E’ innamorata degli azzurri, Nadia Volpi, pittrice astrattista padovana ma nata a Dusseldorf in Germania. Ama i grigi polvere, quelli dei cieli di Bretagna poco prima di un temporale e di mari in tempesta. Di quel blu cobalto nordico che affascina e attira irrimediabilmente. Una spiaggia danese battuta dal vento e dalla pioggia, un mare dove le onde altissime si infrangono su scogliere a strapiombo.
Nadia è come le sue tele
Come le sue tele monocrome ma sempre diverse. Tele o superfici lignee che comunicano una capacità di misurare lo spazio nelle sfumature, di comprendere il pensiero in una pennellata apparentemente affidata al caso.
Nel suo studio nel cuore di Padova, Volpi creativa in tutti i sensi, ha appena terminato una splendida mostra che si è tenuta alle Scuderia di Palazzo Moroni dal titolo “Poesie trasversali” con l’amica e collega Silvia Patrono.
Oltre lo spazio
Oltre alle tele, nello spazio candido a due passi dal centro storico, troneggiano i famosi cubi, quegli estrusi che riportano a uno studio della materia in divenire. La tecnica dell’artista è indubbiamente mista: acrilico, resine, sabbie, gesso, pigmenti, smalti il tutto perfettamente in equilibrio e in sapiente espressività cromatica.
Del resto, Volpi con la materia ha un rapporto privilegiato, ama realizzare personalmente ogni dettaglio della sua arte, incluso il catalogo della sua mostra che la rappresenta ed è in sé un’altra opera d’arte.
Chi è Nadia Volpi
Dopo l’Accademia d’Arte di Venezia, Nadia Volpi ha svolto un’intensa attività artistica e dal 1990 graphic design con collaborazioni con studi d’architettura d’interni e fotografi. E ogni cosa è del suo blu.
“Adoro il tutto e niente di Ettore Spalletti un maestro a cui mi sono sempre ispirata nell’anima”. Racconta l’artista che si è fatta apprezzare non solo per i suoi blu indaco ma anche per i suoi ardenti rossi magenta.
I suoi blu
E a proposito dei suoi cieli e dei suoi mari astratti spiega: “Non so come mai sia così attratta dagli azzurri, mi è stato detto che si vede molta natura nei lavori che faccio, cosa a cui io non penso assolutamente mentre lavoro. Se dovessi dire perché prediligo questo azzurro, direi che il blu è un colore che amo in assoluto. Il mio è un blu-grigio sono quelle le tonalità della mia anima. Ho frequentato il liceo artistico e fino all’ultimo anno sembrava che la mia strada fosse più orientata all’architettura; però poi qualcosa è accaduto negli ultimi anni di liceo con la figura, col colore che mi ha sempre affascinata e la mia mano ha sempre richiamato un segno a cui sono riuscita a dare forza grazie alle tecniche e ai materiali”.
Nadia Volpi non si ritrova in nessuna etichetta, né definizione
“Non so definirmi, forse la mia è espressività gestuale, l’emozione del colore, il colore deve dare emozione. Ultimamente sto lavorando con questo azzurro ma ci sono anche i rossi, il nero e il bianco è un colore che amo moltissimo”.
In questo periodo nel cuore di Nadia Volpi c’è l’orizzonte del cielo e il mare ma un domani potrebbe esserci anche il verde. “E’ un colore che uso poco, anche se mi piace molto il verde salvia, il verde oliva, non escludo che possa fare qualcosa in quelle tonalità, ma il blu e le tonalità dei grigi mi affascinano enormemente”.
Nadia sta attualmente lavorando a una serie di acquerelli. E la libertà è la sua parola d’ordine
“Mi sento molto libera, in questo momento, amo la libertà assoluta, decidere del mio tempo. Se mi ingabbiano, scalpito”
Volpi che appunto non ama le definizioni si trova in piena sintonia con l’espressionismo astratto di matrice americana. Tuttavia, l’ispirazione nasce spontanea quasi in modo medianico. “E’ molto un istinto -spiega ancora mentre accarezza con lo sguardo e con la mano le sue opere monocrome – io appoggio la mano e lei sa cosa fare, non avrei mai pensato di fare una cosa invece la mia mano è consapevole di ciò che fa . Probabilmente è legata alla mia mente e al mio terzo occhio, ma è decisamente inconsapevole, non è riflessiva. Ho provato a fare dei bozzetti preparatori, faccio uno schizzo, ma alla fine la mano prende una direzione che probabilmente è già stabilita. Ed esce sempre tutt’altro. In ogni caso realizzo quasi sempre dei disegni preparatori mi diventa necessario perché mentalmente assimilo delle proporzioni e dei colori”.
L’arte è tutta affascinante per Nadia Volpi che è onnivora, e pronta a confrontarsi con tutto e su tutto ciò che è creativamente vivo
“Sono curiosa per natura, guardo tutto dal contemporaneo al classico non ci sono limiti, gli accostamenti di colore che ancora mi rapiscono sono, però, sempre quelli dei grandi maestri”.