E’ stata una bella olimpiade invernale, a Pechino, peccato per la mancanza del pubblico, che avrebbe vivacizzato le gare, e il freddo anche di -20 che ha penalizzato le performances all’aperto. Vista in tv, è stata un’edizione emozionante, fra Rai2 e Raisport, peccato che il canale interamente dedicato allo sport non sia videoregistrabile e così chi volesse vedere le gare dalle 11 alle 15 in differita doveva passare a Eurosport. Qualche appunto in libertà, come sempre.
Le due cadute iniziali di Mikaela Shiffrin, con 11 porte affrontate in due gare
I punti di contatto con la pressione che non ha retto Simon Biles, alle olimpiadi di Tokyo. Era favoritissima, è caduta, comunque la ginnasta aveva portato a casa due medaglie. Mikaela, pure americana, anche nello slalom della combinata, ha mancato le medaglie in tutte e 5 le gare individuali.
Il secondo posto di Sofia Goggia e il terzo di Nadia Delago
Più il 5° di Elena Curtoni, in discesa libera. Quando lo sci dà emozioni come una finale mondiale di calcio. Il punto più alto nella storia dello sci femminile, anche senza oro, la vera valanga rosa è questa. Il recupero di Sofia Goggia ricorda Franco Baresi, menisco alla prima del mondiale, a Usa ’94, e poi in campo per la finale, con rigore sbagliato. Argento e bronzo fanno più di un oro. E la sorella di Delago è finita 11^.
Le infiltrazioni con plasma ricco di piastrine dietro il recupero record di Sofia Goggia
“L’impiego sui legamenti crociati è recente, sono pochi i casi trattati”, dice il dottor Zorzi, dell’istituto ortopedico di Negrar, Verona. Il Prp è un gel che si ottiene da un normale prelievo di sangue venoso del paziente, successivamente centrifugato, con il risultato di un composto concentrato di plasma e piastrine.
L’accusa
“Sofia Goggia è molto egocentrica – l’accusa di Maria Rosa Quario, mamma di Federica Brignone, a radio Capital -. Ha una determinazione impressionante ma il suo infortunio non era così grave perchè è tornata dopo 23 giorni e se uno si rompe una gamba non credo che possa tornare in pista così presto. Sofia si vede molto al centro dell’attenzione, si piace, si loda tanto e gode. Cerca attenzione da morire. Federica invece è timida e non le importa di piacere alla gente. Sofia e Federica non sono mai state amiche, non si sono mai prese. Goggia ultimamente ha detto che sono amiche, ma non è vero!”.
Le scuse
Ninna scrive per Il Giornale dall’86 e anche per Sciare magazine, la professionalità non è in discussione, neppure il suo distacco, però ha dovuto scusarsi, in successive interviste. Addirittura Massimo Gramellini in prima pagina su Il Corriere della Sera l’ha paragonata ai genitori che urlano dietro la rete contro gli avversari dei propri figli, nel calcio.
Federica Brignone ha poi conquistato la medaglia di bronzo nella combinata
Dietro alle svizzere Michelle Gisin, favorita, e a Wendy Holdener. L’aostana era ottava dopo la discesa libera, in slalom è stata inferiore solo alle elvetiche. “E pensare – racconta – che dopo avere fallito il superG volevo andare a casa, nonostante avessi già l’argento nel gigante. Fuori le altre azzurre in combinata, Nicol Delago e Marta Bassino nello slalom, Elena Curtoni già nella discesa.
L’8° posto di Giuliano Razzoli, nello slalom, la sua commozione: “La lezione di vita dello sport”
A 37 anni è alla sua ultima olimpiade, resta il migliore degli italiani, Tommaso Sala è 11°, era stato l’azzurro più brillante nella prima manche, Alex Vinatzer è saltato nella seconda. Per Razzoli c’era il tifo degli anziani, soprattutto, all’ostello parrocchiale di Villaminozzo, sull’appennino reggiano.
Short track
Arianna Fontana è medaglia di argento nello short track 1500 metri, ha stabilito il fotofinish dopo l’arrivo con l’olandese Schulting. Fa suo il record di 11 medaglie, una in più di Stefania Belmondo, la polemica con uno degli staffettisti di bronzo: “In allenamento mi faceva cadere apposta, altri 4 anni così non li reggo”.
L’attacco del presidente
Il presidente della federghiaccio Gios, vicentino, la avverte: “Non sarà lei a scegliere gli allenatori azzurri, lo faremo dopo il consiglio federale di marzo. Comunque il marito Antony Lo Bello non sarà ct”.
Il bronzo a squadre, nello short track, per 9 millesimi nella staffetta dei 5000 metri
Esultano Pietro Sighel, Yuri Confortola, Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli, dietro Canada e Corea del Sud, a tre giri dalla fine il sorpasso sulla Russia, decisivo anche sull’arrivo di Sighel. Per l’Italia è la prima medaglia nella staffetta maschile da vent’anni, dall’argento a Salt Lake City 2002.