Dico spesso che i cani hanno un unico difetto: vivono troppo poco. La loro longevità dipende molto dalla stazza, con un’aspettativa di vita inversamente proporzionale alle dimensioni: cani di taglia gigante, infatti, difficilmente superano i 10 anni, mentre i piccoli, in assenza di patologie, possono raggiungere anche i 18 anni.
Naturalmente è fondamentale accompagnare i nostri Amici nel lento e inesorabile percorso verso la vecchiaia nel miglior modo possibile, con consapevolezza, tranquillità e competenza. Eccovi qualche dritta per rendere loro una vecchiaia più serena.
La salute. Parola d’ordine: prevenzione
Non solo la taglia ma anche la genetica gioca un ruolo fondamentale nella qualità della vita del cane: ci sono razze più predisposte di altre a determinate malattie. È fondamentale, quindi, essere bene informati sulle eventuali patologie genetiche della razza scelta per poterle controllare e prevenire.
Ecco la parola magica: PREVENZIONE. Non si dovrebbe aspettare che i sintomi di malattie e di problematiche si manifestino, perché a quel punto spesso è già troppo tardi per intervenire efficacemente. D’accordissimo con il mio veterinario, passo da lui periodicamente (almeno una volta all’anno!) per una bella visita di controllo, con esami ed ecografia. Questi accorgimenti, naturalmente, vanno gradualmente resi più frequenti all’avvicinarsi della vecchiaia o all’insorgere di patologie.
Degenerazione sensoriale e demenza senile
Mano a mano che gli anni passano il cane va incontro ad una degenerazione sensoriale, con la diminuzione di vista e udito: queste problematiche concorrono a farli sentire più fragili e indifesi, e quindi più paurosi e insicuri. La mia Blue ad esempio, “vecchietta” di 11 anni e mezzo, da un paio di anni a questa parte ha iniziato ad avere il terrore dei temporali. È diventata inoltre molto più “appiccicosa”: non mi molla un secondo e tutte le occasioni sono buone per farsi coccolare….. e io, naturalmente, non le nego nulla!
È molto importante conoscere bene quali sono i primi sintomi della disfunzione cognitiva nel cane anziano per potere essere pronti: se la vecchiaia fisiologica è naturale e accettabile, la vecchiaia patologica può invece diventare un problema non solo per il cane stesso ma anche per la sua famiglia.
I sintomi sono: disorientamento (il cane non trova più i soliti riferimenti come la ciotola, la cuccia, la porta…), ansia (spesso non sopporta più di stare a casa da solo), paure che non aveva mai manifestato, alterazione del ciclo del sonno (si sveglia e vi sveglia a ore improbabili), ripetizione di movimenti (wondering), amnesie, aggressività verso i conviventi. Il cane può anche iniziare a sporcare in casa, magari non tanto perché ha problemi di incontinenza ma proprio perché non sempre si ricorda che i bisogni vanno fatti fuori.
Accorgimenti per rendergli la vita più serena
Il cane anziano non va isolato dal mondo esterno ma sta a noi modificare le nostre abitudini in base alle sue esigenze in lento mutamento. Aiutiamolo, ad esempio, a salire e scendere dalla macchina (o dal divano!) ed eventualmente a fare le scale. Evitiamo le aree cani troppo affollate o incontri troppo ravvicinati con cuccioli esuberanti o giovani aitanti. È importante continuare a fargli fare un’attività fisica quotidiana, ma che sia adeguata alle sue possibilità perché l’apatia può sfociare anche nella depressione: continuate, quindi, a portarlo in montagna finché è possibile ma accorciate le camminate; non sospendete le passeggiate ma rendetele più brevi e lente, rigorosamente nelle ore più fresche nelle giornate estive. Stimolatelo sia fisicamente che mentalmente: fatelo comunque giocare e, se abituato da sempre a lavorare (agility, ricerca, nuoto….), non negategli il piacere dell’attività perché, se adeguata al suo stato fisico e mentale, lo aiuta a rimanere attivo e giovane.
Eventualmente aiutatelo con rimedi naturali come fiori di Bach e chiedete consiglio al veterinario se sospettate abbia dolori o artriti.
Occhio al peso e alla qualità del cibo!
Come per noi umani, se un cane si muove meno dovrebbe anche mangiare meno. E non fatevi impietosire! Ricordate che lo fate per il suo bene: un cane grasso può sviluppare facilmente problemi agli apparati muscolo-scheletrico, circolatorio e respiratorio, inoltre ha maggiori possibilità di ammalarsi (diabete, pancreatite, ecc.). Cercate anche di scegliere del cibo di qualità e che sia adeguato all’età: non improvvisate però e rivolgetevi ad un nutrizionista. Proprio per questo vi rimando agli ottimi consigli della nostra dott.ssa Deborah Fratucello in questa stessa rubrica!
Anche la bocca è importante
La maggior parte dei cani anziani presenta una situazione del cavo orale problematica. Purtroppo la detartrasi e gli altri interventi odontoiatrici richiedono la sedazione con anestesia. Che è meglio evitare se il paziente non è abbastanza giovane o in piena salute. È importante quindi, anche in questo caso, fare controlli periodici e mantenere denti e gengive del nostro cane in stato ottimale durante tutta la sua vita, prima di arrivare a situazioni difficilmente rimediabili.
Anche per questo argomento rimando al relativo articolo della dott.ssa Fratucello: https://www.enordest.it/2022/02/06/la-pulizia-dei-denti-nel-cane/
E Infine, ricordate: un cane anziano è un DONO meraviglioso! Curatelo, amatelo, godetevelo in ogni momento anche se a volte ci guarda confuso, con l’occhio un po’ appannato e i peletti bianchi.
E voi, quali cambiamenti notate nel vostro cane che invecchia? Quali sono state le vostre esperienze con i cani anziani? E che consigli vi sentireste di dare?
Dedicato a Blue, Argo, Marley, Zoe, Filippo, Golia, Luz, Boris, Nova, Charlie..….e a tutti i nostri adorabili vecchietti.