L’agricoltura polesana deve fare i conti con i danni causati dalla fauna selvatica. Colpiti soprattutto i prodotti orticoli, i seminativi nella prima fase e la frutta, tanto che ad oggi sono arrivate all’Agrifondo Veneto-Friuli VG, per il tramite di Condifesa Rovigo, oltre 100 denunce di danni di aziende agricole “visitate” da selvaggina, volatili selvatici e ungulati.
Agricoltura polesana e l’intervento di Nadal
In merito il presidente dell’Agrifondo Veneto-FVG Valerio Nadal ha sottolineato: “cerchiamo con Condifesa Rovigo, che è tra i soci fondatori, e attraverso il Fondo mutualistico di dare indennizzi per danni causati dai animali selvatici. E’ però fondamentale creare una collaborazione con la Regione per fare in modo di andare incontro alle richieste degli imprenditori agricoli. Ad oggi chi ha sostenuto i costi dei danni è stato solo l’agricoltore e ciò non è giusto considerati anche gli sconvolgimenti climatici divenuti ormai una costante che mettono a dura prova la qualità e la quantità dei nostri prodotti”.
I danni da animali selvatici secondo Codato
Sugli animali selvatici è intervenuto anche il direttore di Agrifondo Veneto-FVG Filippo Codato: “negli ultimi mesi, complice anche la siccità, gli animali sono più aggressivi alla ricerca di cibo che spesso trovano sulle colture in atto. Attraverso i fondi mutualistici riusciamo a risarcire fino a 300 euro a ettaro per danni ai seminativi in qualsiasi fase vegetativa. Fino a 500 euro a ettaro per danni alle produzioni orticole e arboree (uva e frutta)”. “I danni causati dagli animali selvatici sono ingenti e molti agricoltori polesani non riescono a far fronte alle spese per difendersi”.