L’istituto della “tredicesima mensilità” è stato introdotto nel nostro ordinamento giuslavoristico dal regime fascista con il contratto collettivo nazionale del lavoro degli operai dell’industria datato 05 agosto 1937. Inizialmente questa mensilità aggiuntiva non era un adempimento obbligatorio per il datore di lavoro, e solamente con l’accordo Interconfederale per l’industria del 27.10.1946 l’istituto venne reso obbligatorio per il settore dei lavoratori dell’industria; in seguito il D.P.R. n. 1070 del 1960 estese tale diritto ai lavoratori dipendenti di qualsiasi settore assumendo il nome di “Gratifica Natalizia”.
La tredicesima mensilità rientra nel concetto della “retribuzione differita” ovvero quella parte di retribuzione che il lavoratore matura nel corso dell’anno e che percepisce una sola volta.
Elementi di calcolo della tredicesima
Al lavoratore , in presenza di un intero anno di lavoro ( 12 mesi di presenza) spetta solitamente una mensilità aggiuntiva calcolata sull’ultima retribuzione percepita.
L’erogazione della tredicesima deve essere effettuata sulla base della retribuzione globale di fatto (Cassazione 24.06.1981 n. 4119) e , al fine di identificare al meglio gli elementi da prendere a base per il calcolo, è d’obbligo consultare il CCNL di riferimento.
In generale gli elementi principali da considerare per la determinazione della retribuzione utile per il calcolo della tredicesima sono
paga base;
indennità di contingenza;
terzi elementi nazionali o provinciali;
scatti di anzianità (tale casistica rientra nel concetto della “retribuzione diretta“ovvero quella parte della retribuzione che viene percepita dal lavoratore a scadenze periodiche, che normalmente coincidono con il mese.
Sono inoltre elementi da considerare se erogati con continuità
super minimo,
assegno ad personam,
straordinari forfetizzati o continuativi,
provvigioni,
cottimo,
indennità sostitutiva di mensa,
indennità per maneggio denaro,
premi di produttività annuali.
In via generale, sempre nel rispetto di quanto disposto dai vari CCNL, non fanno parte invece della retribuzione utile le seguenti voci retributive
lavoro straordinario,
lavoro notturno e lavoro festivo effettuati in via occasionale,
somme concesse una tantum e
rimborsi spese erogati nel mese.
Di fatto, l”importo della “ tredicesima“ corrisponde dunque
👉 ad una retribuzione fissa mensile globale di fatto per i lavoratori mensilizzati ovvero
👉 ad un importo determinato dalla paga oraria moltiplicata per il divisore orario mensile previsto dal contratto, peri lavoratori retribuiti ad ore.
Il lavoratore part-time ha diritto alla tredicesima in proporzione all’orario di lavoro prestato.
Per chi ha lavorato meno di un anno va divisa per 12 e moltiplicata per il numero di mesi lavorati.
Tredicesima ed assenze
Le assenze dal lavoro da parte del lavoratore possono influire o meno sul calcolo della tredicesima e pesare quindi sull’ammontare spettante al dipendente .
📣 Nello specifico le “assenze dal lavoro” si devono distinguere con le seguenti modalità:
🟢 assenze utili per la maturazione della tredicesima:
📍congedo matrimoniale;
📍ferie;- festività;
📍permessi riduzione orario;
📍preavviso non lavorato;
Assenze non utili per la maturazione della tredicesima
📍congedo parentale;
📍malattia e infortunio oltre il periodo previsto dal contratto;
📍malattia bambino;
📍congedo straordinario biennale;
📍congedo per gravi e documentati motivi familiari;
📍sciopero;
📍servizio militare;
📍sospensione dal lavoro per provvedimento disciplinare;
👉📍aspettative e permessi non retribuiti (COVID e NO GREEN PASS);
📍assenze non giustificate.
✋ Come noto molte assenze del lavoratore prevedono un intervento da parte degli Istituti previdenziali e assistenziali Inps e Inail tipo:
malattia;
congedo di maternità e paternità;
infortunio sul lavoro per inabilità temporanea;
cassa integrazione ordinaria e straordinaria ad orario ridotto;
permessi per allattamento;
permessi retribuiti per familiari con handicap;
indennità per richiamo alle armi.
Tali Istituti corrispondono al lavoratore una quota della tredicesima mensilità che verrà detratta in un secondo momento a cura del datore di lavoro al momento dell’erogazione della gratifica stessa .
Ai fini del calcolo il datore di lavoro dovrà anche applicare le percentuali di lordizzazione ‼️previste dalla norma in vigore in quanto le quote corrisposte dagli istituti non sono soggette a contributi previdenziali.
👉 per le aziende fino a 15 dipendenti la percentuale di lordizzazione da applicare è 1,101201;
👉 per le aziende con più di 15 dipendenti si applica la percentuale di 1,104851;
👉per gli apprendisti la percentuale è di 1,062022.
Trattamento fiscale e previdenziale della tredicesima
Dal punto di vista previdenziale e fiscale la tredicesima
è soggetta a contributi previdenziali ed alla tassazione ordinaria fiscale a norma dell’art. 51 del D.P.R. n. 917/1986 (entrerà pertanto a far parte del conguaglio fiscale di fine anno del lavoratore).
La tredicesima, o la mensilità aggiuntiva, non dà diritto ad alcuna detrazione ulteriore per lavoro dipendente o a quelle per carichi familiari. Inoltre viene conteggiata anche ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto a norma dell’art. 2120 del codice civile.
🔎 Per questi motivi la tredicesima mensilità non sarà quasi mai pari alla retribuzione mensile base perché viene maggiormente tassata.