Indubbiamente per un articolo sulla seconda dose Booster del vaccino anticovid, o più comunemente chiamata quarta dose, non ci si può esimere dall’aspetto tecnico che suona più o meno così: “con Circolare 11 luglio 2022 il Ministero ha esteso la platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo, prevista dalla Circolare 8 aprile 2022. Pertanto,raccomanda la somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster o quarta dose). Dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 gg) dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo) per le seguenti categorie: persone di 60 anni e più, ospiti dei presidi residenziali per anziani, persone (a partire dai 12 anni) con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti e/o preesistenti.
Il vaccino come precauzione
La decisione di raccomandare l’esecuzione della quarta dose in pazienti ritenuti fragili, si basa sul principio della massima precauzione, tenendo al contempo in considerazione l’andamento del quadro epidemiologico e la diminuzione delle misure restrittive iniziata a partire dal 1 aprile 2022.
Gli studi
Nel prendere la decisione di raccomandare la somministrazione della quarta dose a queste categorie, inoltre, si sono presi in considerazione anche i dati forniti dall’ultimo studio israeliano. Tali dati, infatti, mostrano una riduzione dell’80% della mortalità per COVID a seguito della somministrazione della seconda dose booster in soggetti di età superiore ai 60 anni. E’ indubbio inoltre che più si va avanti con l’età più aumenta il rischio di gravi conseguenze date dall’infezione virale.
Il vaccino ha salvato milioni di vite
Gli ultimi dati confermano che vi è una drastica riduzione degli effetti più critici dati dall’infezione virale in questione dopo l’assunzione della “quarta dose”, in quanto, si stimola e si fortifica il sistema immunitario nei confronti della malattia stessa. Si sta già pensando, inoltre, a campagne vaccinali annuali sul genere dell’antiinfluenzale che, oramai da molti anni dalla loro introduzione, hanno salvato milioni di vite.
Il giudice no-vax
La cosa più assurda e inspiegabile, delle ultime news, è la notizia di un giudice che si erge a paladino della fazione no-vax, facendo reintegrare una psicologa ospedaliera che non aveva nessuna vaccinazione ed era stata sospesa dal suo lavoro.
La motivazione è sostanzialmente questa: “Le autorità sanitarie della Regione Toscana e al Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Toscana in quanto “non possono non essere al corrente del dilagare dei contagi nonostante l’80/90% della popolazione sia vaccinata e sono anche al corrente o dovrebbero esserlo del dilagare del contagio tra vaccinati con tre dosi, degli eventi avversi anche gravi e mortali di soggetti vaccinati; si tratta, infatti, di dati pubblicati dallo stesso Ministero della Salute”.
Vaccino sperimentale?
Il giudice pertanto sostiene che la psicologa “non possa essere costretta, per poter sostentare economicamente, se stessa e la sua famiglia, a questi trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel suo Dna alterandolo in un modo che potrebbe risultare irreversibile, con effetti ad oggi non prevedibili per la sua vita e salute”.
Signor giudice è proprio sicuro?
Il signor giudice non ha tenuto in considerazione, nel computo della statistica generale, che i vaccinati sono molti di più di quelli non vaccinati e di conseguenza, se avesse avuto qualche minimo spolvero di matematica delle proporzioni, si sarebbe resa conto del grave errore nel calcolo da lei proposto, e pertanto la decisione avrebbe dovuto essere del tutto opposta.
Terminerei con un aforisma: “Fanno meno danno cento delinquenti che un cattivo giudice.”