Ange Capuozzo, chi è costui? Passerà alla storia come un predestinato, il giovane che ha cambiato il destino del nostro rugby, perchè ha interrotto la serie infinita di sconfitte nel torneo delle Sei Nazioni. Durava da 7 anni e 36 partite, metteva in dubbio la partecipazione dell’Italia alla manifestazione più sentita al mondo, con il rischio di essere sostituita dal Sudafrica, che però non appartiene all’Europa e anche per questo il regolamento non è stato forzato.
Il sei nazioni in Galles con la vittoria
Gli azzurri passano a Cardiff, mai avevano vinto in Galles, è la patria dell’ovale, al pari della Nuova Zelanda. Là il rugby è religione, anche più che in Veneto.
Dunque l’Italia rovescia il match all’ultimo minuto, la mèta è di Padovani ma è costruita dal pensiero e dalla forza di Capuozzo, che aveva debuttato una settimana fa con due mète, con la Scozia, a Roma. E’ la dimostrazione che puntare sui giovani paga, anche a rugby.
Ai gallesi non bastano 3 mète, gli azzurri restano avanti per quasi tutto il pomeriggio, conquistando 4 calci piazzati trasformati. Il sorpasso di Adams a 12 minuti dalla fine non spegne corse e placcaggi dei nostri.
Scrive Paolo Ricci Bitti
“Facevano meritare il successo tre drive da penaltouche annientati ai gallesi, increduli. Lo faceva credere il fantascientifico contrattacco creato dal raziocinio di Capuozzo che è riuscito a sbrogliare un caso non previsto nemmeno dai manuali del gioco: si trovava nella sua area di meta con un gallese avvinghiato alle caviglie e con un altro che stava per saltargli addosso. In questi casi non resta che “annullare” (schiacciare la palla a terra). Nel rugby non c’è l’auto-meta, ma quell’azione obbligata avrebbe fruttato ai gallesi una ghiottissima mischia a 5 metri dalla linea di meta azzurra. Beh, Ange Capuozzo è restato freddo e ha resistito in piedi fino a passare la palla a Ioane. Un gesto rivoluzionario. Ioane, poi, il più veloce degli azzurri, ha scatenato un contrattacco a forza di sprint, slalom e calci a seguire che 80 metri dopo hanno costretto i gallesi in affanno a soffocare la palla”.
E’ stata una delle azioni chiave di una gara memorabile, con i due piazzati di Garbisi e due complicati di Padovani, di fronte alla bellezza di 71mila bardi gallesi, un contesto unico, magico. Il primo tempo è stato fra i migliori dell’Italia nella storia di questo torneo, in cui si è affacciata nel 2000.
A tre minuti dalla fine si getta via una touche in attacco favorevole. I gallesi liberano l’area calciando lontano, Capuozzo cattura e parte, è soltanto uno e 77 per 71 chili, paragonabile a Sebastian Giovinco, che con Prandelli nel calcio arrivò in Nazionale, dal basso del suo metro e 64. Semina tre dragoni, il quarto gli si para davanti, comunque c’era lo spiraglio perchè si tuffasse in mèta. Quei 5 punti non sarebbero bastati per il sorpasso, la posizione per la trasformazione era impossibile. Lì si vede la lucidità dello scugnizzo, dipinge il passaggio perfetto per il veneziano Edoardo Padovani, del Benetton Treviso, nel Pro 14. Sterza a sinistra e si tuffa sotto i pali, la trasformazione di Garbisi è come un rigore a porta vuota, non si sbaglia, anche se la palla è pesantissima.
Grazie Capuozzo per il sei nazioni
Il 21-22 incorona Capuozzo, solo omonimo di Toni, grande inviato friulano di guerra di guerra, e in fondo il rugby è proprio una battaglia del genere, di conquista di terreno.
Ange corre a prendere l’ovazione di 15 fra parenti e amici che l’hanno seguito nella capitale, è fermato da Josh Adams, il gallese che era appena stato premiato come uomo del match, i giornalisti evidentemente avevano votato prima della fine della gara. Lascia la medaglia e la mette al collo di Ange Capuozzo, al Principality stadium.
In Galles, l’Italia aveva al massimo pareggiato, nel 2006, conquistò invece due vittorie a Roma, nel 2003 e nel 2007. I padroni di casa festeggiavano Alun Wyn Jones, 36 anni, 150 presenze in nazionale, record mondiale, mentre il capitano è Dan Biggar, con 100: gli azzurri titolari assommano in tutto appena 209 presenze.
L’Italia evita il 12° cucchiaio di legno (tutte sconfitte). Un record per il sei nazioni
Edoardo Padovani mixa orgoglio e gioia: “Abbiamo iniziato un percorso a giugno dell’anno scorso, focalizzando il nostro lavoro nel vivere ogni momento come un tassello che deve portarci alla creazione di un’identità precisa. Questo lavoro sta pagando. La mèta? Devo ancora completamente realizzare cosa mi è successo, è bellissimo”.
Il presidente federale è Marzio Innocenti, livornese da tempo trapiantato a Vicenza. “E’ una vittoria storica, arriva grazie a tanto, tanto lavoro da parte di questi giocatori, di questo staff, di tutta la federazione. Nel giorno della festa del papà, dopo la nascita dei miei figli questo è forse il giorno più bello della mia vita”.
Il ct dei sei nazioni
Tra gli artefici dell’impresa è Kieran Crowley, ct neozelandese. “Il gruppo ha lavorato con una dedizione assoluta per tutto il torneo, non deve essere solo questo risultato a determinare il giudizio complessivo”.
Il capitano Michele Lamaro, 23 anni. “Questo gruppo è giovane e altrettanto serio, non abbiamo mai smesso di confidare nel progetto cui stiamo lavorando, nemmeno dopo le 4 sconfitte. Non c’è nulla di casuale nella vittoria, tutti hanno fatto benissimo il proprio lavoro individuale mettendolo a servizio della squadra, questo finalmente ha pagato”.
E’ la fine dell’ironia, insomma, nei confronti del rugby italiano, l’odioso conteggio delle sconfitte non arriva a 37. Grazie ad attenzione, difesa e tattica, capovolgendo il mondo e l’antico adagio: «è impossibile battere i gallesi, al massimo può capitare di fare più punti di loro».
L’ultima vittoria era datata 28 febbraio 2015, 22-19 a Murrayfield, Scozia.
Il tabellino
Il tabellino degli eroi italici, dunque: Capuozzo; Padovani, Brex, Marin (12’ st Zanon), Ioane; Garbisi, Braley (20’ st Fusco); Halafihi (18’ st Steyn), Lamaro (cap), Pettinelli (34’ st Sisi); Ruzza, Fuser (7’ st Cannone); Ceccarelli (12’ sst Alongi), Nicotera (12’ st Bigi), Fischetti (29’ st Traoré). All. Kieran Crowley.
Spicca un trevigiano: Garbisi
Sui calci, Garbisi 4/4 e Padovani 2/3.