La Gemini Mestre è inarrestabile e dopo l’ottavo successo consecutivo in campionato, arrivato contro Crema, tutti cominciano a sognare la promozione in A2. Il primo tra questi è il presidente Feliziani che continua a fissare i playoff come obiettivo, ma non nasconde le sue ambizioni, cercando di creare un dialogo con il Comune per la questione palazzetto. Il PalaVega lascia fuori dagli spalti molti tifosi e non andrebbe bene per un’eventuale promozione, la Gemini e i suoi tifosi si meritano il Taliercio.
Presidente, la Gemini non si ferma: adesso quale diventa l’obiettivo?
“Rimane sempre lo stesso, abbiamo iniziato la stagione con l’obiettivo di fare un campionato di alta classifica e di fare dei playoff importanti. I risultati stanno andando oltre le aspettative, un record di 8-0 con tanti elementi nuovi nel roster si può solo sognare in estate e adesso ci mette nelle condizioni di sperare anche per la A2, anche se i playoff rimangono il nostro obiettivo. Il Mestre è sempre ambizioso e anche il prossimo anno, qualora rimanessimo in questa categoria, costruiremo una squadra forte, provando a rinforzarla”.
Feliziani, negli ultimi giorni ha espresso il desiderio di giocare al Taliercio, sarà possibile?
“I playoff in C Gold di tre anni fa ci crearono problemi di ordine pubblico, dato che non sapevamo dove mettere così tanti spettatori. Viene quindi spontaneo immaginare che sotto questo aspetto degli eventuali playoff per la A2 siano molto più impegnativi e diventa frustrante avere a disposizione solo 400 posti quando la richiesta dei biglietti potrebbe arrivare a 1500, oltre ad essere una mancanza di rispetto nei confronti della città. Il comune, invece, ha dato in esclusiva per altri nove anni il Taliercio alla Reyer e di questo sono rimasto dispiaciuto, non tenendo in considerazione altre realtà del territorio che possono aver bisogno del palazzetto solo per quattro o cinque eventi all’anno. Consapevole dell’importanza e del livello della Reyer, continuo comunque ad avere un dialogo con il comune per risolvere le situazioni critiche. Per farlo, però, ho bisogno del massimo supporto”.
Feliziani, si aspetta un’apertura?
“Dalla Reyer, al momento, abbiamo ricevuto una chiusura totale, anche contro ogni mia aspettativa, avendo noi dato la massima disponibilità e messo ovviamente in primo piano le loro esigenze. Se il Comune non interviene cercando una mediazione tra di noi e loro, che hanno una concessione per il Taliercio, sarà difficile trovare una soluzione. Per una squadra che vuole andare in A2, non è possibile giocare in un palazzetto con un numero di posti ridottissimo e con uno spogliatoio ed una palestra nettamente peggiori a quelli delle altre squadre del nostro girone. Non dimentichiamoci poi dell’ampliamento del palazzetto di Trivignano, promesso più volte e ancora bloccato, nonostante un progetto già finito e i pagamenti all’architetto già effettuati. Aspetto delle risposte dal Comune, ma sono fiducioso”.
In ottica di un’eventuale promozione, il palazzetto sarebbe agile per l’A2?
“No, la categoria richiede un minimo di duemila posti e pertanto si verrebbe a creare un nuovo problema. Nella felice ipotesi di una prossima promozione, il Taliercio sarebbe l’unico impianto presente nel territorio ad accogliere positivamente le richieste dell’A2. Se avessimo il palazzetto di Trivignano ampliato, la squadra avrebbe un posto per svolgere degli allenamenti professionistici e a quel punto il Taliercio ci basterebbe solo per un allenamento di rifinitura e la partita del weekend. Una squadra professionistica si allena otto volte a settimana e non può farlo nel nostro palazzetto. Considerando che al Taliercio sarebbe impossibile trovare posto per tutti questi allenamenti, mi sembra che Trivignano rappresenti l’unica soluzione”.
Presidente Feliziani, torniamo al lato sportivo. È soddisfatto del lavoro svolto in estate e fino ad adesso?
“Sono molto contento. Il dg Marton, coach Ferraboschi e il resto del gruppo hanno fatto un grande lavoro e hanno portato a Mestre giocatori forti e con tante motivazioni. Nonostante i numerosi innesti, la squadra ha subito trovato la giusta amalgam. A fare la differenza è il gruppo, capace di essere più forte degli infortuni dei singoli giocatori”.