Ormai la vendemmia anticipata sembra diventata la norma. Sia l’annata dell’anno scorso sia quella di quest’anno sono andate così. A rimetterci non solo i produttori ma anche i consumatori. Noi di enordest siamo andati ad intervistare in esclusiva un imprenditore che di vino se ne intende a livello mondiale: Sandro Bottega
Ancora una vendemmia anticipata, diventerà la norma di ogni annata?
“Questo non può saperlo nessuno ma sono diversi anni che sta accadendo. Difficile si torni indietro e penso che ormai si sposterà tutto verso fine agosto e questo vale per tutte le uve in generale. Quindi si. Rischiamo diventi la norma”
Che annata sarà per il vino?
“L’annata sembra essere ottima nonostante i problemi legati alla siccità anche se negli ultimi periodi è comunque piovuto. Siamo davanti a quella che viene definita “maturazione a fasce”. Ossia ogni vigneto non è più uguale all’altro e casi specifici portano a diverse maturazioni. Prima di dare un giudizio bisogna controllare la qualità di quello specifico vigneto e poi tirare una somma media. Certamente con questo sistema avremo meno quantità ma sopperiremmo con una grande qualità”
Il Prosecco avrà un’altra annata record nel mondo?
“Siamo consci che 10 anni di record sono difficilmente ripetibili. Sappiamo anche che il mercato di prosecco ne ha e quindi la situazione è abbastanza stabile. Pensiamo sia più importante ora badare alla qualità che alla quantità e serve una coscienza da parte del produttore di saperlo valorizzare degnamente. Il mondo delle cooperative non ha agito nella maniera giusta. Molti produttori che hanno massificato la produzione non hanno badato alle esigenze del consumatore, creando quindi anche danni a chi invece punta a un prodotto “Top””
Che problemi trovate nella nuova situazione venutasi a creare: dai costi energetici alla mancanza di materie prime, alla carenza di bottiglie…
“Il problema più grande è l’incertezza. Come quotare il prodotto, quanto e come investire, come premiare il mercato e tutti gli stakeholders che ruotano attorno al nostro mondo. Ovviamente si riducono per allineare il prezzo il più possibile per allinearlo al mercato. Altro problema è la mancanza del vetro e di altri elementi che impediscono di mantenere spesso gli impegni presi. Ho già fatto alcuni interventi in questo senso ma la situazione resta incerta per tutti. Noi con bottiglie particolari vediamo il problema amplificato”
Davanti ai nuovi problemi che cosa occorre?
“Che ci sia un accordo politico e che soprattutto e che venga rispettato sia che si tratti del protocollo di Kyoto sia per quanto riguarda ovviamente i costi energetici che sono incrementati. Ma creare un tavolo e discuterne per poi non applicare le “buone” decisioni sarebbe un danno per tutta l’economia che gira attorno al vino”