Il diario liberale continua a riempire le sue pagine e a far riflettere. Ovviamente non può esimersi dall’affrontare una delle questioni che in questi giorni interessano di più: le prossime elezioni presidenziali.
Fibra d’acciaio quella povera regina. Figli e nipoti non le risparmiano dispiaceri mettendo a dura prova i suoi 96 anni
Ha superato persino l’incidente sospetto in cui perdette la vita Lady Diana. Prim’ancora le stravaganze di Carlo. Poi il distacco del nipote dalla famiglia reale dopo un discusso matrimonio con un’attrice americana divorziata. Persino il marito con le continue scappatelle che i giornali, anche i più pettegoli tacevano per rispetto di quella santa donna, al lavoro per tutti quanti. Adesso addirittura una donna che a New York accusa Andrea di averla violentata tre volte quando era ancora minorenne. Per fortuna è in processo civile, solo questione di soldi. Ci mancava solo che un figlio le finisse in galera.
Il Giuramento di Ippocrate non ha più valore. Medici no vax forniscono falsi green pass anziché curare
Finge di inoculare il vaccino, che, invece, butta. Lo raggiungevano a Pistoia da tutta la Toscana. Era l’idolo dei no vax. Non solo li favoriva mettendoli in regola ma raggirava uno stato che definisce liberticida perché costringe la gente a vaccinarsi. Una volta arrestato, non finisce in galera. Il sindacato dei criminali è sul piede di guerra. A qualcuno i domiciliari mentre meriterebbe il 41 bis? Indagati 19 complici per peculato, truffa, falso in atto pubblico e associazione a delinquere. Ormai il fondo non dovrebbe essere molto lontano. O siamo oltre?.
Nell’apprendere che in Italia ci sono 49 miliardari in più dello scorso anno, temo che siano cresciuti anche i poveri
Volevo fare una classifica di chi soffre la povertà. Ma ho scoperto che è più facile individuare i ricchi – tutti sanno che il francese Arnault possiede 200 miliardi di dollari – piuttosto che chi vive in miseria. Ce ne sono talmente tanti che è impossibile catalogarli. Auguro ai miliardari di continuare ad accumulare denaro, ricordandogli che, se non lo spendono – quello che mettono da parte non vale nulla, come sostiene il mio ultimo libro da poco in libreria – lo dividano con chi non ne ha. È il solo modo per diventare più ricchi di chiunque altro.
Quanti ipocriti. Adesso che non c’è più tutti, da sinistra come da destra, lo indicano come ideale capo dello stato
Davide Sassoli è dovuto morire per essere rimpianto e lodato. Galantuomini capaci come lui e gentildonne altrettanto efficienti ce ne sono tanti, sia in parlamento che nella società civile. Essendo vivi non vengono presi in considerazione e nessuno li addita né ne riconosce il valore. Certo, i leader sono divisivi perché non possono spogliarsi dell’ideologia che li caratterizza e non ne hanno la voglia. Quando l’Italia era un grande paese chi lo gestiva sacrificava le ambizioni. Da De Gasperi a Craxi e gli altri si fecero sempre da parte. Ora offrono la candidatura ai migliori, purché siano morti.
Essendo ormai il paese delle mediocrità, tutti si ritengono adeguati a qualsiasi ruolo, persino a Capo dello Stato
Ognuno si crede migliore degli altri. Si riconosce solo l’efficienza e la capacità di Draghi. Infatti la maggior parte degli italiani sperano che rimanga a capo del governo. Molti politici, invece, vorrebbero toglierselo di torno mandandolo al Quirinale per prenderne il posto. Di Maio non si accontenta più della Farnesina e mira a Palazzo Chigi. Anzi, pare che si morda le dita per non avere pensato – una volta che aveva messo mano alla Costituzione per ridurre il numero dei parlamentari, il tacchino che festeggia il Ringraziamento – di non avere abbassato l’età del capo dello stato a 35 anni.
Tutti invocano la grande politica, ma sono in pochi a ricordarsi di quando si praticava in Italia. Mancano pure gli elettori
Si cerca l’uomo o la donna – non la geisha di altri– super partes. Ce ne sono tanti, tranne in politica, dove i leader fanno eleggere chi ha qualche scheletro nell’armadio. Ecco perché si spolverano dalla naftalina vecchi tromboni che ai loro tempi erano vassalli e che oggi, tra tanti ignoranti, sembrano grandi. Tra i probi non c’era solo Sassoli. A quale italiano non piacerebbe un presidente come Riccardo Muti o la Cartabia? Ma non sono ricattabili. Non disperiamo se l’elezione non è veloce. Per eleggere Pertini, Saragat, Scalfaro e altri ci sono volute decine di votazioni e l’Italia era migliore di quella di oggi.