Lucio Caledon Fulvio si è fermato a Chioggia e da qui non ha più l’intenzione di spostarsi. 60 anni, una vita passata in cucina con una passione che va oltre la normale attività lavorativa, il cuoco Lucio ha trovato il suo ideale nella città lagunare dopo avere gestito alcuni ristoranti soprattutto nella sua terra vicentina.
Lucio e Miki
Da tre anni gestisce con la compagna Mihaela (tutti la chiamano Miky), direttrice di sala, l’”Osteria al Teatro dai Do’ Fradei”, a pochi passi dal Comune di Corso del Popolo, di fronte all’Auditorium. A Chioggia ha portato una ventata di novità nella cucina, puntando su piatti rispettosi della tradizione e della tipicità ma con un tocco di qualità e di interpretazione che ben si addicono a una cucina, che molti ristoranti chioggiotti propongono, un pochino monotona.
Ma chi è il cuoco Lucio?
Lui, autodidatta, proviene da Marano Vicentino. Sin da bambino si divertiva a invitare gli amichetti offrendo loro dei manicaretti che lui stesso preparava in cucina. Dopo aver girovagato per molti ristoranti d’Italia, acquisendo una forte esperienza da autodidatta, dopo una vita un po’ spericolata e sicuramente frenetica, dall’89 in poi ha gestito un paio di ristoranti nella Valle dell’Astico, in questa valle dove passa l’Adige e si pescano i marsoni, piccoli pesci di acqua dolce, con cui si preparano dei piatti buoni.
Un po’ di storia
Per cinque anni ha gestito l’”Osteria de la Suca” a Schio. E’ in questo periodo che Lucio ha conosciuto Mihaela, la compagna della sua vita. Lei, proveniente dalla Romania, gestiva un bar nel Vicentino, lasciò l’ex marito e il bar e ora condivide tutto con Lucio. Ha una figlia, Giulia, 22 anni, si sta laureando in marketing internazionale e da’ una mano all’attività del ristorante. In più hanno i due inseparabili cani coker !
Lucio e Ezio Bosso
Di clienti che hanno gustato i piatti di Lucio ce ne sono migliaia. Ma, raccontano Lucio e Miky, il loro più grande e bell’incontro lo hanno avuto con il grande compositore Ezio Bosso, con cui hanno avviato un bel rapporto di amicizia. Miky e Lucio raccontano che nel 2018 ricevettero una telefonata di prenotazione di un tavolo nel loro ristorante per tre persone da un certo Ezio. Grande fu lo stupore quando videro il compositore in carrozzina. Da quel momento Miky, Lucio e il loro cane coker Gino divennero amici del grande compositore scomparso nel 2020.
Lucio e l’emozione
“Fu uno dei nostri momenti più emozionanti – ci confida Mihaela – trovarsi di fronte a un genio come Ezio Bosso è meraviglioso. Raccontano poi di avere avuto il privilegio di sedersi ai primi posti quando si esibiva nei suoi concerti. Rimanevamo con lui sino alle 2 di notte, sentivamo una enorme sensibilità. Ci confidava che se non sarebbe più riuscito a suonare il pianoforte, si sarebbe andato … E così è stato.
I segreti
“Io lavoro con il cuore” sorride Lucio. “La nostra specialità è l’accoglienza” aggiunge Mihaela.
Cosi si vuole ridare vitalità culinaria a una Chioggia che diventa meravigliosamente un luogo di “lavoro e di vacanza al tempo stesso”. Perché, ribadisce Lucio, era il mio sogno quello di lavorare e vivere a Chioggia. Questo sogno l’ha realizzato e ora ha trovato il suo giusto equilibrio insieme alla compagna Mihaela.
L’amore per Chioggia
L’aveva frequentata come turista negli anni precedenti, ad un certo punto della sua vita Lucio disse al fratello Mirco “O si va a Chioggia a gestire un ristorante o si va via dalla montagna” . Così il 6 gennaio 2019 cessò l’attività all’Osteria de la Suca di Schio e, dopo appena un mese, il 13 febbraio, aprì con il fratello “L’Osteria ai Do Fradei” (ecco spiegata l’insegna).
La cucina di Lucio
La sua cucina punta sulla valorizzazione dei primi piatti, cosa poco sentita dai ristoratori chioggiotti che puntano soprattutto ai bolliti di pesce e ai tradizionali secondi piatti, sempre ovviamente a base di pesce di mare.
Per i lettori di https://www.enordest.it Lucio propone uno dei suoi piatti importanti, la gente accorre per degustare i suoi primi. Il piatto ha il giusto mix terra-mare: gli gnocchi di zucca con capesante e tartufo. Vi diamo la ricetta, ma vi consigliamo di provarlo da Lucio, ne vale la pena.
Gnocchi di zucca con capesante e tartufo
Ingredienti (per 4 persone)
1 kg di zucca, 300g di farina 00, 2 uova, 8 capesante, tartufo, olio, burro, aglio, sale qb
Per gli gnocchi
Cuciniamo la zucca e passiamola con lo schiacciapatate, impastiamo con la farina e due uova, aggiungendo il sale nell’impasto e avendo cura che sia morbido in modo da preparare gli gnocchi “a cucchiaio”, prendendoli appunti con il cucchiaio e gettarli nell’acqua bollente. Quando salgono a galla con prenderli con uno scolino e adagiarli in un piatto.
Per il sugo
In una pentola mettiamo a scaldare olio, aglio e un po’ di burro. Scottiamo appena delle lamelle di tartufo (ottimo quello dei Berici) e aggiungiamo le capesante. Facciamo rosolare aggiungendo sale e pepe qb, aggiungendo un po’ di acqua di cottura degli gnocchi.
Impiattiamo con gli gnocchi caldi e il sugo appena fatto.
Il vino in abbinamento
Per un piatto come questo è ottimo un vino Lugana. Come Le Creete, un ottimo bianco con una bella freschezza, mineralità e una giusta persistenza. Il “Le Creete” Lugana di Ottella proviene da Peschiera del Garda, è un vino bianco dai profumi avvolgenti, che colpisce al palato per raffinatezza, senza però rinunciare a carattere e personalità.