Sulla crisi del governo Draghi e le elezioni anticipate dopo lo scioglimento delle Camere, enordest apre il dibattito e lo spazio agli interventi. Questo è il primo intervento, lo ha scritto il deputato del Pd Alberto Pagani, 51 anni, docente universitario di discipline economiche, eletto nel collegio dell’Emilia Romagna. Era in aula al momento della caduta del governo.
La dignità di un popolo si misura nella sua capacità di reazione quando la sua fiducia viene tradita. Il Governo Draghi, con tutti i suoi limiti e difetti, stava affrontando bene un momento storico difficilissimo per il nostro Paese. L’uscita dalla pandemia, gli effetti di questa sul sistema economico e sociale, la guerra, la conseguente crisi energetica; l’aumento vertiginoso del costo della vita, gli sconvolgimenti globali a cui stiamo progressivamente andando incontro. Quelli che evocano “l’agenda Draghi” (parlando inutilmente in politichese) parlano di questi enormi problemi e di quel che si stava facendo, e si dovrebbe fare, per affrontarli.
Nemmeno un po’ di pudore
Chi ha mandato all’aria il Governo Draghi ed ha tradito l’impegno che aveva assunto con gli italiani per un desiderio di rivincita infantile e sciocco o per puro opportunismo politico, pensando di trarre vantaggio per sé e per il proprio partito dalle elezioni anticipate, può essere chiamato solo in un modo. Tentare di nasconderlo, imbrogliare i fatti, dire che “non è stata colpa mia”, è persino penoso, ed indecente.
Un popolo tradito
Il tradimento del rapporto di fiducia con il Presidente Draghi è meno grave del tradimento del popolo italiano, che subirà e pagherà gli effetti di questo comportamento irresponsabile. Saranno le persone comuni, quelle che alla mattina si alzano per andare al lavoro e pretendono solo che chi governa lo faccia con coscienza, a pagare il prezzo. Per questo, se non vogliamo riproporre una politica che guarda al passato, alle divisioni che furono, ai rancori personali ed alle convenienze dei singoli politici e di loro partiti, che al massimo rappresentavano la società di ieri, dobbiamo guardare avanti con mente aperta e partire dalla situazione presente.
Attenzione al pericolo della destra sovranista
Nel presente ci sono fondamentalmente due parti: una ha votato la fiducia al Governo, perché proseguisse nel lavoro che stava facendo, mentre l’altra non l’ha votata, perché pensava di avere convenienza ad andare al voto anticipato. Il centrodestra del passato non esiste più. Al suo posto c’è una destra sovranista, guidata dalla Meloni e da Salvini, con una parte che nasconde abilmente le sue posizioni Putiniane recenti, ma mette in discussione nei fatti il posizionamento europeista ed atlantista dell’Italia. Un Berlusconi invecchiatissimo ha sciolto di fatto Forza Italia nella Lega per Salvini, facendo fuggire ogni residuo di cultura socialista, liberale e moderata da quel partito.
Conte e una canzone di Dalla che lo rispecchia
Del M5S e del povero Giuseppe Conte preferisco non perdete troppo tempo a parlare, saranno gli elettori a giudicare; a me dispiace solo che abbiano demolito con le loro mani, insieme ai progetti ed all’attività in corso del Governo, ogni possibilità di impegnarci insieme per i temi sociali e per migliorare il nostro Paese. Forse, come cantava un tempo Lucio Dalla, “senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi, ed i cretini di ogni età”.
La mia opinione
Ora la mia opinione è molto semplice. Bisogna offrire agli italiani un’alternativa credibile ad un Governo di estrema destra che vuole portarci fuori dall’Europa e lontano dalle democrazie liberali che dovremmo difendere ed avere nel cuore. Questa alleanza non si fa con i politicismi e con le trattative infinite; ma con generosità, coraggio, coscienza, e con lo sguardo rivolto al futuro.
In bocca al lupo all’Italia