Nel quarto trimestre del 2021 continua la crescita dei livelli produttivi dell’industria veneta. L’attività manifatturiera regionale nel periodo ottobre-dicembre 2021 ha registrato una variazione congiunturale destagionalizzata del +3,3% (+7,9% la variazione non destagionalizzata). L’aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è invece del +11,5%, periodo in cui l’attività manifatturiera era ancora in pieno recupero dei livelli pandemici. Considerando la media annua dell’intero 2021 la produzione ha registrato un recupero del +17,8% rispetto al periodo pre-crisi (anno 2019).
VenetoCongiuntura di Unioncamere del Veneto
Il sentiment degli imprenditori per i primi tre mesi del 2022 rimane cautamente positivo. La metà delle imprese che scommette in un aumento della produzione, ma si amplia il fronte dei pessimisti. A dirlo sono i dati dell’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere del Veneto su un campione di oltre 2.100 imprese con almeno 10 addetti.
«L’industria veneta presenta un quarto trimestre 2021 positivo, con una media annua ampiamente superiore a quella pre-crisi – spiega Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto. I dati confermano un trend positivo nonostante siano emersi i primi segnali di decelerazione legati alle difficoltà nell’approvvigionamento dei semilavorati e il ritorno dell’ondata Covid.
Prospettiva dell’industria veneta
“Le prospettive per l’anno 2022, però, rimangono incerte ed esprimono preoccupazione per lo scenario che si sta andando a delineare, in particolare sul fronte dell’energia. Il fattore costi sta diventando insostenibile per le nostre imprese e questo potrebbe portare ad una inversione del trend bloccando la ripresa. In queste settimane ci stanno arrivando diverse segnalazioni di imprenditori in enormi difficoltà che potrebbero diminuire lo addirittura bloccare la produzione. E in altri casi, c’è chi fa lavorare i dipendenti di notte per risparmiare sul consumo dell’energia.”
“Come sosteniamo da mesi è necessario ripensare la politica energetica dell’Italia superando il tabù sulle trivellazioni di gas e anche sulle centrali nucleari perché in questo momento c’è un gap enorme con i competitor di altri Paese europei che potrebbe affossare il nostro export. È necessario prendere decisioni in tempi brevi perché gli interventi del Governo potrebbero avere solo un effetto tampone e quello che serve, invece, è un intervento a livello di sistema in grado di favorire le competitività del l’Italia”.
“Il caro-energia spinge verso l’alto i costi di produzione delle imprese e comprime il potere d’acquisto delle famiglie. L’inflazione in sensibile aumento negli ultimi mesi, sospinta dai prezzi più elevati delle materie prime, da strozzature dell’offerta e da una ripresa della domanda dei consumatori. Infine, dai rischi derivanti da un escalation militare in Ucraina”.
Industria veneta, settore per settore
A livello settoriale, tutti i comparti hanno evidenziato un incremento della produzione industriale in media d’anno. Spicca la variazione del legno e mobile, +26,9% la media 2021, che ha registrato variazioni positive in tutti i trimestri e con un recupero del +9,5% rispetto al 2019. I comparti metalli e prodotti in metallo e marmo, vetro e ceramica hanno registrato variazioni medie annue rispettivamente del +21,3% e +21,2% (+14% e +16,4% nel quarto trimestre 2021) ma rispetto al 2019 il marmo, vetro e ceramica ha registrato una diminuzione del -13,3% mentre i metalli un debole aumento del +3%.
A seguire, il settore delle macchine elettriche ed elettroniche ha evidenziato una variazione della produzione del +19,4% nel 2021 (+9,8% nel quarto trimestre) e un recupero rispetto al 2019 del +12,4%. Sopra la media regionale anche la variazione media annua della produzione per il comparto tessile, abbigliamento e calzature con una variazione pari a +17,9% (+10,7% nel quarto trimestre) che però registra una diminuzione del -8,7% dei livelli produttivi rispetto al 2019. Le macchine ed apparecchi meccanici segnano una variazione del +16,6% nel 2021 e +6,7% rispetto al 2019.
Evidenziano invece variazioni sotto la media regionale la carta e stampa (+14%), i mezzi di trasporto (+12,7%) e la gomma e plastica (+11,1%). Mentre la gomma e plastica un crollo del -20,4%. Andamento diverso invece per il settore alimentari e bevande che pur registrando un aumento medio annuo più debole rispetto agli altri settori (+7,4%) ha segnato un aumento della produzione del +26,2% rispetto al 2019.