Per il terzo anno l’associazione Amiche per la Pelle di Oderzo (Treviso) ha realizzato il suo calendario che, attraverso la diffusione, è uno strumento fondamentale di informazione per l’attività e di raccolta fondi per l’acquisto di apparecchiature mediche destinate a migliorare la qualità di vita delle pazienti oncologiche. L’anno scorso la raccolta ha consentito di acquistare un dermografo per il tatuaggio sanitario, in particolare dell’area aureola-capezzolo, necessario per il completamento del recupero successivo alla chirurgia ricostruttiva della mammella. Quest’anno l’obiettivo è sostenere l’acquisto di un apparecchio per terapie endovaginali, finalizzate al recupero del tono muscolare del pavimento pelvico, un problema che assilla frequentemente le pazienti in terapia ormonale antitumorale e che è fonte di grave disagio, specie nei rapporti intimi. La risoluzione di questo problema, rappresenta una riconquista di un grosso pezzo della qualità della vita, per una paziente colpita dal tumore della mammella o della sfera ginecologica.
Le fotografie ambientate nei siti patrimonio dell’Unesco
Gli scatti fotografici del calendario, realizzati dalla fotografa veneziana Silvia Cappelletto sono stati ambientati nei siti del territorio della Regione Veneto già riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e in quelli candidati a diventarlo. In ogni scatto, alcune “Guerriere di Amiche per la Pelle” insieme ad altre Amiche delle province di Venezia, Padova, Vicenza, Verona e Belluno, appartenenti a gruppi e associazioni attive nel sostegno alle donne colpite dal tumore al seno, vengono ritratte all’interno dei siti Unesco, a simboleggiare che tutte le donne che lottano per guarire e ritornare a una qualità di vita adeguata, sono Patrimonio dell’Umanità.
Le “Guerriere” sono state fotografate sotto l’Arco del Paradiso di Venezia e nella magnificenza dell’Arena di Verona, ai piedi delle fortificazioni della Serenissima di Peschiera del Garda e sulle mura rinascimentali di Treviso, nel verde del sito palafitticolo dei Colli Euganei e in quello della riserva della biosfera del Monte Grappa, sulle Colline del Prosecco e accanto alla Rotonda del Palladio a Vicenza, sullo sfondo dei cicli pittorici della Urbs Picta e nell’Orto Botanico di Padova, per finire ai piedi delle Dolomiti. Particolare curioso è che, a riprese avviate, le candidature di Padova e del Monte Grappa si sono concretizzate nel riconoscimento dell’Unesco: il nostro augurio è che anche Treviso possa ricevere presto tale investitura.
L’associazione Amiche per la Pelle è nata nel 2016
L’Associazione Amiche per la Pelle APS nasce in provincia di Treviso nel 2016, da donne che hanno provato sulla loro pelle i segni della malattia e delle terapie legate al tumore della mammella e che hanno ben chiara l’importanza del sapersi prendere cura di sé e del pieno significato di “essere donna”. Per questo promuove e realizza progetti per l’umanizzazione del percorso di cura e per la prevenzione del carcinoma mammario, che i dati ufficiali indicano interessare una donna su otto nell’arco della sua vita.
“Ed eccoci di nuovo qui, con un nuovo calendario, a testimoniare la bellezza – sostiene la presidente Manuela Tonon – La bellezza della vita, la bellezza della natura, la bellezza dei luoghi e dei monumenti che l’uomo ha saputo costruire e preservare nel corso del tempo. Atmosfere magiche ed uniche, in cui l’armonia regna sovrana, dove tutto si fonde in un tutt’uno con il creato. E poi ci siamo noi. Noi donne, compagne, amiche, accomunate dallo stesso percorso, ma con tanta voglia di sorridere al mondo, e alla vita. Questa edizione ci vede protagoniste nei vari siti Unesco della Regione del Veneto, con modelle provenienti dalle varie associazioni venete nostre sorelle per missione e per spirito, che abbiamo cercato e voluto insieme a noi in questa sorta di abbraccio, per la realizzazione di qualcosa di unico”.
Silvia Cappelletto, fotografa: “Donne coraggiose che hanno accettato di mettersi in gioco”
“È questo il concetto centrale del progetto, che vede come protagoniste alcune associazioni oncologiche venete impegnate assieme ad Amiche per la Pelle nel sostenere le donne operate al seno, durante il delicato percorso per ritrovare la qualità di vita che meritano – afferma Silvia Cappelletto – donne coraggiose e autentiche, che hanno accettato di mettersi in gioco, con la loro immagine, la loro forza e la loro fragilità, all’interno di contesti unici di straordinaria bellezza: i luoghi veneti già proclamati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e quelli candidati a diventarlo. L’obiettivo è di lanciare un messaggio positivo, di ricerca dell’equilibrio e della bellezza, rendendo visibile il legame intrinsecamente più profondo che accomuna le donne di ognuna delle associazioni partecipanti. In ogni scatto gli sguardi e i sorrisi sono lo specchio di un’armonia naturale, che unisce le donne durante la loro esperienza e le accoglie nell’ambiente che le circonda.
“Sicuramente il percorso di ognuna non è semplice. I momenti di sconforto e di sofferenza sembrano talora sopraffare ogni pensiero” – racconta Silvia Cappelletto – “Ma, con il supporto di un gruppo, di una squadra, o di un’associazione, attive, propositive e coinvolgenti, tutto può apparire e diventare più superabile. Anche realizzare un servizio fotografico può risultare terapeutico, perché ogni immagine è prima di tutto un’esperienza, che ognuna ricorderà per sempre. Prepararsi, truccarsi, abbigliarsi e venire fotografata. Provare a interpretare una ninfa, una ballerina, una dea, una principessa. Interagire con gli elementi naturali e con i contesti architettonici. Tutto questo mette alla prova lo spirito e la femminilità, in un gioco di ruolo unico nel suo genere. Un gioco in cui le donne, che spesso si sono incontrate per la prima volta durante le riprese, hanno condiviso le loro esperienze e hanno sentito di non essere sole”
Dottor Nicola Balestrieri, chirurgo senologo, responsabile scientifico di amiche per la pelle: “I miei figli mi hanno fatto riflettere sul significato del lavoro che faccio”
Infine, il dottor Nicola Balestrieri, chirurgo senologo, responsabile scientifico di Amiche per la pelle: “I miei figli erano molto piccoli quando mi chiesero: ” papà, ma tu che lavoro fai? Perché torni sempre a casa tardi la sera?” Risposi che il mio lavoro era togliere il tumore al seno alle donne che si ammalavano. “Ma dopo son guarite?” chiese mia figlia. Quella domanda mi fece riflettere molto su quello che è veramente il mio lavoro, di chi mi dovevo prendere cura e soprattutto in quale maniera – e la risposta fu semplice: “No, saranno guarite solamente quando torneranno ad essere di nuovo in armonia con la vita”.