Il diario oggi è un po’ malinconico. Certo, le sue pagine continuano a riempirsi ma non può non soffermarsi su quei vecchi intellettuali che quando litigano fanno pena o su date importanti per il nostro Paese finite nel dimenticatoio
Con Egidio se ne vanno i bei ricordi della nostra infanzia, che solo con lui potevamo rivivere. Ora siamo più soli
Se n’è andata anche una parte di noi. Ci è rimasto l’orgoglio per la strada percorsa assieme. Marsala gli tributerà gli onori che merita per la luce che col suo successo ha portato sulla città. La carriera politica è stata brillante quanto la professione fatta di sacrifici e rinunce, affrontata sin da giovanissimo. Quando a 14-15 anni, andavamo in gruppo il sabato pomeriggio al cinema o a ballare, lui preferiva trascorrerlo al partito per imparare a fare politica. Perché – ci chiedevamo – annoiarsi con gli adulti anziché divertirsi? L’abbiamo capito dopo vedendolo crescere più di noialtri.
Gli italiani non hanno la buona abitudine di informarsi e si vede
Ormai gli articoli – persino quelli dei grandi quotidiani e dei giornalisti più quotati – sono infarciti di neologismi che purtroppo sono entrati a far parte del linguaggio comune come smog, fashion, rock, marketing, light di cui però esiste una buona forma italiana. Adesso si dilaga addirittura in termini incomprensibili come free speech, workshop, woke, abstract, all inclusive, per i quali molti lettori debbono ricorrere all’uso del dizionario. Stiamo pure storpiando e impoverendo la nostra bella e ricca lingua che viene apprezzata in tutto il mondo. Dovremmo studiarla anche noi.
Stupore generale, ma falso, per la lite tra due vecchi rimbambiti che vengono definiti persone di grande cultura
Era meglio non studiare né coltivarsi perché, almeno, l’ignoranza avrebbe giustificato la volgarità. È correa e maggiore responsabile la cattiva educazione. Forse anche il carattere prepotente. Vogliono avere sempre ragione. Professionisti dei talk show, sanno che certi spettacoli vivono di litigi e insulti. Seppure a causa dell’artrite stiano ormai in piedi a fatica, debbono provocare continue polemiche per rendere gli scontri più interessanti. Rischiano, se no, di non essere più invitati. Gli spettatori non li apprezzano più. Anche gli autori sono invecchiati da tempo.
C’è sempre crisi, recessione, problemi ovunque. Ma quando si tratta di armamenti i soldi spuntano come i funghi
È il miracolo della guerra che appare improvvisamente quando c’è da comprare armi. Il Congresso USA si appresta a votare una legge con cui saranno destinati 33 miliardi di dollari per ordigni da inviare a sostegno della resistenza ucraina. Ma non ci sono soldi per l’assistenza sanitaria dei poveri. Dopo gli F35 di cui non si capisce l’utilità, l’Italia destina il 2% del PIL per rinnovare l’arsenale di difesa. Però, non ci sono più soldi per il super bonus 110%. Persino nei paesi più miseri se si tratta di acquistare armi sii trovano quattrini. Difficile trovarne per aiutare la brava gente.
Forse non è equo paragonare il petto della donna a quello dell’uomo e pretendere la parità di diritto nell’esporlo
Accade a Berlino ai bordi di una piscina per bambini. Una bella signora di 38 anni col figlio si toglie la camicetta e rimane a seno nudo. Ma persino nella patria del nudismo, il servizio di sicurezza la costringe a vestirsi perché il regolamento del locale lo vieta. Col quesito perché agli uomini è concesso di stare a torso nudo e alle donne no? si finisce il tribunale reclamando la parità di diritto. Anticipando il processo, si apre in tutto il mondo un intrigante dibattito etico. Il petto della donna è uguale a quello dell’uomo, pur essendo considerato un simbolo sessuale? Ardua sentenza.
Ci sono ricorrenze, come l’11 maggio, in cui coincide il ricordo di eventi di cui essere orgogliosi e altri luttuosi
Se ne festeggiava uno e l’altro si celebrava con tristezza augurandoci che non ne avvenissero più. Così fu per anni. Poi, in politica ci fu il ricambio generazionale e molti ricordi sono stati cancellati dall’incapacità, dall’ignoranza e dall’insensibilità. Non si festeggia più con solennità lo sbarco dei Mille (1860) che riunificò il paese e creò l’Italia. Né si ricorda più la strage di Villa del Rosario (1943) dove persero la vita mille persone nel rifugio con una sola uscita che fu bombardata. Eppure è una data che, per due volte, cambiò il volto della città e dell’intero paese.