“Vi piace l’Oceano, signor Sinclair? Se mi piace… È l’immensità, ricopre profondità insondabili, praterie sterminate e di fronte alle quali le nostre sono deserte. Come una creatura vivente si nutre da sé coi vapori che emette, di cui alimenta le sorgenti, che gli ritornano attraverso i fiumi, o che egli riprende direttamente dalle piogge uscite dal suo seno! Sì, l’Oceano è l’infinito, infinito che non si vede, ma che si sente, secondo l’espressione di un poeta, infinito come lo spazio che riflette nelle sue acque”. Jules Verne – Il raggio verde. Impossibile descrivere meglio questo prodigio della natura, il mare vivo, straordinaria immensità da salvaguardare e proteggere. Jules Verne lo aveva già capito narrando le sue incredibili storie, anticipando i tempi.
Il pensiero sul mare vivo
Ecco cosa scrive Rosalba Giugni Presidente Marevivo: “Dal mare ha avuto origine la vita e ancora oggi rappresenta il polmone blu del pianeta, producendo il 50% di ossigeno, quando è in buona salute. Dal mare otteniamo medicine, benessere, salute, cibo, lavoro, cultura, spiritualità ma al mare restituiamo inquinamento, degrado e sovra sfruttamento delle risorse ittiche… Salvare il Pianeta Blu è l’azione più importante da compiere perché il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende da noi”.
Il mare vivo e la sua mostra
Il mare è protagonista di una mostra imperdibile inaugurata a Venezia in occasione di una data significativa e speciale: la Giornata mondiale degli Oceani (World Oceans day).
“THE LIVING SEA” mostra fotografica a cura di Marevivo Onlus, Marevivo Veneto e FON – Focused on Nature, visitabile fino all’11 settembre presso il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue. Protagonisti: il fotografo e ambientalista Hussain Aga Khan e Simone Piccoli regista di documentari subacquei.
Il mare vivo attraverso l’obiettivo
Nella Galleria dei Cetacei e negli altri spazi del piano terra del Museo sono allestite le straordinarie fotografie in grande formato e la videografia, frutto del lavoro comune dei due autori e amici. La mostra sarà accompagnata da una serie di appuntamenti sui temi quanto mai attuali dei problemi del mare e delle minacce alla biodiversità marina, della transizione alimentare, dell’inquinamento da microplastiche e dello shark-finning (lo “spinnamento” degli squali).
La mostra e Verne
Visitare la mostra è come entrare nello scenario incantato di un romanzo di Jules Verne: il Fondaco dei Turchi a Venezia è sede del prestigioso Museo, grande eredità che ci ha lasciato l’indimenticabile paleontologo e imprenditore Giancarlo Ligabue, grazie alle sue ricerche ed esplorazioni. Una sede perfetta per un evento che vuole sensibilizzare il pubblico sull’importanza del mare per la vita di tutti noi. Una tutela quanto mai necessaria poiché la perdita di uno solo dei suoi abitanti significa la distruzione di un equilibrio raggiunto in milioni di anni.
THE LIVING SEA, il mare vivo, ci regala il privilegio di un tuffo nelle profondità degli abissi e la sensazione di nuotare tra delfini e mante oceaniche. Le stampe di grande formato coinvolgono lo spettatore con mille suggestioni.
Due amici uniti dalle onde
La mostra rappresenta essenzialmente lo sguardo di due amici, Hussain Aga Khan, fotografo, autore di libri e mostre e Simone Piccoli, esperto regista e videografo subacqueo. Con loro possiamo immergerci nella diversità del mondo sottomarino di tre luoghi diversi e affascinanti: Tonga, Messico, Egitto. Le grandi stampe di Hussain, accompagnate dai commenti dell’autore, dialogano con i pluripremiati film di Simone, girati durante le spedizioni fatte insieme.
Nati entrambi nel 1974, si sono conosciuti durante una spedizione sui delfini nel Mar Rosso. Luogo incantato dove nuotano giganteschi gruppi di delfini spinner (caratteristici per i salti e gli avvitamenti prodigiosi) e dove si può incontrare il maestoso dugongo creatura che sembra uscita da un libro di fiabe. Anche Jules Verne lo cita in un capitolo di “Ventimila leghe sotto i mari”. Nella mitologia e nelle leggende il dugongo viene messo in relazione con le sirene.
La ricerca
Nel corso degli anni Hussain e Simone hanno ulteriormente elaborato la loro ricerca in luoghi di enorme interesse e bellezza come ad esempio Vava’u una delle principali isole di Tonga. In queste acque profonde, ogni estate, le balene vanno a partorire. Oppure al largo della costa del Messico dove proliferano le mante oceaniche, gli squali martello smerlati e giganteschi squali balena.
Elementi fondamentali per ottenere immagini così eccezionali sono la biodiversità (la moltitudine di diverse specie), la quantità di animali, le aree marine protette che garantiscono la salvaguardia di questo prezioso equilibrio.
Il mare vivo. Non solo una mostra ma un reportage
THE LIVING SEA è un prodigioso reportage che stupisce per l’incredibile bellezza degli incontri oceanici. Le balene visitano Tonga ogni estate, possono raggiungere 15 metri di lunghezza e 40 tonnellate di peso. Hussain Aga Khan nel 2019 è andato a nuotare con le megattere a Mo’orea.
Vale la pena di leggere attentamente le impressioni del fotografo
“Ogni minuto trascorso con gli animali è incredibile. Ogni animale è magnifico, ogni animale mostra comportamenti e sperimenta stati d’animo diversi. Sono stato davvero privilegiato nel trovarmi in mezzo ad animali che giocano allegramente o nel vederli nuotare in cerchio, passandomi davanti più e più volte. Non sarebbe bello se potessimo tutti avere la possibilità di vedere delfini, tartarughe, squali e balene in natura per gli anni a venire? Non sarebbe bello respirare aria buona? Bere acqua pulita senza sprecarla e passeggiare lungo spiagge senza plastica? Ad agosto dello scorso anno, in Florida, ho visto con i miei occhi scene raccapriccianti di delfini che nuotavano in mezzo a pezzi di plastica, carta e spazzatura, e che non riuscivano a distinguere i pacchetti di sigarette dalle meduse con cui di solito giocano”.
Dal mare vivo al Messico
Altro scenario raccontato dai due amici è il Messico che offre isole leggendarie come le Revillagigedo. In queste acque nuotano pesci immensi come le mante oceaniche con una apertura “alare” di sette metri. Molte varietà di squali: pinna argentata, pinna bianca, squalo martello e lo squalo balena che è il più grande pesce a nutrirsi esclusivamente di plancton. Nonostante la dimensione, è un animale molto docile e non rappresenta nessun pericolo per l’uomo. Al contrario l’intervento umano incide sulla sua sopravvivenza, sempre più spesso viene riscontrata presenza di microplastiche nello stomaco di questi animali. Raccontano i protagonisti: “abbiamo visitato le Revillagigedo sulla barca Sharkwater di Fins Attached, un’organizzazione che si dedica alla protezione e alla ricerca sugli squali”. Fins Attached lavora per salvare la vita animale marina, in particolare gli squali che sono sempre più in declino, alcune specie oltre il 95%.
Foto rarissime
“Abbiamo anche avuto il privilegio di vedere i Pesci Angelo Clarion, che sono endemici delle Revillagigedo e dunque molto rari. Questi pesci passano la maggior parte del loro tempo a pulire le mante rimuovendo i parassiti dalla loro pelle. Alcune delle foto qui esposte sono state fatte durante un’altra spedizione a Cabo Pulmo, una riserva marina dove è vietata la pesca e la cui biomassa, da quando è stata tutelata, è cresciuta del 400% in pochi anni”.
La barriera corallina
Dal Messico a una splendida e piccola barriera corallina in Egitto completamente tappezzata da coloratissimi coralli molli e spesso visitata da tartarughe embricate. Il reef è inoltre abitato da tutte le specie caratteristiche del Mar Rosso: pesci angelo, pesci farfalla, pesci scorpione, dentici, murene. “Ma è la presenza degli squali oceanici a pinne bianche, i grandi longimanus (Carcharhinus longimanus), che rende famoso questo reef. Spesso curiosi e fin troppo confidenti con i subacquei, incontriamo da uno a cinque di questi magnifici animali ad ogni nostra visita. Questi squali oceanici sono dei predatori formidabili, sempre accompagnati dai loro pesci pilota che gli nuotano attorno formando, a volte, vere nuvole. Gli squali longimanus sono di una bellezza incredibile, dei modelli meravigliosi”.
Il mare vivo: un patrimonio unico
La mostra, realizzata con il patrocinio di MITE, MIPAAF, Città di Venezia, Confindustria Venezia, è nata con l’obiettivo di far conoscere il patrimonio unico e irripetibile rappresentato dal mare e dalle sue creature e sensibilizzare sulla sua funzione essenziale per la vita dell’uomo,
Gli appuntamenti
La manifestazione ospiterà una serie di appuntamenti che tratteranno le tematiche, quantomai attuali, dei problemi del mare e delle minacce alla biodiversità marina, della transizione alimentare, dell’inquinamento da microplastiche. Si concluderanno in settembre con un convegno sullo “shark-finning”, una pratica crudele che sta decimando gli squali. Ogni anno milioni di squali vengono uccisi dall’uomo, in gran parte per le loro pinne, status symbol in diversi paesi e ritenute curative e afrodisiache.
Una mostra evento da non perdere, unica tappa italiana che mette a disposizione del visitatore foto subacquee e video di superba bellezza. Del resto gli autori uniscono all’amore per il mare una esperienza e professionalità ineguagliabili.
Gli ideatori che amano il mare vivo
Hussain Aga Khan è appassionato di pesci tropicali, rettili e anfibi sin da quando aveva cinque anni. Ha iniziato a viaggiare ai tropici dopo la scuola secondaria e ha fotografato la fauna e la flora durante un viaggio nell’Amazzonia brasiliana nel 1996. Le spedizioni, spesso organizzate insieme a scienziati o fotografi professionisti, lo hanno portato a creare archivi fotografici che coprono molte aree geografiche, varie tipologie di habitat e un grande numero di specie animali marine e terrestri. I suoi libri e le sue mostre, esposte in molti Paesi, mirano a suscitare l’ammirazione per la fauna selvatica e di conseguenza il desiderio di proteggerla e salvaguardarla. Il suo ultimo libro, The Living Sea, è stato pubblicato a Maggio 2022.
Simone Piccoli è nato in Italia e si è trasferito in Egitto nel 2003 per seguire il sogno di diventare istruttore e videografo subacqueo. Dopo anni di lavoro nell’industria subacquea, ha creato una società di produzione, realizzando cortometraggi di vita marina come quella di squali, delfini e megattere. Tiene workshop e conferenze per condividere le sue conoscenze con appassionati ed esperti. Durante i suoi tour fornisce consigli e insegna le tecniche da adottare per ottenere le migliori riprese in luoghi impegnativi. I suoi film “This is Egypt-One Step Head” e “Beacons of Hope” hanno vinto numerosi premi.
Le associazioni
Marevivo è un’associazione che da quasi quarant’anni si adopera per la protezione del mare e delle sue risorse. Lavora per la conservazione della biodiversità, lo sviluppo sostenibile, l’educazione ambientale, la valorizzazione e la promozione delle aree marine protette, la lotta all’inquinamento e alla pesca illegale e promuove azioni di lobby parlamentare. Collabora con le scuole e gli Istituti nautici per educare le future generazioni.
Focused On Nature – Fon è un fondo per finanziare alcune delle migliori associazioni di beneficenza della fauna selvatica nel mondo per particolari specie ed ecosistemi di interesse. Le organizzazioni scelte lavorano sulla conservazione degli squali, dei cetacei, delle mante, degli elefanti africani, dei rinoceronti, delle foreste pluviali.
Il Mare vivo è la vita della Terra
Immersi nell’incanto di barriere coralline, delfini, pesci angelo e qualche mitologica sirena, chiudiamo la navigazione oceanica con questa riflessione di Hussain Aga Khan: “Onestamente non so quante cose riusciremo a cambiare nei prossimi decenni, anche se dovessimo impegnarci al massimo. Quello che so, e in cui credo, però, è che dobbiamo provarci: vale la pena sforzarsi e fare tutto il possibile per salvare il Pianeta.”
“THE LIVING SEA”: MAREVIVO E FON IN MOSTRA
AL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
Fotografia subacquea di Hussain Aga Khan
Videografia di Simone Piccoli
9 giugno – 11 settembre 2022
Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue
Ph: per gentile concessione di Hussain Aga Khan e Simone Piccoli
Dott.ssa Elisabetta, come ci ha presentato bene questa mostra che il Museo di Storia naturale di Venezia dedica al mare e alle sue bellezze. La ripetuta citazione di Jules Verne era doverosa, perchè lo scrittore ha raccontato il fascino del mare con storie avventurose, per il suo tempo, premonitrici di una tecnica e una scienza che sarebbero venute un secolo dopo. Venezia, come una delle città simbolo e autorevole posta sul mare, ha il dovere di tenere viva l’attenzione sul suo elemento naturale fondante. A mio avviso da questa mostra, dopo aver apprezzato le rare bellezze del mondo marino, dovrebbero partire proposte concrete. Per esempio tutti ci lamentiamo della plastica in mare, basterebbe una legge per vietare la produzione di oggetti usa e getta, come bicchieri, piatti, posate, buste ecc. Molti Comuni non hanno ancora depuratori e scaricano in mare direttamente ogni tipo di schifezza. Rimaniamo addolorati quando troviamo un delfino spiaggiato o una balena che ha perso l’orientamento, però chiudiamo gli occhi davanti alla Danimarca, per ragioni politiche, quando alle isole Faroe ogni anno c’è un’eccitazione collettiva per il massacro di miglia e miglia di balene e delfini. Stesso discorso per le balenerie giapponesi. Esiste proporzione tra il disperato salvataggio di una sola balena o di un delfino nel nostro mare e quello che fanno alcune Nazioni, come quelle citate, ma non sono le sole. Stesso discorso per il pesce. Limitandoci all’Adriatico, i nostri pescatori rispettano un fermo pesca per permettere la riproduzione, usano reti con maglie non troppo piccole, mentre i nostri dirimpettai dalmati ci rubano il pesce e poi ce lo rivendono. Molto spesso il pesce che compriamo al mercato giunge dall’altra sponda dell’Adriatico. Mutatis mutandis è stessa cosa che accade per il metano dell’Adriatico. Noi abbiamo chiuso i pozzi, mentre la Croazia ci succhia lo stesso gas. Immaginate una bevanda estiva con due cannucce, una è chiusa, l’altra, posta posta nell’altro lato del bicchiere aspira il liquido. Voglio dire che la mostra e il racconto del mare ci deve portare ad azioni concrete, sappiamo cosa si deve fare, quindi da questo evento veneziano, come da altri nel mondo, devono partire azioni concrete, tangibili, con risultati veri e misurabili.
I vostri regali di cultura sono sempre ben accettati da me e dagli amici che distribuisco poi.
Grazie infinite care amiche ,augurandovi una estate piena di eventi nuovi e magari anche più fresca.Ciao.
Gentile Elisabetta, il suo emozionante articolo mi ha fatto ritornare dopo tantissimi anni al Museo di Storia Naturale. L’ho trovato spettacolare. Un restauro bellissimo. Come bellissime sono le gigantografie al piano terra. Grazie per le sue proposte sempre stimolanti