Il maltempo mette in ginocchio l’agricoltura nel Veneto. Ammontano ad oltre 100 milioni i danni provocati all’agricoltura dalla violenta grandinata che ha interessato a macchia di leopardo la regione e in particolare la fascia pedemontana con le province di Treviso, Vicenza e nel Veneziano in Veneto orientale. Chicchi grossi come noci hanno trasformato le strade in fiumi di ghiaccio. Una pioggia fitta di sassi ghiacciati che non ha risparmiato nulla, distruggendo interi campi di mais e ortaggi, con raffiche di vento che si sono abbattute su vigne e frutteti dell’area collinare dove le ciliegie erano pronte alla raccolta.
La grandinata
La grandine – spiegano gli esperti – è l’evento più pericoloso nelle campagne in questo periodo dove la fase vegetativa è la più delicata: comporta effetti irreversibili mettendo a rischio i bilanci aziendali. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione con fenomeni legati al meteo schizofrenico, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
100 milioni di danni solo nella Marca
Maltempo sulla Marca. Dalle prime stime effettuate dal Condifesa TVB il “conto” è salatissimo. 100 milioni di danni alle colture in particolare ai vigneti, mais, kiwi e ciliegie. Dall’Asolano fino al Grappa, dal Montello, Montebelluna fino a Nervesa della Battaglia, per arrivare a Cimadolmo fino a Motta di Livenza.
Nadal e Codato e l’assicurazione
Il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal ha sottolineato: “di fronte a questi eventi l’unica soluzione è assicurarsi, anche grazie al contributo pubblico Ue che riduce i costi del 70 per cento. La situazione è molto più grave rispetto a quanto emerso in un primo momento, i danni sono pesantissimi”. Il direttore Filippo Codato che assieme ai tecnici sta monitorando la situazione, ha precisato: “In questa fase è fondamentale adottare alcune contromisure. Raccomandiamo ai nostri imprenditori di eseguire trattamenti fitosanitari per limitare infezioni fungine che possono sorgere in questi casi”.
Quanto alle colture colpite dal maltempo va detto che il mais ha una buona capacità di recupero, così come la soia. Per i kiwi sotto rete non dovrebbero esserci grossi problemi, mentre ad avere la peggio è sicuramente la vite poiché si trova nella fase della fioritura con il grappolo al massimo della sua delicatezza.
Nel vicentino si contano ancora i danni
Maltempo nel Vicentino. Da una prima stima effettuata dal Condifesa TVB i danni riguardano le colture, specie vigneti, mais, kiwi e ciliegie. Grandine a macchia di leopardo, Arzignano e Montecchio colpiti da raffiche di vento, bomba d’acqua a Brendola. Colpito soprattutto l’Alto Vicentino. In questi giorni il direttore di Condifesa Vicenza Alessio Perrone è impegnato con i periti nella conta dei danni che potrebbero ancora salire.
Pegoraro e i danni nel veneziano
Situazione molto critica anche nel Veneziano soprattutto nella zona del Portogruarese. Grandine e raffiche di vento hanno scoperchiato tetti, devastate coltivazioni di mais e frumento, oltre ai vigneti. “Siamo ko – commenta il presidente della Coldiretti di Portogruaro Andrea Pegoraro – dopo la siccità non ci voleva anche la grandine”.
Danni oltre la grandine
Il direttore di Condifesa TVB Filippo Codato ha sottolineato: “Assistiamo a gelate fuori stagione, a piogge abbondanti e i lunghi periodi di siccità che determinano stress e perdita di qualità di alcuni dei nostri prodotti. Ci sono inoltre malattie nuove e vecchie come la Flavescenza Dorata, il Mal dell’Esca e gli insetti alieni come la cimice asiatica che sono dei veri nemici per le nostre colture e conseguentemente del reddito dei nostri associati”.