“È sempre l’ora del tè, e non abbiamo neppure il tempo di lavare le tazze negli intervalli”. Lewis Carrol. È la mia frase preferita di Alice nel Paese delle Meraviglie, con questo incipit rendiamo omaggio a Lewis Carrol che nasceva in questi giorni, il 27 gennaio 1832. Altri compleanni illustri: James Joyce, 2 febbraio 1882, e Simone Weil, 3 febbraio 1909. Una superba carrellata di autori memorabili e senza tempo per aprire la pagina della classifica settimanale.
Il mondo dei sogni chiamato Lovat
Entriamo nel nostro luogo dei sogni, la Libreria Lovat che puntualmente elabora il gradimento dei lettori con i dieci libri più venduti della settimana. Punta di diamante del nordest letterario, due belle sedi: a Villorba (Treviso) e Trieste. Luogo dove i libri prendono vita grazie anche agli appuntamenti con gli autori.
Un medagliere che registra molte conferme e una novità sulla quale mi soffermerò perché ho scoperto delle cose affascinanti sull’autore.
Ma andiamo per ordine e leggiamo la classifica:
- Manzini – Le ossa parlano – Sellerio
- Cognetti – La felicità del lupo – Einaudi
- Kawaguchi – Il primo caffè della giornata – Garzanti
- Houellebecq – Annientare – La Nave di Teseo
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Zaia – Ragioniamoci sopra – Marsilio
- De Michelis – La stazione – Giunti
- Genovesi – Il calamaro gigante – Feltrinelli
- Rampini – Fermare Pechino – Mondadori
- Carrisi – La casa senza ricordi – Longanesi
Un vicequestore borderline
C’è un poliziotto borderline che emana empatia appena entra in scena: il vicequestore Rocco Schiavone. Uscito dalla penna straordinaria di Antonio Manzini, è sempre in vetta. Lo scrittore romano, attore e sceneggiatore, anche questa volta colpisce nel segno con un romanzo unico, composto da più gialli intricati: “Le ossa parlano” (Sellerio).
Forse l’indagine più crudele e drammatica per il vicequestore. Un medico in pensione trova nel bosco delle ossa umane. La tragica scoperta apre un’inchiesta su un bimbo scomparso sei anni prima. Come nel caso di Camilleri, anche l’opera narrativa di Manzini ha coinvolto il grande pubblico televisivo grazie ad una raffinata serie televisiva con Marco Giallini, perfetto nel ruolo dello scontroso e solitario Rocco Schiavone.
Il lupo torna in alto
Torna magicamente sul podio in seconda posizione una storia ambientata tra vallate e alte vette: “La felicità del lupo” (Einaudi) dello scrittore milanese Paolo Cognetti. Vincitore nel 2017 del Premio Strega, Cognetti ha una particolare sensibilità nel raccontare la vita di montagna, dove gli stereotipi di silenzio e solitudine lasciano il posto alle persone che qui vivono e lavorano. Universo rumoroso e affascinante. In questo affresco così ben narrato c’è anche il lupo che torna dopo tanto tempo alla ricerca della felicità. Cognetti ha vissuto per molto tempo a New York realizzando documentari sulla letteratura americana e guide personali dedicate alla città. Un metropolitano con il cuore tra i boschi di larice e i ghiacciai.
Anche se l’incipit di questa settimana è dedicato al tè, in classifica c’è molto caffè
In terza posizione lo scrittore giapponese Toshikazu Kawaguchi, sceneggiatore e regista di Osaka, diventato clamorosamente famoso in tutto il mondo grazie alla magia che è riuscito ad imprimere in questa bevanda. “Il primo caffè della giornata” (Garzanti). In copertina la scritta: “Scegli la tua sedia preferita. Ordina un caffè caldo. Qualcosa di straordinario sta per cominciare”. Il suo “Finché il caffè è caldo”, tuttora in classifica è diventato un caso letterario. Bevendo il suo caffè possiamo fare incontri straordinari e vivere episodi del nostro passato. L’importante è sorseggiarlo bollente.
Un francese tra scrittura e fantapolitica
Tradimenti, scandali, attacchi informatici che coinvolgono le alte sfere del potere politico, la Francia destabilizzata nel momento più delicato alla vigilia delle elezioni presidenziali. Il nuovo romanzo di Michel Houellebecq poeta e saggista è sempre ai vertici del gradimento. “Annientare” (La nave di Teseo). È uscito ai primi di gennaio in contemporanea con l’edizione francese ed è stato presentato al Salone del Libro di Torino. Lo scrittore francese è molto noto anche per un clamoroso caso editoriale.
Nel 2015 uscì “Sottomissione” romanzo fantapolitico nel quale viene ipotizzato un futuro con un partito musulmano tradizionalista e patriarcale in grado di vincere le elezioni in Francia. Per una tragica coincidenza uscì il giorno dell’attentato alla sede di Charlie Hebdo e l’autore ne sospese la promozione. Il New York Times lo inserì nella lista dei migliori libri dell’anno.
Luca sempre in top ten
Presentato con successo in tutta Italia e in anteprima alla Lovat di Villorba, l’ultimo libro di Luca Zaia è sempre in classifica tra i primi dieci titoli a dimostrare quanto il presidente della Regione Veneto sia riuscito ad instaurare affinità con il pubblico coinvolto nel racconto: dalla storia familiare, fatta di emigrazione e duro lavoro, ai drammatici momenti della pandemia. “Ragioniamoci sopra – Dalla pandemia all’autonomia” (Marsilio).
Tornano ad impreziosire il palmares libri che abbiamo recensito più volte per il loro spessore: “Il calamaro gigante” (Feltrinelli) di Fabio Genovesi, “Fermare Pechino” (Mondadori) Federico Rampini, “La casa senza ricordi” (Longanesi) di Donato Carrisi.
Una new entry
A catturare il nostro interesse è la settima posizione, e non solo per il nuovo ingresso, ma per la caratteristica del suo autore: Jacopo De Michelis. Laureato in filosofia teoretica è traduttore dal francese di molti autori, in particolare Jules Verne. Essendo un’appassionata, anzi oserei dire fanatica di Verne, anticipo che la prossima settimana ne parlerò dato che nasce l’8 febbraio.
Non nascondo quindi di essere piacevolmente attratta da questo nuovo ingresso in classifica.
Ma veniamo al libro: “La stazione” (Giunti). Si tratta di un thriller e al tempo stesso di un romanzo d’avventura. Su tutto domina inquietante la mole dell’immensa Stazione Centrale di Milano, una fortezza enigmatica come una piramide egizia. Piena di misteri che dagli immensi saloni portano in labirintici sotterranei dove nemmeno la polizia osa avventurarsi. Eppure con questi luoghi oscuri dovrà cimentarsi il protagonista, Riccardo Mezzanotte, giovane ispettore appena entrato in servizio nella Sezione di Polizia Ferroviaria della Stazione Centrale. Curriculum di tutto rispetto: un passato burrascoso, insofferente ai regolamenti e alle gerarchie, propensione per cacciarsi nei guai. C’è anche una protagonista femminile, Laura Cordero, è bella, ricca e nasconde un segreto.
Chi è l’autore
Jacopo De Michelis, è nato a Milano nel 1968, vive a Venezia dove è responsabile della narrativa di Marsilio Editori. Insegna narratologia presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. Figlio di Giorgio e nipote di Cesare de Michelis, ha più volte detto a proposito dell’eredità culturale dello zio: “Tutto quello che so l’ho imparato da lui, la sua idea dell’editoria, importante e umile allo stesso tempo, al servizio dell’autore.”
Salutiamoci con un preludio alla Jules Verne: “Si andrà sulla Luna e poi sui pianeti e sulle stelle come oggi si va da Liverpool a New York… e l’oceano atmosferico sarà tra breve attraversato come gli oceani terrestri”.
Buona lettura!
Sempre nuove proposte! Grazie
Dott.ssa Elisabetta aspetto l’8 Febbraio, non è solo perchè è il giorno di nascita di Jules Verne, ma è anche la data della nascita e della morte di mia madre. Lei che è così attenta agli astri e alla cabala chissà cosa ci dirà su coloro che sono nati in questo giorno. Anch’io sono attratto dal nuovo racconto entrato il classifica alla Libreria Lovat, La stazione. Conosco bene la stazione di Milano, è un labirinto in superficie, ed è vero, ci sono tanti locali sconosciuti in cui è facile nascondersi e far accadere storie misteriose. Un viaggio avventuroso metropolitano, una città nella città rappresentata da una grande stazione ferroviaria, un micro cosmo dove accadranno fatti terribili?. Ho appreso dall’articolo che Jacopo De Michelis, oltre ad abitare nella città più bella del mondo, insegna presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, qui ci sono grandi menti, una delle insegnanti che adoro è la Dott.ssa Margherita Palli, straordinaria scenografa del teatro lirico insieme a Ronconi, Martone, Cavani e a tanti altri registi. Chi insegna al Naba ha sicuramente una testa ben fatta e il suo racconto sarà veramente interessante. Grazie