Un’altra stagione è andata in archivio per il Mestre che tra le tante difficoltà è riuscito a salvarsi in netto anticipo e a chiudere il campionato con ottime prove. Per come si è sviluppata l’annata calcistica, il presidente Serena mostra rammarico, ma è altresì soddisfatto di come i nuovi arrivati e i giocatori rimasti abbiano formato un gruppo vincente e sul quale provare a costruire il Mestre della prossima stagione. Le basi? Stadio e Zecchin.
Presidente Serena, il Mestre è sbocciato troppo tardi?
“Gli ultimi risultati dicono questo e lasciano un po’ di rammarico per la stagione che poteva essere ma che così non è stata. Ci prendiamo una salvezza meritata e le ottime prestazioni del finale di campionato, che testimoniano il livello del gruppo e la qualità di molti giocatori. Mi dispiace che il Mestre non abbia giocato così per tutto l’anno, vincendo ogni duello, mettendoci più voglia e non facendosi mettere i piedi in testa da nessuno, anche se sopra in classifica. La stagione ha visto tanti cambiamenti, sia in panchina che in rosa, ma noi abbiamo retto e non siamo mai crollati. Tante squadre possono perdere la concentrazione in situazioni simili, ecco perché il gruppo che ha finito questa stagione merita solo applausi”.
Il gruppo della seconda parte di stagione ha invertito il trend. Ci sono rimpianti?
“Senza i nuovi arrivati e coloro che sono rimasti, la squadra probabilmente avrebbe faticato molto di più per ottenere la salvezza. La stagione era partita con alte aspettative, ma tra delusioni e comportamenti non felici il Mestre era precipitato in acque pericolose. I dirigenti sono stati bravi a intervenire per non far annegare la squadra e i ragazzi sono stati eccezionali, mostrando attaccamento alla maglia, spirito di sacrificio e qualità”.
Presidente Serena, con alcuni di loro ha già raggiunto un accordo per il prossimo campionato?
“Su questo abbiamo le idee chiare e puntiamo a confermare diversi elementi presenti in rosa che hanno concluso con il Mestre la stagione. Non dipende esclusivamente da noi però, quindi prima di cantare vittoria per diversi rinnovi andranno trovati degli accordi che accontentino tutte le parti. Prossimamente incontreremo molti di loro, puntiamo a formare uno zoccolo duro che consenta al Mister di lavorare con un gruppo che già conosce e che garantisca una certa continuità”.
Quindi sarà confermato Zecchin?
“La società ha questa intenzione, trattandosi di un uomo che ha la nostra stima e fiducia e che anche in un’annata difficile come questa ha portato a casa risultati importati. Non per questo lo voglio blindare a vita a Mestre, ma credo che lui qui stia bene e che il suo percorso con noi non sia ancora terminato. Nei prossimi giorni ci incontreremo con lui e il resto dello staff, tra cui spicca una figura storica e molto importante come quella di Ivan Galante, e speriamo di arrivare ad un accordo che ci consenta di programmare da subito la prossima stagione”.
Presidente Serena, con quali ambizioni partirà il nuovo campionato?
“L’obiettivo del Mestre è quello di tornare quanto prima tra i professionisti, ma ad oggi non ci sono i presupposti a causa della questione stadio. Quest’anno qualcosa si è mosso in merito, da tempo si legge sui giornali che il Comune di Venezia grazie ai soldi del PNRR ha una disponibilità economica importante e che tra gli obiettivi ha la costruzione di nuove strutture sportive e di uno stadio il cui futuro dovrà legarsi anche al Mestre. Tra non molto ci sarà un incontro con l’amministrazione comunale, in occasione del quale preciserò che lo stadio non è solo del Venezia ma delle società più importanti del Comune di Venezia. Davanti a questo scenario, il futuro del Mestre potrà cambiare, ma intanto non possiamo che limitarci a mantenere la prima categoria sotto ai professionisti e provare a toglierci qualche soddisfazione”.
Ci sono state tante critiche, cosa non le è piaciuto di questa stagione?
“Non potendo portare il Mestre in categorie superiori a causa dei problemi con lo stadio, sono disposto da un po’ a vendere il club, ma fino ad adesso non l’ho mai fatto perché non ho trovato imprenditori seri e all’altezza di questa squadra e dei suoi tifosi. Per questo mi sento ferito da una piccolissima parte di quest’ultimi, che conoscono la situazione ma che sanno solo criticare e che si dimenticano di sostenere la squadra. Un tifoso non si può definire tale se si comporta in questo modo. Nella stagione appena conclusa questa minoranza è stata molto chiassosa, forse troppo, e non è mai riuscita ad avanzare critiche costruttive, ma si è dimostrata ben capace di ferire chi ha a cuore il Mestre”.