Il Decreto Sostegni ter cambia di nuovo le regole del Superbonus e dei bonus edilizi. Confartigianato Belluno esprime preoccupazione per il settore. “Con questi continui cambiamenti rischiamo di rendere inutili tutti i tentativi di rianimare il lavoro dell’edilizia, che sconta una crisi di lungo corso”, afferma Michele Basso, direttore di Confartigianato Belluno. “Tanto più in una regione, il Veneto, dove i bonus stanno dando ottimi risultati in termini di adesione e quindi di cantieri di riqualificazione delle case”.
Basso, in pratica che sta succedendo?
“Il testo del decreto prevede che il credito di imposta corrispondente a Superbonus, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e bonus facciate sia ceduto una sola volta. Questo significa che il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti (banche e intermediari finanziari), ma questi non potranno cederlo a loro volta. E poi significa che i fornitori che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta”.
Basso ma in teoria dovrebbe aiutarvi a scoprire le frodi
“La ratio del decreto è quella di contrastare le frodi, ma non è questo il sistema – sottolinea il direttore. “Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza. Non possono venire penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi. È giusto contrastare le frodi, ma non si possono colpire cittadini e imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato”.
Eppure il Veneto è la regione che ha utilizzato di più il Superbonus 110%
“Dati in linea anche nel Bellunese. A testimonianza di un mercato in ripresa, nonostante i rincari delle materie prime e la ormai cronica difficoltà a reperire manodopera”, conclude Basso. “Dati che però potrebbero subire una battuta d’arresto importante. Sarebbe grave. Rischieremmo di perdere una fetta di lavoro fondamentale per la ripresa non solo del settore, ma dell’intera economia di tante piccole e medie imprese”.