Sembra di assistere al ritorno della guerra fredda fra le due super potenze: al centro l’Ucraina, ex Paese satellite di quella che fu l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche che si avviò al suo smembramento con l’ascesa di Michael Gorbaciov e la caduta del muro di Berlino e il tramonto dell’ideologia comunista.
Ucraina scusa per una seconda guerra fredda?
Che una seconda guerra fredda sia sempre più concreta, lo si può evincere dall’atteggiamento del Presidente Vladimir Putin sempre più aggressivo nei riguardi degli Stati Uniti, della NATO e dell’Ucraina, che, a parere di chi scrive, non ha mai accettato la disintegrazione dell’URSS come una forte umiliazione sullo scacchiere internazionale.
L’Alleanza atlantica
Aggiungete il fatto che l’Alleanza atlantica sta lavorando per far entrare l’Ucraina come Stato membro dell’organizzazione militare internazionale, a carattere regionale, sorto nel 1949. Tutto questo ha fatto preoccupare il Cremlino che reputa il popolo ucraino come un solo popolo assieme a quello russo. Da non sottovalutare le forti relazioni amichevoli con la Cina che si oppone all’espansione della NATO, supportando le proposte russe di costituire garanzie di sicurezza sine die e de jure vincolanti per l’Europa.
Ucraina e il ruolo della Russia
Per comprendere il modus operandi, potenzialmente pericoloso, della Russia in questa crisi, è necessario fare un passo indietro con le lancette della storia e soffermarci agli inizi degli anni Novanta con il crollo della struttura comunista sovietica, che continua ancora ad influenzare l’attuale logica strategica nei palazzi governativi di Mosca.
Difatti, Putin, ricordando i fatti che portarono alla caduta dell’Urss li interpreta come un periodo in cui è stata commessa una grave ingiustizia al popolo russo, in particolar modo con l’Ucraina che non era stata meramente derubata, ma saccheggiata.
Quando la Russia finì
È stato anche osservato che lo smembramento dell’URSS, protagonista nello sconfiggere assieme agli alleati l’espansionismo del nazismo durante la seconda guerra mondiale, nel 1991 è stato un momento di trionfo per l’intero occidente, ma non per i russi che si sono sentiti umiliati.
Ucraina scusa per riportare grande la Federazione Russa
È stato anche affermato che la condotta pericolosa di Putin di arrivare ad uno scontro sul campo ha come radice il non accettare il crollo dell’impero russo e la perdita del ruolo di super Potenza. Obiettivo di Putin è riportare la Federazione russa al suo ruolo storico di grande Potenza e allo status quo ante i Paesi satelliti come cuscinetti sottomessi al potere del Cremlino.
I rischi di una guerra
La frammentazione dell’URSS sta portando ancora una volta verso la guerra fredda e probabilmente anche a uno scontro armato tra Russia e Paesi occidentali. Il crollo delle strutture centrali sovietiche seguito al fallimento delle politiche di riforma attuate da Mikhail Gorbaciov, ha fatto sì apparisse legittimata dei Paesi dell’area baltica, dell’Ucraina e della Bielorussia.
Si prospettò l’attuazione di un nuovo progetto Marshall nell’entourage del Cremlino, che non andava giù al governo statunitense che desiderava lo smantellamento dell’URSS per ragioni prettamente di sicurezza e che volevano a tutti i costi vedere il ridimensionamento dei sovietici.
Il NO di Clinton a Eltsin
Sulla prospettiva dell’adesione russa nella NATO, l’osservazione era che lo spazio geopolitico post-sovietico fosse troppo vasto e imprevedibile per l’integrazione nell’orbita occidentale. L’allargamento del Patto atlantico avvenne celermente con l’entrata dei Paesi baltici e della Polonia che cercavano rifugio e sicurezza dalla minaccia militare russa.
In realtà, l’allora presidente Boris Eltsin della nuova Federazione russa, sorta dalle ceneri dell’impero sovietico, bramava entrare nell’Alleanza atlantica. Ma si vide respingere tale richiesta da parte del Presidente Bill Clinton. Il quale offrì solo una partnership con l’organizzazione atlantica, per la mera ragione che la Russia fosse troppo grande per poter divenire membro della NATO.
L’Europa in mezzo alla crisi dell’Ucraina
Eltsin, dopo il rifiuto di Clinton, avvertì che l’espansione della NATO avrebbe potuto portare ad una nuova divisione in Europa. Anche se ancor prima il governo statunitense aveva garantito Gorbaciov, ultimo presidente dell’URSS, che l’organizzazione atlantica non si sarebbe spostata di un pollice verso i Paesi dell’Europa orientale.
Il tentativo
Neppure è stata discussa la questione della Crimea quando i leader della nuova Federazione russa, dell’Ucraina e della Bielorussia ebbero un incontro segreto a Minsk. Dove concordarono lo scioglimento dell’URSS. Si consigliò a Eltsin di offrire la leadership ucraina come scopo per modificare i confini ucraini. Opzione che avrebbe contribuito a placare l’opinione pubblica russa e a lasciare aperta la possibilità di dirimere la questione territoriale nel quadro del diritto internazionale.
Per Putin dietro la crisi Ucraina ci sono gli Stati Uniti
Mosca vede l’espansionismo della Nato come una vera e propria minaccia militare realistica. In particolar modo da quando i tre Paesi baltici e la Polonia sono entrati come membri dell’Alleanza atlantica. Il timore del capo del Cremlino sta nella ragione che gli Stati Uniti abbiano cospirato per dividere la Russia. E favorire la creazione di una dicotomia dello Stato ucraino.
Non solo l’Ucraina
Ora, la comunità internazionale si trova in una situazione nella quale l’animosità delle Russia e degli Stati Uniti attorno al problema dell’espansione dell’ingresso dell’Ucraina nelle file della Nato è divenuto il cardine della crisi. Che potrebbe compromettere la pace e la sicurezza in Europa. La preoccupazione di Mosca ha comportato la sua presenza con altri Paesi confinanti come la Bielorussia, la Moldova, la Georgia. Sino al suo coinvolgimento nel conflitto tra l’Armenia e l’Azerbaigian. O sulla questione del Nagorno-Karabak, come anche in Kazakistan.
Ucraina un pericolo per Mosca?
Mosca considera lo Stato ucraino un pericolo per la sicurezza russa, una specie di tradimento per colpire il cuore slavo russo. Ma ciò può essere considerato un eccesso. Sebbene la vera preoccupazione sia quella di sostituire l’attuale governo per insediarne uno che si pieghi a voleri del Cremlino. Oppure, come extrema ratio, occupare l’Ucraina.
Certamente, trovare una soluzione a questa crisi richiede la coesione da parte dei Paesi occidentali. Anche se dal lato occidentale vi è qualche Paese come la Germania che è stata considerata l’anello debole a causa della sua dipendenza dalla Russia. Per quanto riguarda la sua fornitura di gas naturale.
Putin irriducibile
Putin ormai non farà un passo indietro sulla decisione che l’Ucraina non sarà mai membro dell’Alleanza atlantica. Accusando gli Stati Uniti e l’UE di aver sistematicamente spinto l’Ucraina in un pericoloso gioco geopolitico volto a trasformarla in una barriera tra Europa e Russia. Un trampolino di lancio contro la Russia.
Per Putin la formazione di uno stato ucraino etnicamente puro, aggressivo nei confronti della Russia, è paragonabile nelle sue conseguenze all’uso di armi di distruzione di massa contro la Russia stessa.
Dopo l’Ucraina, la Cina
Un altro problema complicato sullo scacchiere internazionale si sta affacciando potenzialmente pericoloso, cioè la sempre più salda alleanza con la Cina. Nell’ultima visita di Stato del presidente Putin, i due Paesi con una dichiarazione congiunta hanno convenuto che la loro amicizia non ha limiti. Pertanto, ci sarà ogni genere di cooperazione senza alcun impedimento.
Sia la Cina che la Russia hanno anche sancito che si opporranno all’allargamento della NATO. Non solo ma Pechino ha dichiarato di supportare ogni proposta avanzata da Mosca per istituire garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti a lungo termine nel contenente europeo.
Cina intanto esamina
Pechino esaminerà da vicino come la Casa Bianca reagirà alle minacce militari di Mosca contro l’Ucraina. E le implicazioni per l’intimidazione militare di Pechino nei confronti di Taiwan, dove la Russia ha affermato che l’isola fa parte della Repubblica popolare cinese. E non vi è dubbio che questa posizione non faccia altro che rafforzare la sinergia geopolitica sino-russa in funzione anti-statunitense.