C’è una scienza, la Grafologia, che studia le persone attraverso la loro scrittura. Da come scrive Putin si può capire cosa vuol fare e dove vuole arrivare? Lo abbiamo chiesto a una famosa grafologa, la veneziana Sara Cordella. Per i lettori di https://www.enordest.it ha analizzato la scrittura del leader russo Putin.
Chi sono
Nata a Venezia, laureata in Lettere, grafologo forense senior specializzato, perito e consulente del Tribunale di Venezia, specializzata in Grafologia criminologica e in Grafologia dell’età evolutiva . Sono presidente della Scuola Veneta di Grafologia, docente all’Istituto Toscano di Scienze Grafologiche e in diversi corsi e seminari in tutta Italia.
Nella mia attività mi sono occupata di importanti casi di cronaca nera anche intervenendo come tecnico in trasmissioni televisive quali “Chi l’ha visto?”, Tg1, “La vita in diretta”, “Le Iene” e presto consulenza in materia grafologica di numerose riviste .
Putin; quando si è padroni della tattica, ma schiavi della strategia.
Ecco una grafia apparentemente monotona nella quale, in realtà, convivono segni contrastanti. Una grafia di visioni interiori enormi che si aggrovigliano nel momento della concretizzazione. Segni di orgoglio che, invece di stare in una posizione di irremovibilità, stanno in un continuo movimento di rincorsa.
Putin si nasconde a se stesso
E poi un occultamento del proprio pensiero agli altri, perfino a se stesso. Lampi, di idee anche contemporaneamente in contrasto. Nebbia, in una grafia pendente che porta a manipolare il prossimo, la realtà, i fatti. Tuoni, in un soggetto che accetta solo di essere assecondato all’istante, nonostante sia privo di reale capacità di autodeterminazione.
La mia esperienza
E poi la pioggia in una volontà di voler far credere di essere indispensabile. Una instabilità emotiva e razionale che non solo non frena le azioni, ma le amplifica. Io, questa grafia ascendente, piegata a destra, stretta, l’ho vista in tante lettere di suicidi. E non credo Putin ci andrà molto lontano.