Il Diario è rivolto a un pubblico impegnato e a chi vuole tenersi informato degli avvenimenti salienti di attualità nella forma più succinta possibile. Il Diario non cerca consensi ma tenta di indurre il lettore di qualsiasi tendenza politica alla riflessione su problemi che riguardano la sua vita e quella dei suoi figli. Come ad esempio scoprire che non c’è più nemmeno lo spirito di sopravvivenza.
Nubifragio nelle Marche, muoiono 10 persone. Padre e figlio nel tentativo di spostare l’auto
Non è solo del dissesto idrogeologico la colpa delle disgrazie. La gente non collabora. Non si dà alla fuga né si tappa in casa quando il pericolo è evidente. Non si esce se diluvia, né si va a scuola e al lavoro. SI tengono i bimbi dentro. Invece, si pensa più a salvare i beni materiali che la vita. Recentemente, durante una gita in montagna un giovane è precipitato in un burrone per cercare di recuperare il cellulare della fidanzata. Un operaio è caduto nella tromba dell’ascensore, che riparava, per salvare la cassetta degli attrezzi. Non abbiamo neppure l’istinto di sopravvivenza.
È finita la pacchia, dice la Meloni. Che oltre all’Italia abbia intenzione di rivoltare come un calzino pure l’Europa?
Per il prossimo governo italiano l’Europa dovrà solo corrisponderci miliardi di contributi a fondo perduto, senza mai intromettersi nel modo in cui li spenderemo. Né tollereremo controlli sul rispetto dei diritti umani come previsto dallo statuto. Pure da noi Dio, patria e famiglia imporranno alla donna, seppure vittima di una violenza, di ascoltare il battito del cuore del feto prima di abortire. Un supplizio per dissuaderla dal farlo, come se fosse un divertimento e non un dramma. L’Ungheria sarà il nostro modello seppure Orban non eserciti il potere democraticamente?
Che strana questa campagna elettorale. Conte e Calenda contro la sinistra anziché contro gli avversari naturali
Ci si chiede per conto di chi agiscono. Ingenuo e fiducioso, l’elettore non si accorge di falsità e imbrogli per carpirgli il voto. Giornalisti senza etica sono costretti, tenendo famiglia, a trasmettere false notizie. Azionisti senza scrupoli di Gazprom accusano gli altri della crisi energetica. Dove sta portando il paese questo comportamento generale? Siamo senza morale né dignità. Con l’illusione di stare meglio rinunciamo al benessere e alla libertà che abbiamo. È l’elettore a vincere le elezioni o chi approfitta della sua ingenuità per arrivare al potere? È già accaduto in passato.
Proprio ora che sta collezionando una figuraccia dopo l’altra Putin sta diventando più pericoloso che mai
Tutti pensavano – lui prima di ogni altro – che le sue forze armate facessero in pochi giorni un boccone dell’Ucraina, un topolino contro il paese più militarizzato del mondo. Invece, la guerra sta durando da sette mesi e i russi anziché avanzare continuano a retrocedere. Le sanzioni, che si credevano più pesanti per chi le imponeva, stanno creando problemi all’economia russa. Per di più Cina e India, che inizialmente erano a suo favore, sono delusi e chiedono la fine della guerra. È una fase delicata e c’è il rischio di una reazione inconsulta anche con l’uso di armi improprie.
Il 76% degli italiani apprezzava il governo Draghi. Ma alle elezioni sembrano simpatizzare con chi lo ha sfiduciato
Vai a capire il meccanismo mentale di molti di noi. Anziché dissociarci da chi contestava l’unica persona efficiente degli ultimi anni, intendono subissare gli altri di voti. Incoronato in America, in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU uomo politico dell’anno, ce ne siamo privati proprio ora che l’Italia e l’Europa sono minacciati da Putin di guerra nucleare. Gli uomini hanno il difetto di innamorarsi di novità di cui non sanno nulla. I tedeschi acclamarono Hitler, i russi Lenin e Stalin, noi Mussolini. Ma nonostante le esperienze disastrose non abbiamo ancora imparato.
Arrivati al potere per circostanze casuali, si credono leader affermati. Non sanno che saranno presto dimenticati
Intervistai Aldo Moro, divenuto presidente del Consiglio, e mi tremavano le gambe. Quando ero di passaggio da Roma andavo alla Sapienza per ascoltare le sue lezioni di Diritto Penale. Però, non lo votai mai, neppure Andreotti, Berlinguer e Almirante che stimavo perché avevano classe e cultura. Erano politici che trascorrevano la vita sui libri. Soprattutto davano la sicurezza che chiunque fosse andato al potere non avrebbe fatto i suoi interessi ma quelli del popolo, né rubato e neppure approfittato della fiducia che gli si dava. Ora è la volta di chi non ha voglia di studiare.
Se Allegri lasciasse, la Juve potrebbe assumere Mihajlovic, crudelmente esonerato dal Bologna perché ammalato
Nonostante appartenga alla famiglia più ammirata d’Italia, il presidente della Juve è l’unico Agnelli a non godere della simpatia popolare. Eppure ha sempre acquistato giocatori di prim’ordine con risultati eccellenti. Quest’anno, seppure tifosi e critici siano un po’ troppo severi nel giudicare le deludenti prestazioni iniziali, non c’è squadra con una rosa altrettanto pregiata. Tanto che qualsiasi tecnico può allenarla con successo. Se Agnelli vuole recuperare stima e ammirazione, prenda una decisione umana, con cui sorprenderà e che lo renderà ammirevole e popolare.