Si chiama “Ca’ del Lago” il ristorante che si trova a Corte di Piove di Sacco, nella bassa padovana, in quella zona denominata Saccisica ricca di storia e di cultura, attorno alla quale si vive nella tranquillità del paesaggio agreste. Qui ci sono le testimonianze dei “casoni” , tipiche povere case dei contadini, ma anche le ingegneristiche opere di bonifica iniziate secoli fa grazie ai monaci benedettini e alla Serenissima Repubblica di Venezia. Andrea Franceschi, 38 anni, segno dei Gemelli (nato il 5 giugno), ha saputo valorizzare questo luogo dando un impulso alla sua attività di cuoco.
Il locale
Il nome attribuito al ristorante evoca un senso di pace. Ca’ del Lago è un luogo rilassante e chi passa da quelle parti e sosta per un pranzo o una cena, gode anche dello scenario del laghetto, dei prati verdi e del cascinale elegante, oltre che della cucina proposta da Andrea Franceschi, cuoco e patron del ristorante attivo dall’aprile del 2016.
Andrea Franceschi e la sua storia
Da bambino Andrea aveva due passioni: suonare la batteria e preparare dolcetti. Queste due passioni le coltivava in cucina. Con le pentole di diverse misure si divertiva a rovesciarle e suonare, componendo così la batteria musicale.
L’altra passione era quella di realizzare i dolcetti, con l’aiuto e la complicità di nonna Antonia che sicuramente preferiva il ragazzino impegnato a preparare dolci piuttosto che fare il rockettaro rumoroso con le pentole della cucina.
Andrea Franceschi si diverte
Mentre mamma Erminia e papà Fernando erano intenti a lavorare a Piove di Sacco (facevano i rappresentanti della ditta Andrighetti, storica azienda locale), il piccolo Andrea si divertiva in cucina nella sua casa a Civè, una frazione di Correzzola, il paese della Corte benedettina.
L’alberghiero
Dopo le scuole dell’obbligo i genitori decisero di fargli la scuola alberghiera e così il ragazzo Andrea saliva ogni giorno di buon mattino sul torpedone per raggiungere l’istituto alberghiero Cipriani di Adria.
Andrea Franceschi e il lavoro
Venne poi il momento delle sue esperienze lavorative in giro per i vari ristoranti e hotel: dal Palace Hotel di Merano (“qui ho avuto l’onore di conoscere la regina Elisabetta e Luciano Pavarotti” ci confida Andrea), poi in quelli di Monaco, Cervia, Milano Marittima, Jesolo, Piove di Sacco, Padova. Sino a quando gli diedero la gestione del ristorante e del complesso alberghiero della Corte Benedettina a Legnaro, sede di Veneto Agricoltura.
Andrea Franceschi e lo spirito da manager
La sua capacità imprenditoriale lo portò a gestire per otto anni e mezzo l’impegnativo complesso di cui era chef e direttore. A un certo punto Andrea, che di ore ne faceva una quindicina al giorno, decise di dare una svolta alla sua vita lavorativa abbandonando quel posto e prendendo le redini di Ca’ del Lago di Piove di Sacco di proprietà degli imprenditori Flavio Meggiorin e Marco Soldan.
Si può dire che ora ha raggiunto il suo obiettivo
Sposato con Diana, ha due figlie: Emily di 10 anni, e Cecilia di 6. Il ristorante lo apre i venerdì, sabato e domenica mentre i giovedi li dedica agli eventi all’aperto, da aprile a ottobre, nel prato e nel laghetto. E’ il posto ideale anche per i matrimoni, ne fa una cinquantina all’anno.
Ma come è stato l’incontro con Diana, sua moglie?
Andrea sorride e racconta: “il bicchiere d’acqua….” Cupido è stato il bicchiere d’acqua che ha fatto incontrare Andrea e Diana.
Andrea Franceschi racconta
“Quando lavoravo nella struttura di Veneto Agricoltura a Legnaro ospitavamo le infermiere che provenivano dalle varie parti del mondo che venivano a fare gli stages a Padova. Io ero sempre super impegnato in cucina. A un certo punto entrò una di quelle ragazze, era Diana, proveniva da Bucarest, mi vide e mi chiese un bicchiere di acqua. E’ stato il classico colpo di fulmine”…
Il ristorante di Andrea Franceschi è ora diventato un piacevole luogo di ritrovo dove si mangia bene e ci si rilassa
Numerosi gli eventi che realizza in questa location, come quelli organizzati da Barbara Ferrara, nota insegnante di nord walking, o quella nel realizzare piatti a base di alga spirulina, tanto per citare qualche esempio. Di amici Andrea ne ha molti, ricorda volentieri i giornalisti Renato Malaman e Mimmo Vita, ma anche il prof. Franco Trabalzini di Firenze…
I suoi obiettivi li ha raggiunti
Ora è uno dei più qualificati cuochi del piovese e anche un bravo batterista. Sì, perché suona e fa anche l’insegnante, per diletto, di batteria e percussioni. Sicuramente nonna Antonia sorriderà nel vedere realizzato quel ragazzino cresciuto in cucina, quando lei era ancora in vita, a fare dolcetti e a battere a perdifiato le pentole…
Andrea Franceschi e la ricetta
Per i lettori di https://www.enordest.it Andrea propone un elaborato secondo piatto: la pluma di Patanegra su cipolla di Tropea in agrodolce e cappuccino di frutta. La pluma, è un taglio di carne, tra i più pregiati, che si ricava tra il lombo e il collo del maiale, molto morbido e gustoso e, per questo motivo, decisamente apprezzato.
Pluma di Patanegra su cipolla di Tropea in agrodolce e cappuccino di zucca
Ingredienti (per 4 persone)
500 gr di Pluma di Patanegra, 120 gr di cipolla di Tropea, 12 gr di zucchero di canna, 20 gr aceto balsamico, sale qb, 300 gr crema di zucca, 120 gr di Robiola, 20 gr di crema latte al 32%, 20 gr confettura alla prugna, 4 mandorle, 4 gr cacao amaro
Per la cipolla caramellata agrodolce:
Tagliamo la cipolla di Tropea a julienne, disponiamola in una casseruola e facciamola appassire. A meta’ cottura aggiungiamo lo zucchero di canna, l’aceto balsamico e il sale, facciamo ridurre il calore e poniamo a raffreddare.
Condiamo la pluma di Patanegra con sale, pepe, olio evo e spezie; grigliamo su piastra rovente un minuto per parte e finiamo la cottura in forno per 30 minuti a 140 gradi.
Per la crema di zucca:
Laviamo bene la zucca, tagliamola a meta’ e togliamo i semi.
Poniamo in forno a vapore per 30 minuti, raffreddiamo e sbucciamo.
Passiamo al passaverdure, condiamo con sale e pepe.
Per la crema di Robiola:
Mescoliamo la Robiola con la crema di latte al 32 % e sistemiamo di sale. Mettiamo in un bicchierino trasparente la crema di zucca, con la sac à poche aggiungiamo un ciuffo di crema di robiola, 1 cucchiaino di confettura alla prugna, 1 mandorla e una spolverata di cacao amaro per concludere il finger.
Impiattiamo la Patanegra scaloppata adagiata sulla cipolla di Tropea caramellata in agrodolce. Buon Appetito
Il vino in abbinamento
Andrea Franceschi, assieme a Giorgia Tommasi, direttrice di sala e sommelier, propone un Franciacorta Brut , Curt del Lac Saten Docg: un vino giusto, per questo piatto, dal sapore fruttato erbaceo, fresco e molto minerale.