvenuto negli scorsi anni. E’ un simbolo e un successo che si è sviluppato in questi anni. Ma dobbiamo ripercorrere la storia di questo ristorante che vede protagonisti due fratelli che a 22 e 23 anni hanno scommesso sul loro futuro. E ci sono riusciti. Sono Marco Stocco “Nel nostro locale io ho il compito di far arrivare la gente, mio fratello Marco ha il compito di farla ritornare per la sua cucina” ammette sorridendo Alberto. Tanto per dire che se il cuoco non sa preparare bene i suoi piatti la gente non ritorna più.
Marco Stocco è il cuoco che si assume questo “onere”. Ma la continua affluenza per provare i suoi piatti fa capire che lui ci riesce in cucina. Con molte riconoscenze
Marco a Alberto provengono da una famiglia di ristoratori che avevano un locale nella laguna di Bibione. La loro specialità era il pesce. Papa’ Fortunato era dedito ai fornelli mentre mamma Maria Stella seguiva i clienti in sala, cosa non facile a trovare in quegli anni quanto il ruolo della donna era quello di stare in cucina mentre l’uomo era dedito alle relazioni. Ancora oggi i genitori sono attivi nel ristorante.
Marco, sin da piccolo, maturava in sé la passione della cucina, avuta anche dal nonno.
Quindi ha frequentato la scuola alberghiera?
“No. I genitori mi hanno iscritto a ragioneria. Erano gli anni in cui molti decidevano di frequentare questa scuola. Ma io continuavo a lavorare con papà in cucina: mi piaceva stare attorno ai fornelli, sentivo che era il mio luogo”
Marco e Alberto, decisero 28 anni fa il grande passo: aprire nei Colli trevigiani un ristorante. Così recuperarono il vecchio casolare di famiglia, lo sistemarono e diedero il via (con i genitori) al loro ristorante di pesce.
Marco Stocco,come è stato l’impatto della gente?
“Sconfortante. La gente inizialmente non ammetteva un ristorante di pesce in collina. Ci rispondevano: ‘ndemo al mar a magnar pesse ( trad. andiamo al mare a mangiare pesce).
Ma quella dei fratelli Alberto e Marco era una sfida visionaria, che negli anni è maturata e quel sogno è diventata una realtà.
In cucina Marco continua a preparare i piatti di mare, la grande passione per la laguna veneta la porta nelle colline trevigiane. Ovviamente continua nella preparazione dei piatti del territorio collinare, dedicando sempre la sua passione e ricerca attorno ai fornelli.
Da giovane aveva anche la passione per lo sport, precisamente per il calcio. Per un certo periodo ha giocato in squadre in importanti ruoli, poi si è interamente dedicato alla sua cucina.
E’ sposato con Alessandra e ha una figlia, Giorgia, di nove anni. Alessandra lavora in sala.
Marco Stocco, il suo hobby fuori dalla cucina?
“Mi piace molto la natura e quando posso mi lascio perdere nei boschi delle montagne o nella laguna. In solitudine, dove non c’è confusione” . Insomma un cuoco che preferisce godersi da solo i meravigliosi paesaggi della natura. Da cui poi trae spunto per preparare i suoi piatti. Lui non vuole stravolgere i gusti del pesce con aggiunta di diverse salse, il prodotto deve essere più naturale possibile e di qualità.
Nel suo ristorante, dal 2008, passa il Giro d’Italia. Lo chiamano il “Muro di Ca’ del Poggio” una salita ciclistica impegnativa, considerata la salita simbolo delle Colline del Prosecco che il 7 luglio 2019 sono state riconosciute dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Questo territorio è ora gemellato con altre salite dei Tour della Francia e del Belgio. In cima alla collina c’è il ristorante dove Marco è pronto – dopo la fatica della salita in bici – a deliziare con i suoi piatti.
“Il ristorante Ca’del Poggio di Marco e Alberto fa parte della rete di imprese www.visitproseccohills.it che ha il compito di far conoscere il meraviglioso patrimonio di queste colline patrimonio Unesco
Per i lettori di enordest Marco Stocco ci propone un risotto “marinaro” che sposa il prodotto per eccellenza delle Colline riconosciute Patrimonio dell’Umanità: il Prosecco Superiore. Un risotto di Prosecco e di frutti di mare. Da provare.
Risotto Prosecco e mare
Ingredienti per 4 persone: 8 pugni di riso carnaroli, 12 ostriche belon calibro n° 2, 10 capesante nostrane, 2 calici di Sua Maestà il Prosecco Superiore DOCG Conegliano – Valdobbiadene, fumetto di pesce q.b., olio extravergine d’oliva q.b., prezzemolo q.b., sale q.b.
Preparazione
Apriamo le ostriche e mettiamo da parte la loro acqua. Nel frattempo puliamo le capesante, togliamo il frutto e laviamolo accuratamente. Tagliamo poi le capesante e le ostriche a tocchettoni.
In una pentola per risotto versiamo 2 cucchiai d’olio e facciamolo scaldare, uniamo quindi le capesante e dopo qualche minuto le ostriche. Aggiungiamo il riso, facciamolo tostare, saliamo e continuiamo a cuocere aggiungendovi il fumetto di pesce. A fine cottura (circa 15 minuti) mantechiamo il risotto con il Prosecco Superiore DOCG Conegliano – Valdobbiadene, l’acqua delle ostriche, un po’ d’olio extravergine d’oliva e una manciata di prezzemolo. Uniamo il mare e il prosecco in un connubio magico fatto di profumi, colori e deliziamo il nostro palato.
Attendiamo alcuni minuti e serviamo il tutto.
Il vino in abbinamento
Siamo nella terra del Prosecco Superiore e senza dubbio il vino in abbinamento al risotto Prosecco e Mare non può essere che un ottimo Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut DOCG. E’ un vino dalla giusta mineralità e con il giusto gusto: un ottimo abbinamento da provare.