Nuovo passo avanti per la Banca d’Italia sul fronte degli investimenti sostenibili, con un annuncio che premia, da quest’anno, gli investimenti in strumenti del settore privato che tengono conto degli impegni di decarbonizzazione delle imprese, intendendo con ciò il processo che indica la conversione a un sistema economico che riduce in modo sostenibile l’anidrite carbonica (CO₂) fino alla sua totale esclusione dal processo produttivo.
Banca d’Italia e il sostenibile
In base agli impegni di decarbonizzazione delle aziende che chiedono di essere finanziate per lo sviluppo delle proprie imprese e ai piani di transizione delle stesse, sarà avviato un dialogo teso a definire le strategie di sostenibilità, soprattutto quelle già avviate, che saranno premiate in base ai risultati raggiunti. Ad annunciare la novità è la stessa banca centrale, in occasione della presentazione del suo primo ‘Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici’ e questo nuovo indirizzo operativo, spiega Palazzo Koch, permetterà di affiancare all’uso di indicatori ESG (“Environmental, Social and Governance”, tradotto in italiano: Ambientale, Sociale e di Governo) di tipo storico, una serie di dati prospettici sullo sviluppo della sostenibilità e sul rispetto degli obiettivi prefissati.
La strategia per il sostenibile
La strategia di investimento sostenibile di Bankitalia è stata ampliata in termini di classi di attività finanziarie e obiettivi dal 2019, attribuendo maggiore attenzione ai fattori ESG, in particolare a quelli legati al cambiamento climatico e, da allora, l’impronta carbonica del portafoglio azionario gestito internamente è diminuita del 60% ed è inferiore del 37% rispetto all’indice di mercato preso come riferimento. L’esame degli indicatori e dei risultati mostra i progressi compiuti dalla Banca negli ultimi anni.
La Banca d’Italia e il portafoglio azionario
Per il portafoglio azionario gestito internamente (pari a 16 miliardi di Euro e corrispondente a oltre il 90% degli investimenti in titoli privati dell’Istituto), l’impronta carbonica è diminuita del 60% rispetto al 2018 ed è inferiore del 37% rispetto all’indice di mercato di riferimento.
- Intensità carbonica: -24%
- Uso di energia elettrica: -21%
- Uso di acque: -14%
- Produzione di rifiuti: -28%
ESG
Il termine ESG è diventato di uso comune da quando è stato utilizzato dal mondo dei fondi di investimento, principalmente per la valutazione del rischio-impresa più che per l’impatto verso l’esterno. L’acronimo “ESG” dev’essere riempito di significati: “we need sustainable or regenerative or netpositive ESG. Of course, these terms also need details behind them, but at least they tell you something about the direction in which you’re headed”. Affermazione che, più o meno, si può tradurre così: “abbiamo bisogno di ESG sostenibili o rigenerativi o positivi al netto. Naturalmente, questi termini hanno bisogno anche di dettagli dietro di loro, ma almeno ti dicono qualcosa sulla direzione in cui stai andando.”.
Primo Rapporto annuale Bankitalia sul sostenibile
La Banca d’Italia ha appena pubblicato il primo Rapporto sugli Investimenti Sostenibili e sui Rischi Climatici e, in questo rapporto, si può leggere come, a partire dal 2019, la strategia di investimento sostenibile sia stata ampliata in termini di classi di attività finanziarie e di obiettivi, attribuendo progressivamente una maggiore attenzione ai fattori ESG e in particolare a quelli legati al cambiamento climatico.
Gli obiettivi del sostenibile
L’intenzione evidente è quella di contribuire anche al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati sia a livello europeo sia a livello nazionale. Con la modifica degli artt. 9 e 41 della Costituzione (vedi mio precedente articolo). Modifica che ha introdotto riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Alla fine del 2021, i portafogli che potevano essere interessati da una gestione sostenibile avevano un controvalore di circa 210 miliardi di Euro.
La comunicazione
Con il Rapporto annuale, la Banca d’Italia assolve, almeno in parte, all’impegno di comunicare i risultati conseguiti dalle strategie di investimento sostenibile adottate per i portafogli non di politica monetaria. E contribuire alla diffusione della cultura ESG nel sistema finanziario e tra i cittadini.
Il documento sul sostenibile
Il documento è suddiviso in quattro parti che illustrano il processo decisionale, le metodologie impiegate per la gestione dei rischi, le strategie d’investimento ESG adottate e i risultati conseguiti in termini di sostenibilità. In particolare, l’Autorità di Vigilanza ha adottato una visione di sostenibilità molto ampia per gli investimenti. Tenendo in debito conto e privilegiando le imprese che sono più attente all’utilizzo responsabile delle risorse naturali e al loro impatto sull’ecosistema. E che, inoltre, dimostrino di mantenere adeguate condizioni di sicurezza, salute, giustizia, parità e inclusione.
Il sostenibile per la Banca già dal 2019
Come già detto all’inizio, fino dal 2019 la Banca d’Italia ha integrato i principi di gestione dei propri investimenti finanziari con l’adozione di fattori ambientali, sociali e di governo delle imprese ESG. Partendo dal portafoglio azionario che investe in imprese dell’area dell’Euro. In tre anni, le classi di attività a cui l’Istituto applica strategie d’investimento sostenibile sono state ampliate. Coinvolgendo anche gli OICR azionari (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), le obbligazioni societarie, i titoli governativi e i titoli di emittenti sovranazionali.
La strategia vincente per il sostenibile
Adottata per gli investimenti in azioni e obbligazioni delle imprese, combina diverse politiche di investimento. Come l’esclusione delle imprese emittenti che non rispettano le convenzioni fondamentali sul lavoro o la preferenza di quelle imprese che adottano le migliori prassi ESG. Da quest’anno, nella selezione dei titoli, la Banca d’Italia tiene conto anche di indicatori prospettici. Quali gli impegni di decarbonizzazione e i piani di transizione delle imprese private.
Per gli investimenti in titoli di Stato e di organismi sovranazionali, per esempio, la politica d’investimento della Banca d’Italia prevede l’acquisto di greenbond (titoli di debito, generalmente “obbligazioni”, associati al finanziamento di progetti a impatto ambientale positivo). Acquisto che oggi è pari a circa 1,7 miliardi di Euro e il cui peso è destinato a crescere nel tempo. L’impronta carbonica degli investimenti azionari in Euro della Banca d’Italia, nel 2021, è diminuita del 60% rispetto al 2018. Prima dell’avvio della strategia di investimento sostenibile, mentre l’intensità carbonica è diminuita del 37%.
Il comitato
Per rafforzare la sua azione, Bankitalia ha istituito un Comitato Cambiamenti Climatici e Sostenibilità. Che promuove analisi utili anche all’affinamento delle metodologie per gli investimenti dell’Istituto. Avvalendosi di un Nucleo Cambiamenti Climatici e Sostenibilità, che coordina e indirizza i lavori di Bankitalia su tutte le tematiche ESG.