Casarsa negli anni di Pasolini. La Terra di Rùstic Amour e le memorie fotografiche di una comunità, mostra fotografica al Centro Studi Pier Paolo Pasolini, Casarsa della Delizia, dal 9 luglio all’11 settembre 2022.
Nel centenario il ricordo di Casarsa
Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, che ricorre quest’anno, Il Centro Studi a lui dedicato (con sede a Casarsa della Delizia nella Casa Colussi-Pasolini, dimora della famiglia materna dell’intellettuale) ha organizzato una mostra fotografica che intende ricostruire l’ambiente e la comunità dove egli visse fra la fine del 1942 e l’inizio del 1950: gli anni della stagione friulana. Si tratta dunque di un’iniziativa che lo non riguarda in senso stretto, ma che si allarga al luogo dove visse e alle persone che incrociò, conobbe o avrebbe potuto conoscere e frequentare.
Il circolo fotografico
Fin dalla seconda metà degli anni ‘70 del secolo scorso, il Circolo Fotografico f/64 di Casarsa (fondato nel 1976) aveva iniziato a raccogliere fotografie affidate da alcuni cittadini perché fossero catalogate. Nacque così un vero e proprio archivio di immagini che documentano i decenni che vanno dal 1930 al 1950, immagini che costituiscono il nucleo principale di questa esposizione.
Il materiale è stato ordinato secondo alcune tematiche
Il paesaggio urbano: scorci del centro abitato, per lo più degli anni ‘30 e ‘40 (Piazza Vittorio Emanuele, oggi Piazza Italia, la stazione ferroviaria, la cantina sociale, la latteria turnaria).
Il mondo contadino: momenti della vita quotidiana (la trebbiatura del frumento a San Giovanni, la posa di una pompa per l’irrigazione dei campi, la vendemmia, la preparazione del solfato).
La famiglia (foto di gruppo, ritratti realizzati in studio e istantanee).
La società fascista: momenti di vita durante il ventennio (sabato fascista nel piazzale della stazione, esercitazioni ginniche, i piccoli Balilla).
La scuola: Pasolini con i compagni della scuola elementare (1929), la famosa foto di Elio Ciol che ha immortalato il gruppo di allievi della scuoletta di Versutta, Pier Paolo, ora insegnante, assieme alla sua classe alle scuole medie (1948).
L’attività sociale o ricreativa, la sezione più ampia: momenti di svago e di aggregazione (la sagra del vino, un pranzo sociale, un gruppo di giovani musicisti, gite in bicicletta, un bagno nel Tagliamento, una processione religiosa, una gita in montagna).
Il carnevale con i suoi carri mascherati.
Immancabile il calcio, tanto caro a Pasolini (foto di gruppo della squadra di Casarsa, momenti di qualche partita al vecchio campo sportivo).
La Seconda guerra mondiale e gli effetti dei bombardamenti in città (sulla stazione ferroviaria, il campanile, alcune case, l’albergo Leon d’oro).
E infine i funerali dei fratelli Pasolini: quello di Guido, ucciso durante i fatti legati all’eccidio di Porzus (1945) e quello di Per Paolo (7 novembre 1975), sezione che conclude la mostra.
Casarsa omaggia Pasolini con le foto
Le fotografie sono corredate, oltre che da brevi didascalie, da versi in friulano, brani in prosa o testimonianze di Nico Naldini, cugino di Pier Paolo, Cesare Bortotto, Bruno Bruni, Luigi Colussi, Ovidio Colussi, Maria Anna Leonarduzzi, Pier Paolo Pasolini, Davide Maria Turoldo.
La mostra di Casarsa
Questa mostra (a ingresso libero, aperta fino all’11 settembre 2022 nei consueti orari del Centro, dove è sempre visitabile la casa-museo e la pinacoteca con le opere pasoliniane) ricostruisce un mondo, una comunità con i suoi riti, le sue abitudini, le gioie e i dolori, e lo fa con l’immediatezza delle immagini. Nella sede espositiva è possibile, inoltre, assistere ad un breve video con testimonianze di quegli anni.
Il catalogo
Il catalogo, pubblicato dal Centro Studi e curato da Marco Salvadori e il Circolo Forografico f/64, è arricchito da testi di Angelo Bertani, Marco Salvadori, Gianni Stefanon.
Complimenti per l’articolo completo e preciso. Visitate la mostra a Casarsa
🙂