Mancano poche settimane alle elezioni del 25 settembre. Per capire i programmi dei vari schieramenti e conoscere i candidati sul territorio, enordest.it ha chiesto questa volta a sei uomini di diversi partiti di presentarsi con le loro proposte. Ecco nell’ordine: Michele Scibelli, dottore commercialista candidato per Più Europa, Andrea Martella, dirigente di partito per il PD, Andrea Causin, dirigente candidato per Coraggio Italia, Erik Umberto Pretto, imprenditore candidato per la Lega, Raffaele Speranzon, consulente aziendale candidato per Fratelli d’Italia ed Enrico Cappelletti, consulente azienda candidato per il M5S. Partiamo con Michele Scibelli che punta sui diritti civili.
Chi sono
Sono un ragioniere commercialista che risiede a Mestre e che fa parte anche dell’Ordine dei Consulenti per il Lavoro. Di animo liberale sono stato anche membro dell’Ufficio di Presidenza dell’On. Tabacci. Ora sono dal 2018 Responsabile del Gruppo Più Europa Venezia, candidato alle politiche nel 2018 con il partito di Emma Bonino.
L’antefatto
Da diversi mesi sia a livello nazionale che a livello locale Azione e Più Europa dopo aver sottoscritto un contratto che impegnava ambedue le forze politiche a partecipare alle elezioni politiche con i simboli uniti le due formazioni lavoravano ad un programma comune. Il programma fu redatto e sottoscritto da tutti. Insieme i vertici dei partiti dopo diversi confronti e sulla base del programma comune chiusero un contratto di apparentamento con il Partito Democratico entrando di fatto nella coalizione di centro sinistra.
Voglio far notare che il rapporto contrattuale era con il Partito Democratico e non con le altre forze dell’alleanza di centro sinistra. Sembra poco ma è invece un fattore determinante alla luce di quanto avvenuto dopo. Voglio inoltre sottolineare il fatto che Azione in persona del suo Leader Calenda era pienamente consapevole di quello che aveva firmato, nonché consapevole che all’interno della colazione era presente anche la lista Verdi Sinistra italiana.
Quello che è capitato dopo di fatto è incredibile
Senza nessun preavviso Azione non rispettando il contratto poche ore prima sottoscritto ha fatto altre scelte. Ovviamente la scelta di allearsi con Renzi fuori degli schieramenti seppur da noi assolutamente non condivisa è lecita; la questione è la mancanza di parola che un leader politico che pensa di poter governare il Paese di fatto ha dimostrato. Del tutto inaffidabile . D’altronde sappiamo anche che non era la prima volta. Carlo Calenda nel 2022 ha mollato Emma Bonino pochi giorni dopo aver siglato un accordo costato mesi di trattative. Ha mollato Letta con la scusa di Fratoianni e Bonelli e se non aveva capito che erano in coalizione è ancora peggio. Mentre nel 2019 ha mollato Zingaretti poco dopo essere stato eletto a Bruxelles grazie a lui. In pratica molla tutti continuamente con la motivazione che non riesce a fare le cose che vuole fare. A questo punto sorge spontanea una domanda. Non gli passa per la testa di non essere in grado di attuare le sue mirabolanti proposte e che la sua politica del fare sia invece la politica del non fare nulla dando la colpa agli altri?
La mia candidatura e i diritti civili
Detto questo veniamo al fatto che ho deciso di candidarmi con Più Europa e i suoi motivi. Di certo è perché nel panorama politico italiano è l’unico partito davvero liberale, in cui vige una democrazia interna con dei valori che ci possono permettere di dialogare con tutti. È questa la nostra forza: il poterci definire veramente democratici. Democratici che sono pronti a rischiare anche di non superare lo sbarramento del 3% ma consapevoli di dare il nostro contributo ad una coalizione che non disperde voti ma lotta insieme a noi e ai Verdi affinchè il paese non finisca nelle mani del centro destra.
Dove sono finiti i diritti civili e la loro difesa?
Non nascondiamoci dietro a un dito. La Meloni anche se adesso prova ad ammorbidire i toni è e resta con i suoi partner una fascista, sovranista del tutto disposta a rinunciare ai valori che l’Europa ci da, alla sua immagine parlando (e con lei Salvini e Berlusconi) di autonomie, sganciamento dalla Ue, persino a mettere in dubbio quanto di buono con l’Europa è stato fatto in periodo pandemico e che ci stiamo preparando a fare per affrontare una crisi energetica senza precedenti. Dove sono finiti i diritti civili e la loro difesa? Dove sono andate le battaglie per la “nostra” storica Costituzione? È per questo che noi di Più Europa spingiamo molto contro l’astensionismo che favorirebbe solo il centro destra. Più di un terzo dei parlamentari viene eletto nei collegi uninominali. Sicuramente questo è un sistema elettorale penoso ma è quello che abbiamo ed è in vigore. Questo abbiamo e così dobbiamo votare.
I diritti civili tutelati da Più Europa
Un giorno Tabacci disse: “La messa la fai con i frati che hai”. Questa è la situazione ed è chiaro che votare per un partito fuori dallo schieramento di centro sinistra di fatto risulta aiutare lo schieramento di destra. E qui i programmi non c’entrano. Infatti Più Europa nel 2018 con il suo 2.6 ha fatto eleggere nei collegi uninominali 19 parlamentari del PD su 41. Di fatto togliendoli alle destre anti sovraniste e populiste.
Arriviamo a quello che mi sta più a cuore. E che caratterizza Più Europa dagli altri: i diritti civili e sociali
Noi ci battiamo sui diritti civili dalla difesa degli immigrati, alle battaglie sulla diversità sessuale LGTB, lottiamo per l’eutanasia e contro le mafie per la legalizzazione della Cannabis. Noi riteniamo che uno Stato che non riconosce determinati diritti civili non possa mai contribuire ad una giustizia sociale. In sintesi chi non riconosce i diritti civili mai aiuterà quella parte di paese in estrema difficoltà’ dal punto di vista economico sociale ma consegnerà, di fatto, le chiavi di un Paese che ha tutto per emergere a livello politico ed economico a chi, invece, affosserà uno stato nato da una rivoluzione, con una sua democrazia e dalla storia millenaria con un solo colpo di spugna.