“E questo mi ha insegnato che non si può avere niente, non si può avere assolutamente niente. Perché il desiderio inganna. È come un raggio di sole che guizza qua e là in una stanza”. Lo racconta Francis Scott Fitzgerald in “Belli e dannati”, descrivendo l’effimero tentativo degli esseri umani di toccare qualcosa di luminoso che poi scompare per sempre. Apriamo la pagina dei libri festeggiando il grande scrittore sceneggiatore e poeta statunitense che nasce in questi giorni, il 24 settembre 1896.
Con Francis Scott Fitzgerald inizia la scuola
Settembre è il mese in cui si torna a scuola, anche se un tempo gli alunni si chiamavano remigini perché le scuole, per la gioia di molti, iniziavano il 1o ottobre. Indipendentemente dalle date, l’importante è incontrare bravi insegnanti capaci di illuminare la stanza con tanti raggi di sole. Ne abbiamo trovato uno in classifica.
Scopriamolo in libreria
Ecco il medagliere con i titoli più amati dal pubblico elaborato come sempre dal nostro luminoso faro del nordest la Libreria Lovat, due belle sedi: a Villorba (Treviso) e Trieste. Alla Lovat sono numerosi gli incontri con i protagonisti, spesso accompagnati da una buona tazza di caffè o prelibatezze in tema con il libro del momento.
- Galiano – Scuola di felicità per eterni ripetenti – Garzanti
- Zannoni -I miei stupidi intenti – Sellerio
- Ebhardt – Leonardo Del Vecchio – Sperling & Kupfer
- King – Fairy Tale – Sperling & Kupfer
- Selmi – Al di qua del fiume – Nord
- Barbaglia – La mossa del matto – Mondadori
- Bussola – Il rosmarino non capisce l’inverno – Einaudi
- Jackson – Come uccidono le brave ragazze – Rizzoli
- Tuti – Come vento cucito alla terra – Longanesi
- McGrath – Follia – Adelphi
Vorreste avere un professore inserito nella lista dei cento migliori insegnanti d’Italia?
Eccolo qui, Enrico Galiano, sul podio anche nel palmares letterario grazie al suo ultimo saggio: “Scuola di felicità per eterni ripetenti” (Garzanti). Galiano è scrittore e insegnante, originario di una città che ho sempre amato molto, soprattutto per il profumo dei tigli in primavera, Pordenone.
L’autore si avvale di temi e titoli affascinanti, molto apprezzati da pubblico e critica
La sua è una scrittura che potremmo definire militante. Ha creato la webserie: Cose da prof superando i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha ideato il movimento dei #poeteppisti flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie.
Nel nuovo saggio rivoluziona il concetto di insegnamento mettendo in cattedra gli studenti per parlare di amore, coraggio e libertà.
Nel momento in cui uno crede di non aver più bisogno di imparare, basta un attimo per capire che le nostre sicurezze sono effimere, quanto i raggi di sole di Scott Fitzgerald. Per quanta strada si sia fatta, siamo sempre ripetenti alla scuola della felicità. Ecco un frammento tratto dal suo libro:
Le persone più coraggiose che conosco
hanno mille ansie, mille paure.
Le più belle che conosco
difetti infiniti, infinite sciagure.
Naviga in acque felici al secondo posto il nuovo Premio Campiello vinto ai primi di settembre da Bernardo Zannoni autore ligure giovanissimo, è nato a Sarzana nel 1995
“I miei stupidi intenti” (Sellerio), narra con una singolare scrittura piaciuta molto ai giurati, i grandi temi legati alla paura del tempo e della morte. Una storia ambientata nel bosco con una faina come protagonista. In origine doveva essere una volpe, ma l’autore ha scelto in seguito la faina perché meno nota e popolare della sua blasonata “collega”. Si tratta della prima opera pubblicata da Zannoni, un premio con una valenza particolare dato che il Campiello ha compiuto quest’anno sessanta primavere.
Leonardo sempre sul podio
Al terzo posto ritroviamo l’esclusiva biografia di un imprenditore noto a livello mondiale: “Leonardo Del Vecchio” (Sperling & Kupfer) scritta da Tommaso Ebhardt. Una vita da romanzo quella di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, diventato l’uomo più ricco d’Italia, leader assoluto dell’occhialeria e scomparso lo scorso giugno a 87 anni.
Ed ora spazio alle novità assolute
Cominciamo con una favola dark che ci porta in un luogo oscuro e pieno di magie. A scriverla non poteva essere che Stephen King: “Fairy Tale”, Sperling & Kupfer. Il protagonista è un ragazzo con una storia drammatica alle spalle. Un giorno si imbatte in un vecchio che vive con il suo cane in una misteriosa casa sulla collina, nota come “La casa di Psycho”. Nasce un’amicizia che apre la strada a una storia incredibile, dietro il capanno si cela la porta d’accesso ad un altro mondo, una realtà parallela, fiabesca. Ovviamente una favola alla Stephen King.
Scacco matto
C’è un libro che mi attrae molto, ho una passione per chi gioca a scacchi: “La mossa del matto” di Alessandro Barbaglia, (Mondadori). È la storia di una vita, quella di Bobby Fischer grande campione di scacchi. Leggiamo: “Cosa succede a chi rifiuta il mondo per giocare solo a scacchi se poi gli scacchi lo fanno diventare campione del mondo?”.
La sfida USA – Urss
L’autore tenta di rispondere a questa domanda partendo dalla ricostruzione della mitica finale di campionato mondiale del 1972 tra Bobby Fischer e il leggendario scacchista russo Boris Spasskij. Una sfida USA – URSS giocata in piena guerra fredda, carica di significati anche per noi oggi.
Bobby Fischer è un protagonista pieno di contraddizioni, ha un quoziente d’intelligenza molto sopra la media, ma crede ai predicatori che profetizzano la fine del mondo, non ha la licenza elementare ma è un genio degli scacchi. Impara a sette anni su una scacchiera di plastica leggendo il foglietto delle istruzioni. Tutte cose che scopriamo leggendo questo romanzo affascinante.
L’autore e Bobby
Nato a Chicago nel 1943, Bobby Fischer è morto nel 2008 a Reykjavik. Alessandro Barbaglia, classe 1980, vive a Novara. Ha vinto il Premio Strega Ragazzi con “Scacco matto tra le stelle”. Ha curato inoltre l’antologia di poesia “Che cos’è mai un bacio? I baci più belli nella poesia e nell’arte”.
Come ci fa capire l’autore, Bobby Fischer era davvero pieno di contraddizioni, credeva nella fine del mondo, ma ci sorprendeva con la sua strategia di vita, basta leggere questa sua frase:
“Non credo nella psicologia, credo solo nelle buone mosse”.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, tra i bellissimi libri che la Libreria Lovat e Lei ci proponete ogni settimana, la mia attenzione è andata al Scacco matto, perchè anch’io gioco a scacchi, ma per diletto, senza studiare in modo forsennato le mosse e le strategie. In questi giorni ho seguito le vicende di una bambina di otto anni, Ria Arun, abita a Cesano Boscone, ma la sua famiglia è di origine indiane. Tutti i giorni prima di andare a scuola gioca a scacchi, poi, quando rientra a casa gioca altre otto ore giornaliere, memorizzando, insieme ai grandi maestri tutte le strategie e tecniche. Comunque questa bambina è un genio anche senza gli scacchi. Quindi il libro La mossa del matto, di Alessandro Barbaglia, mi sembra molto interessante. Ricordare le sfide di menti superiori come quelle di Bobby Fischer e del suo antagonista Boris Spasskij, questi nomi fanno capire la frase del rifiuto del mondo per il gioco degli scacchi. Ovviamente qui siamo a livelli così alti che non c’è spazio per altro, come del resto è per qualsiasi altro sporto condotto a standard professionistici. Sicuramente sarà una buona mossa leggere questa biografia fatta di colonne e traverse bianche e nere.