Oggi, prima domenica di settembre, andrà in scena la classicissima tra tutte le regate di Venezia ovvero la “Regata Storica”, assolutamente la più ambita tra tutti i maestri regatanti. A onor di cronaca vale la pena sottolineare che il vero recordman in fatto di presenze a questa regata (badate bene non di vittorie) non è un regatante o un giudice di gara o ancora un allenatore o qualsiasi altra figura tecnica che ruota attorno a questo incredibile mondo raffigurato dalla regata, bensì questo record da oggi apparterrà allo speaker mestrino Paolo Levorato che per la trentasettesima volta sarà la “voce” principale di questa famosa gara.
Il recordman Paolo
Levorato, classe 1947 ancora una volta darà vita ai colpi di remo dei regatanti veneziani impegnati in questa splendida gara dove non mancherà l’ormai suo celeberrimo “ed è bagarre” urlato in cielo a squarciagola e tra l’altro impresso di recente in una borraccia di colore blu con l’immagine del suo volto. A testimoniare questa giornata importante per la regata storica ma soprattutto per Paolo Levorato gli organizzatori hanno deciso di stampare una maglietta ad hoc con l’immagine dello speaker e il numero trentasette.
Ma com’è stata la prima regata per Levorato?
“Ho un ricordo incredibile ed è legato al momento della premiazione. In quell’occasione vinsero Giuseppe Schiavon detto “Bufalo” e Sergio Tagliapietra detto “Ciaci”. La madrina d’eccezione era addirittura Paola Ruffo di Calabria che di seguito diventò regina del Belgio. Dopo l’arrivo trionfale, Ciaci era grondante di sudore e si avvicinò alla madrina per abbracciarla, ma lei viste le condizioni del regatante si scostò quasi imbarazzata…”.
Il suo record riguarda la regata storica che da sempre è il suo punto di forza in qualità di speaker però negli anni ha prestato la sua voce ad innumerevoli manifestazioni
“Premetto che per anni ho prestato servizio alla Sip dove mi occupavo di relazioni esterne, però contestualmente ho organizzato e non solo dato voce a moltissime manifestazioni e non solo sportive. Tra queste mi preme sottolineare il famoso “Chilometro del Corso” che portai a Mestre subito dopo il famoso record dell’ora ottenuto da Francesco Moser. Parlai di questa idea con l’allora assessore allo sport Maurizio Cecconi il quale intuì subito che si trattava di una grande idea. Fece rifare la pavimentazione di Corso del Popolo, venne ideata la tribuna in zona d’arrivo subito dopo il cinema Corso e si partì con la prima edizione. La prima edizione la vinse Bontempi, ma poi negli anni vennero tutti i migliori specialisti tra questi Cipollini, Bugno, Chiappucci, Argentin e tanti altri. Poi nel 1989 cedetti l’organizzazione all’amico Giorgio Velli che si occupava già della parte amministrativa”.
Quando ha iniziato la carriera da recordman?
“Anni meravigliosi e tanti bei ricordi. Tante manifestazioni se ricordo che ho iniziato a diciotto anni quasi per caso organizzando un torneo di basket a Mestre dove gli arbitri erano i fratelli Burcovich, già arbitri federali. Non c’era lo speaker e così m’improvvisai io e da quella volta è partito tutto. E così ho girato in tutta Italia facendo lo speaker per gare di ciclismo, atletica, kart. In questo settore sono stato per anni la voce della pista azzurra di Jesolo. E per l’atletica il mio fiore all’occhiello rimane la maratona di Venezia che ho commentato in diverse zone ma soprattutto all’arrivo per venti edizioni. Poi è subentrato un delicato intervento chirurgico all’anca e ho deciso di chiudere il mio rapporto con la Venice Marathon”.
Ha mai ricevuto una critica?
“Alla fine della prima vittoria ottenuta nella Regata Storica femminile dalla coppia formata da Anna Mao e Romina Ardit. Non erano assolutamente favorite, però dominarono fin dalle prime battute e il mio entusiasmo nei loro confronti forse andò oltre il mio ruolo di speaker, però c’era una motivazione forte per quel tifo”.
Tra poco compirà settantacinque anni, cosa farà da grande Paolo Levorato oltre a continuare ad essere un recordman?
“Innanzitutto non so se diventerò “grande”, in ogni caso continuare a divertirmi con la speranza di far divertire anche chi mi ascolta e mi segue da anni”.