Buongiorno cari lettori, ho il piacere oggi di presentare la mia prima intervista. Alcuni giorni fa mi sono incontrata con una persona che conosco da quasi trent’anni, un grande artista e fotografo dall’anima sensibile e attenta alla bellezza della donna a 360°: Diego Landi. Ho collaborato con lui parecchie volte in vari progetti e ogni volta è stata un’esperienza incredibile unire le nostre arti ed idee ma quest’ultimo lavoro è stato sorprendente: è stato un mix perfetto di fusione tra la fotografia di Landi, le mie idee coreografie e del collega Paolo Londi, la danza delle mie ballerine della Giovane Compagnia Veneta R&D e la suggestiva scenografia del loft di Sabrina Basso e Laura Greggio a Piove di Sacco, facendo così nascere una bellissima mostra fotografica: R&D
Chi è Diego Landi
Landi è nato a Marghera, dove risiede, diegolandi (come si scrive lui) coltiva la fotografia sin da ragazzo, approfondendo la propria esperienza in questo campo dal ’79, anno in cui una manifestazione fotografica (VENEZIA 79) gli trasmette l’entusiasmo per impegnarsi maggiormente in questa arte. Dopo l’esperienza come fotografo di scena per la Compagnia di danza “Il Corpo e la Mente” di Luciana De Fanti e Ulderico Manani, continua la propria sperimentazione fotografica nel campo della musica, del teatro, della danza, della pittura e della scultura. Le sue foto sono state pubblicate su libri, riviste, manifesti e nelle cover di CD musicali. Ha esposto in Europa e soprattutto in Italia.
Il parere di Diego Landi
Così descrive le sue foto: “….. sono foto da ascoltare con il cuore, vivamente sconsigliate a coloro i quali ricercano il tecnicismo e non l’emozione”.
L’intervista
Quindi nel suo bellissimo studio fotografico di Marghera, con in sottofondo rigorosamente di musica jazz, un buon bicchiere di vino e visionando le fotografie da presentare alla mostra, gli ho fatto come una pseudo “vera” giornalista un’intervista
Come nasce il tuo amore per la fotografia?
“ Ho coltivato la fotografia sin da ragazzo (con una Comet con ottiche Galileo). A parte un po’ di predisposizione, lo facevo per vincere la timidezza. Avvicinavo le persone nascondendomi dietro una macchina fotografica. La svolta per approfondire l’ esperienza in questo campo è avvenuta nel ’79, anno in cui una manifestazione fotografica (VENEZIA 79) mi ha trasmesso l’entusiasmo per impegnarmi maggiormente in questa arte. Ricordo ancora Cartier Bresson, Weston ma soprattutto le foto sociali di Lewis Hine . Una vera sferzata di energia”.
Cosa ti affascina della danza?
“ Vita Ritmo Armonia. La prima esperienza come fotografo di scena fu per la Compagnia di danza “Il Corpo e la Mente” di Luciana De Fanti e Ulderico Manani, Ecco, il connubio tra i due termini “corpo” e “mente” descrive perfettamente la danza. Corpo e mente ad alto livello. Energia pazzesca interiore ed esteriore”.
Diego, so che le tue grandi passioni sono l’arte in ogni sua espressione e le donne in tutte le loro sfumature. Come mai ti affascinano così tanto?
“La bellezza. La qualità capace di appagare l’animo attraverso i sensi diceva il poeta..Ho sempre lavorato nel campo dell’arte (dalla pittura alla scultura, al teatro, al teatro danza, alla musica…) con poche soddisfazioni materiali ma con una gratificazione interiore, spirituale incredibile. Nondimeno la bellezza delle donne è cosa incredibile. Dico sempre che tutte le donne sono belle, alcune bellissime. …e poi il mondo femminile è qualcosa di inenarrabile, da ammirare e da adorare senza interferenze”,
Diego com’è nata questa mostra fotografica? Da dove nasce questa collaborazione?
“Questa mostra fotografica è nata dal rapporto pluriennale con te. Considero le foto come lavori a più mani e a più cuori. Dopo tempo (e questi tempi) avevamo voglia e necessità di agire e metterci in gioco con una proposta nuova. La spinta è stato l’entusiasmo scaturito dalle bellissime e giovanissime ballerine della Giovane Compagnia Veneta R&D. L’energia delle ragazze è stata da collante con le coreografie di Paolo Londi, della Filippini, con la scenografia post moderna di Silvia Basso e Laura Greggio, per la creazione delle fotografie”.
Diego, è stato facile creare queste foto?
“Magari facile facile no. Posso dire che la strada è stata in discesa. Tutti hanno contribuito al top nei propri territori di lavoro rendendo fluido il lavoro. Dietro ognuna delle persone di questo team però ci sono chilometri e chilometri di esperienze e di lavoro. La danza pretende molto”.
Progetti futuri?
“Spero che questa piccola mostra sia l’embrione di una certa attività che manca da tempo per miei problemi personali e per le problematiche note a tutti. Ringrazio Il Centro Le Barche per questa opportunità ma siamo ancora ai divieti di inaugurazioni e presentazioni. Spero di avere ancora spazio e spazi per lavori già pronti riguardanti le performer Sami Barbieri e Damson Artist. Voglio comunque continuare con le R&D, linfa giovane e dalla maturità sorprendente”.
Caro Diego, hai qualcos’altro da voler aggiungere?
“Passerei ai ringraziamenti. Paolo Croci e Centro Le Barche per l’invito. Verena Filippini e Paolo Londi per le incredibili coreografie (“Yalla tnam nada” e “L’attesa” sono coreografie che parlano della vera bellezza delle donne, tema a me alquanto e particolarmente caro.). Silvia Basso e Laura Greggio per la scenografia ricavata nel loro loft studio artistico. Ma soprattutto le ballerine della Giovane Compagnia Veneta R&D., sensibili interpreti e sicure protagoniste, che rispondono al nome di Alessia Molin, Emma Panizzolo, Sara Salvagno ed Emma Costantini”.
“Quindi spero che mossi dalla curiosità e dalla sete di arte a Mestre, verrete a vedere queste 15 stampe in bianco e nero esposte dal 3 febbraio fino a fine marzo presso IL CENTRO LE BARCHE di Mestre”. Aggiunge soddisfatto