“Adesso so che correre non vuol dire scappare, ma andare incontro al futuro”. Frammento di una poesia che testimonia il significato etico e profondo dello sport, scritta da Mirko Petternella, indimenticabile giornalista e anche mio maestro. A Treviso la Tribuna dello stadio del Rugby è dedicata a lui, ero presente il giorno della cerimonia. Incontrare il mondo dello sport è indubbiamente una bella avventura, ricordo le mie interviste all’olimpionica della scherma Dorina Vaccaroni, a Federica Pellegrini, Pietro Mennea, Nino Benvenuti, Francesco Moser, Helenio Herrera, Sandro Ciotti. Treviso è una città da sempre vocata all’eccellenza dello sport, antesignana di manifestazioni internazionali, terra di campioni e campionesse, scenario perfetto per una manifestazione di grande impatto e piena di appuntamenti imperdibili come la prima edizione del “Festival della Cultura Sportiva Femminile”- 24 settembre -1o ottobre 2022.
Il festival della cultura sportiva femminile
La manifestazione ha l’obiettivo di analizzare il rapporto donne e sport e la sua storia. Non solo incontri sul tema, ma anche momenti dedicati alla pratica sportiva con la presenza di squadre e atlete del territorio.
Gli organizzatori
L’evento è organizzato da Progetto Donne Veneto Aps con il patrocinio del Comune di Treviso e della Commissione Pari Opportunità. L’intento è di coniugare due avvenimenti importanti: da un lato il fatto che Treviso ha ricevuto nel corso di quest’anno la nomina a Città europea dello Sportdalla commissione di Aces Europe per aver “sviluppato politiche sportive esemplari” e dall’altro perché quest’anno ricorre il centenario della prima edizione dei Giochi olimpici femminili che si tenne il 20 agosto 1922allo stadio Pershing di Parigi.
Il festival della cultura sportiva femminile e l’associazione
“Il diritto a praticare attività sportive, scrive l’associazione Progetto Donne Veneto Aps, è stata una conquista fondamentale nell’emancipazione femminile. La storia dello sport – come in molte altre discipline – è stata a lungo caratterizzata da una netta predominanza maschile, tanto che ancora oggi gli uomini partecipano più delle donne alla pratica sportiva”.
Il festival della cultura sportiva femminile e l’importanza per l’assessore Tessarolo
Gloria Tessarolo, assessore del Comune di Treviso, ha sottolineato l’importanza dei valori femminili nella pratica sportiva: “La Città di Treviso continua a segnare il passo nella promozione delle Parità di genere. Questo momento tutto dedicato allo sport femminile è importante per approfondire il percorso culturale che ha condotto ai risultati di Pechino 2022, ma anche per aprire nuove vie alla partecipazione delle donne a discipline sportive dato che il loro numero e la loro valorizzazione sono ancora residue”.
Tante atlete
Quale occasione migliore del centenario dei Giochi Olimpici Femminili per parlare di sport e per ammirare sul campo le atlete di tante discipline. Talento e risultati eclatanti in questo universo donna, lo evidenzia molto bene Mario Sanson Delegato del CONI Treviso: “I dati recenti delle ultime competizioni sportive parlano chiaro: sono le donne a vincere di più. Alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020 (svoltesi nell’estate 2021) hanno partecipato tredici atleti considerati a vario titolo trevigiani, di questi 12 su 13 erano donne...decisamente una Treviso in rosa!! “
Se guardiamo a Pechino 2022, il 52,94% delle medaglie sono state vinte dalle atlete,considerato che di 119 atleti presenti 82 erano uomini e solo 47 donne. E non solo, nella recentissima classifica stilata dal Sole 24 ore sull’Indice di sportività, che misura la qualità e la diffusione dello sport a livello provinciale, Treviso risulta al 10° posto, ma se si guarda al dato femminile, sale al 5°.
La storia che fa nascere il festival della cultura sportiva femminile
Il movimento delle donne ha rivoluzionato negli anni l’approccio con lo sport che un tempo veniva considerato in contrasto con la “funzione naturale” annullando femminilità e maternità. Come ha sottolineato Francesca Neroni, presidente di Progetto Donne Veneto: “La storia della partecipazione femminile allo sport è quindi anche una storia di rimozione delle barriere simboliche e culturali che volevano le donne confinate nella sfera domestica e nel ruolo di madri”.
Gli eventi
Da qui l’idea di organizzare una serie di eventi sulla cultura sportiva femminile viaggiando nel passato di chi ha faticosamente aperto la strada, nel presente delle donne, testimoni attive di un futuro luminoso per le nuove generazioni. Dibattiti e presentazioni incentrati su storia e attualità, sugli esempi positivi di sport femminile, ma anche sulle difficoltà che hanno incontrato e che incontrano oggi le ragazze e le donne che vogliono praticare un’attività sportiva sia dilettantistica che professionistica.
Chi partecipa
L’iniziativa ha raccolto l’adesione e il sostegno del Liceo Leonardo Da Vinci, che ha al proprio interno due sezioni sportive e ospita un appuntamento dedicato alla Costituzione, donne e sport; dell’Istituto Canossiane dove si chiuderà il Festival sabato sera; delle società sportive Albatros Volley, Nuova Pallacanestro TV, Red Panthers rugby, Women Calcio TV che ospiteranno presso le proprie strutture attività dimostrative aperte al pubblico.
L’evento si apre il 24 settembre in Piazza Borsa, con il calcio femminile: Treviso Women SSD nata da poco più di un anno e che ha tesserato finora 58 atlete tra cui alcune vicecampionesse d’Italia. Un calendario davvero ricco di temi, dalla Costituzione e il diritto allo sport, agli stereotipi legati allo sport femminile che ancora oggi purtroppo permangono, all’etica dello sport. Il tutto costellato da strepitosi ospiti e relatori di grande spessore: atlete olimpioniche, allenatrici, personal coach, istruttrici, docenti di scienze motorie e sportive, specializzate nella disabilità psico-fisica.
Nella bella locandina troverete tutti gli orari e i luoghi d’incontro
Non mancheranno gli incontri dedicati alla pratica sportiva con l’esibizione di atlete di varie discipline molte blasonate da medaglie olimpiche e scudetti, pallacanestro, pallavolo rugby.
Il festival della cultura sportiva femminile e la sua chiusura con il botto
Sabato 1o ottobre giornata conclusiva carica di iniziative da non perdere. Partenza alle 9,30 con la passeggiata a cura di Progetto Donne Veneto: “Camminare nella consapevolezza femminile”. Un’occasione pensata per incrementare la conoscenza del territorio, della storia delle donne legate all’ecologia e per migliorare il benessere fisico e mentale. Appuntamento davanti a Villa Memo Giordani Valeri, in piazza Roma 1 a Quinto di Treviso. Iniziativa con contributo volontario. Prenotazione obbligatoria info@progettodonne.it
Dal calcio al rugby
Nel pomeriggio calcio, rugby e grandi emozioni. Alla Ghirada il torneo femminile“Il tocco di Ade” in memoria di Adelina Corbanese che è stata tra le primissime giocatrici del rugby femminile italiano. Giocò con le Red Panthers, partecipò alla prima coppa del mondo di rugby femminile non ancora riconosciuta all’epoca dall’International Rugby Football Board. A seguire, presso lo stadio di Monigo incontro Benetton Rugby vs Scarlets. Sempre nel pomeriggio appuntamento con il calcio:Impianto “Ferrovieri – scalo Motta”. Attività aperta al pubblico per provare la disciplina.
Spazio anche per i libri
Chiusura in bellezza all’Istituto Canossiane, conlapresentazione del suggestivo libro di Antonella Stelitano scrittrice e giornalista: “Donne in bicicletta”. Presenta Cristina Magoga. Un libro che rende giustizia al ciclismo femminile italiano fino ad ora trascurato dalla storiografia nonostante i successi ottenuti dalle ragazze.
Esiste anche un calendario particolare realizzato da Emiliana Losma, libera ricercatrice in Storia delle Donne e femminista, vicepresidente di Progetto Donne Veneto. Si chiama: “Calendario ginergico”, ginergia intesa come energia femminile delle sportive. Illustra e racconta 365 sportive, una per ogni giorno dell’anno. Verrà presentato il 28 settembre presso la Sala delle Federazioni CONI Treviso durante una tavola rotonda incentrata sulla storia dei Giochi Olimpici femminili del 1922.
Il festival della cultura sportiva femminile e la sua prima edizione
Questa prima edizione del Festival della Cultura Sportiva Femminile rappresenta un osservatorio speciale su una realtà che diamo per acquisita, ma non è così, basti pensare che nel 1922 il barone Pierre de Coubertin trattò con modi sprezzanti l’olimpiade femminile considerandola la cosa più antiestetica che gli occhi umani potessero contemplare: “Non pratica, non interessante, inestetica, scorretta, tale sarà secondo noi questa mezza Olimpiade femminile”.
Tuttavia, ci ha insegnato proprio lui che l’importante è partecipare, così le donne cominciarono a partecipare e anche a vincere.
Il barone in seguito, intuì la portata storica di questa realtà e si riabilitò alla grande scrivendo: “Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna, e la sua assenza non potrà mai essere compensata”.
Dott. Elisabetta quanti ricordi, a partire dal giornalista Mirko Petternella e poi tutti questi grandi atleti che sono rimasti nella memoria cara di ognuno di noi. Sono felice che venga organizzato un Festival della Cultura Sportiva Femminile a partire da questi primi giorni d’Autunno a Treviso, Città europea dello Sport, ma anche città che esprime un gran numero di atlete di valore internazionale. Non condivido il punto di vista della Dott.ssa Francesca Neroni, presidente di Progetto Donne Veneto, per me le donne sono autonome, anche nello sport, se esiste una barriera questa va cercata nel mercato, perchè gli uomini sono più pagati delle donne, quindi è importante introdurre il professionismo anche nelle gare femminile, l’unica condizione per permettere alle ragazze di allenarsi senza svolgere altre professioni. Quanto mi ha fatto piacere la foto del grande Pietro Mennea intervistato dalla nostra Dott.ssa Elisabetta, è stato uno straordinario campione, un’altra era rispetto ai nostri Jacobs o Tortu. Vorrei ricordare una ragazza veneta del mezzofondo di atletica, adesso mi sfugge il nome, è stata nazionale, ha partecipato agli europei e ai mondiali, e ha ottenuto molti primati. Mi sembra che corresse con la Fiamma Treviso, facevo il tifo per Lei, anche se io correvo i 100 metri piani e la staffetta. Non ci crederete ho buttato via una carriera sportiva, ero veramente forte.