“Il pensiero è rivoluzionario e terribile. Il pensiero non guarda ai privilegi, alle istituzioni stabilite e alle abitudini confortevoli. Il pensiero è senza legge, indipendente dall’autorità, noncurante dell’approvata saggezza dell’età. Può guardare nel fondo dell’abisso e non avere timore “. Bertrand Russel. Apertura con il compleanno di un grande di tutti i tempi: Bertrand Russel. Il filosofo nasce il 18 maggio 1872 a Trellech in Galles da una famiglia aristocratica. Nobel per la letteratura nel 1950, ha rappresentato per il Novecento l’universalità del principio etico e morale anche per la sua presa di posizione contro la guerra nel Vietnam e le armi nucleari. Una vita lunga, quasi 98 anni. Non volle alcun funerale e le sue ceneri furono disperse sulle colline del Galles.
È ora di andare in libreria
Andiamo in libreria perché è arrivato il momento di scoprire quali sono gli orientamenti dei lettori in questa seconda settimana di maggio, segnata da un’affascinante eclissi di luna. Come sempre il luogo dei viaggi più belli è la nostra Libreria Lovat, con le sedi a Villorba (Treviso) e Trieste. Cuore letterario del nordest, punto d’incontro con gli autori, profumo di caffè e carta stampata. Ecco il palmares. Il Veneto brilla al primo posto.
- Righetto – La stanza delle mele – Feltrinelli
- Carofiglio – Rancore – Einaudi
- Saviano – Solo è il coraggio – Bompiani
- Doom – Fabbricante di lacrime – Salani
- Allende – Violeta – Feltrinelli
- Marzo Magno – Venezia – Laterza
- Corona – Quattro stagioni per vivere – Mondadori
- Politkovskaja – La Russia di Putin – Adelphi
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Galiano – La società segreta dei salvaparole – Salani
Le mele dominano
Matteo Righetto è in vetta grazie al suo ultimo romanzo: “La stanza delle mele” (Feltrinelli). Docente di Lettere, vive tra Padova e Colle Santa Lucia nelle Dolomiti. Nel suo esordio letterario colpisce subito nel segno con Savana Padana definita da Massimo Carlotto una storia incendiaria, arguta e dissacrante.
La collaborazione con Corona
Assieme a Mauro Corona ha realizzato “ Il passo del vento – Sillabario alpino”. Due grandi scrittori che conoscono e amano la montagna nella sua essenza più profonda e segreta. Dal desiderio di avventura, allo spirito di solidarietà. Il suo Trilogia della Patria è diventato un caso letterario internazionale, tradotto in molti paesi. Dal romanzo La pelle dell’orso Marco Paolini ha tratto un film. Nel 2019, Matteo Righetto ha ricevuto il Premio Speciale Dolomiti Unesco.
Un morso alle mele
Non solo scrittore ma anche profondo ricercatore, esperto nel narrare questo magico territorio, tra meraviglie e misteri, un mondo pervaso da sentimenti e sensazioni intime forti e complesse.
Ecco un frammento dell’ultimo romanzo La stanza delle mele: “Rispetto alla luce del sole che fuori inondava le vie del paese, nella bottega regnava un buio pesto e un silenzio meraviglioso. E un profumo intenso e persistente di cirmolo che respirò a fondo per gustarselo tutto. Le essenze legnose e resinose sprigionate nell’aria diedero a Giacomo un senso di pace ”.
Rancore tiene la seconda piazza
Al secondo posto con grande consenso di pubblico e critica, Gianrico Carofiglio “Rancore” (Einaudi). Un barone universitario molto ricco e potente muore all’improvviso. La figlia non crede sia morto per cause naturali e si rivolge a Penelope Spada, ex Pm dal passato misterioso. L’indagine si trasformerà in un appuntamento con il destino e la possibilità di cambiarlo.
Da questo abile groviglio di personaggi e sensazioni che ovviamente non possiamo svelare, leggiamo un frammento innocuo, nel quale è possibile per il lettore anche immedesimarsi. “Ho le mie teorie sulla puntualità. Essere sempre perfettamente in orario è un po’ ossessivo; sempre in anticipo, sintomo di ansia; sempre in ritardo, egoriferimento e tentativo di esercitare potere sugli altri. Arrivare con un paio di minuti di ritardo non significa nulla. O suggerisce che la persona è, almeno in apparenza, in equilibrio “. Da annotare per ogni primo appuntamento.
Falcone vive ancora
Sul podio in terza posizione l’ultimo lavoro di Roberto Saviano: “Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo” (Bompiani).
Ci stiamo avvicinando alla data del 23 maggio. Sono passati trent’anni dalla strage di Capaci avvenuta nel 1992. Nel tragico attentato terroristico mafioso assieme a Giovanni Falcone persero la vita la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
L’importanza del libro
Il libro di Saviano assume quindi una valenza particolare in questo momento che non è solo celebrativo. “Solo è il coraggio” racconta la storia di un uomo che resiste, che prova a fare la differenza, che non voleva essere un martire né un eroe.
Ecco l’incipit della presentazione di Roberto Saviano: “Questo romanzo racconta una storia vera. Su diversi episodi esistono più versioni e molteplici ipotesi; di volta in volta ho scelto quella che consideravo più verosimile e convincente…Ogni scena inquadra il dramma di un Paese intero, in cui la verità è talmente contorta da superare la fantasia più ardita. Ogni personaggio a cui si fa riferimento è realmente esistito, ogni fatto è realmente accaduto. Tutto questo è stato.”
Venezia resiste
Nel medagliere ci sono romanzi che abbiamo recensito le scorse settimane, apprezzati da pubblico e critica. Alessandro Marzo Magno che ci regala un viaggio affasciante e pieno di sorprese: “Venezia. Una storia di mare e di terra” (Laterza). Dell’autore citiamo: “La guerra dei dieci anni. Jugoslavia 1991-2001”, “Venezia, i turchi e la distruzione del Partenone”, “Quando Venezia ha fatto leggere il mondo”.
La novità
Chiudiamo con la novità del momento: “La società segreta dei salvaparole” di Enrico Galiano con le illustrazioni di Stefano Tambellini. (Salani).
Incipit imperdibile: “Guardate sempre dentro le parole, ci troverete tutto quello che state cercando”.
Lo scrittore si cimenta nella narrativa per ragazzi con una storia che insegna l’importanza di proteggere le parole, potente difesa contro i mali del mondo. Una vicenda che mi porta alla mente un autore che amo da sempre per le atmosfere surreali: Daniel Pennac.
Enrico Galiano descrive un mondo in cui cominciano a sparire le parole
Tutto fila liscio finché si tratta di termini come iconoclasta o marmitta, ma quando il protagonista si accorge che sono in pericolo anche marmellata, amicizia, amore, decide di trasformarsi in un Salvaparole. Per questa missione importante si farà aiutare da una banda sgangherata. Inizia così una grande avventura, spesso clandestina, piena di misteri, compresi rapimenti inspiegabili.
Chi è l’autore
Enrico Galiano, classe 1977, è di Pordenone. Insegnante, ha creato la webserie Cose da prof superando dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha ideato il movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it.
Ama viaggiare in bicicletta con uno zaino e una penna. Tra i suoi romanzi: Tutta la vita che vuoi, L’arte di sbagliare alla grande, Felici contro il mondo.
Certo deve essere bellissimo avere un professore così
Alla sua creatività, a tutti gli amanti delle parole e ai poeti teppisti, dedichiamo una citazione di Pietro Bembo. Nasceva anche lui in questi giorni, per l’esattezza il 20 maggio 1470 a Venezia. Cardinale, scrittore, grammatico, poeta, umanista, rivoluzionò il mondo della letteratura e dei libri assieme all’editore Aldo Manuzio. Tante cose accadevano a Venezia in quegli anni.
Ecco cosa scriveva: “ Non debbono gli scrittori por cura di piacere alle genti solamente che sono in vita quando essi scrivono, ma a quelle ancora, e per avventura molto più, che sono a vivere dopo loro… che elle piacer possano in ciascuna età e ad ogni secolo, ad ogni stagione esser care”.
Quindi salviamo la meraviglia delle parole anche per i prossimi secoli e buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta anche questa settimana, grazie alle librerie Lovat, ci ha fatto conoscere testi, scrittori e ricordato i grandi maestri della letteratura. Certo mi ha incuriosito il Prof. Enrico Galiano e il fenomeno del mutamento del linguaggio, a volte veloce, in altri momenti più lento, ma è un fenomeno inevitabile. Però questo deve essere anche uno stimolo allo studio, devo conoscere le parole, di ieri e di oggi. Perchè le parole portano con sé idee, concetti, valori. Come farei a leggere Pietro Bembo senza studiare le “parole” e il loro significato contestualizzato? Sicuramente sarà un testo interessante il romanzo di Matteo Righetto, ma come si fa a non rendere omaggio ad un eroe nazionale come Giovanni Falcone. La Sua vicenda, non solo la tragica morte, ma la sua vita di magistrato deve essere fatta conoscere da molti autori, toccando tutti gli aspetti. Anche questo è un modo per operare verso la legalità!