Unica ed affascinante, Venezia è l’ineguagliabile cornice da cui parte la Veneto Classic, l’inedita gara del progetto Ride The Dreamland, che nasce già con l’anima di una classica e destinata ad entrare nell’Olimpo del World Tour. Oggi il vessillo di San Marco consacrerà la prima edizione di questo grande evento sportivo che riporta il ciclismo professionistico in Veneto e che omaggia la storia e la bellezza di questo territorio. Una corsa spettacolare che parte alla grande: la magia di Venezia non solo è profezia, ma anche preludio di un percorso che non ha nulla da invidiare alle altre classiche e che a sua volta, è destinato a brillare tra le World Tour entro un anno. Il percorso, ricco di strappi e tratti impegnativi, si sviluppa in 207 km e 2.450 metri di dislivello.
In provincia di Treviso c’è l’immancabile muro di Ca’ del Poggio dove c’è la festa per il transito degli atleti
Dal meraviglioso paesaggio lagunare si arriverà fino al cuore della Marca Trevigiana dove i ciclisti affronteranno la prima asperità di Ca’ del Poggio dove Alberto Stocco, titolare del resort, ha preparato una festa. Passeranno ai piedi delle meravigliose Dolomiti, per poi scendere a Possagno, luogo natale del Canova e legato alla sua immortale opera.
La Salita della Rosina e il Muro de la Tisa a Colceresa
Le bici punteranno quindi verso il cuore pulsante della gara, affrontando così la salita della Rosina e il significativo doppio passaggio sul muro de La Tisa a Colceresa: una salita in pietra simile al pavè, lunga 350 metri e con pendenze che sfiorano il 20%. Da sempre palestra naturale per i grandi professionisti delle classiche, lungo la stretta salita, i tifosi potranno assistere alle imprese dei propri idoli e sostenerli nel doppio passaggio, condividendone la fatica.
Il traguardo a Bassano del Grappa
Si prosegue così verso il traguardo, affrontando nuovamente la mitica salita della Rosina, in un triplo passaggio. Lo strappo di Contrà Soarda, prepara al rush finale situato a Bassano del Grappa, scrigno dei capolavori del Palladio e di Jacopo Bassano nonché uno dei simboli della memoria della Grande Guerra: il Ponte Vecchio, sotto cui scorre il fiume Brenta, è monumento nazionale dal 2019.
«Vorremmo che la Veneto Classic – dichiara Filippo Pozzato – venisse inserita nel circuito World Tour già dal prossimo anno. Ho sempre sognato di portare una gara classica in Veneto. E la Veneto Classic ne ha già l’anima grazie alla sua spettacolarità che omaggia il territorio veneto e lo inserisce in un contesto internazionale»
Il Giro del Veneto torna dopo nove anni: vince il belga Meurisse, secondo Trentin
In un pomeriggio di metà ottobre il Giro del Veneto è tornato a dare spettacolo e a far emozionare gli appassionati di ciclismo dopo nove anni. Sul traguardo di Prato della Valle, in centro a Padova, è Xandro Meurisse ad esultare. Il ciclista belga ha battuto gli italiani Matteo Trentin e il padrone di casa Alberto Dainese padovano di Abano Terme.
La prima parte della corsa è stata animata dal trentino Davide Bais, Luka Pajek, dai vicentini Simone Bevilacqua, Matteo Baseggio, Matteo Zurlo e Marco Grendene, Niccolò Salvietti e Giacomo Garavaglia che corre con il team padovano Work Service Marchiol, che sono arrivati a guadagnare fino a 3’40”. Lo strappo de Il Roccolo, sui Colli Euganei, ha provocato la selezione naturale. Presenti nel drappello di testa creatosi molti corridori veloci. Ai -6 km dall’arrivo, Jhonatan Restrepo, Matteo Trentin e il vincitore Xandro Meurisse hanno guadagnato un piccolo vantaggio.
Trentin: “un altro secondo posto che brucia”
Matteo Trentin, trentino di Borgo Valsugana: “Un altro secondo posto che brucia. Questa vittoria davvero non riesce ad arrivare ed è un peccato perché la condizione è buona, altrimenti non riuscirei a trovarmi sempre davanti nei finali. Ci proviamo ancora oggi alla Veneto Classic sulle strade dove mi sono allenato da dilettante”.
Il padovano Dainese: “C’è mancato davvero poco”
“C’è mancato davvero poco. I tre davanti sono riusciti a guadagnare quel piccolo vantaggio e dietro nel gruppo non siamo riusciti a rientrare su di loro in tempo per giocarci la volata. Mi dispiace molto perché io sono nato e cresciuto a 5 chilometri da Padova e conoscevo davvero ogni metro di gara. Per questo sapevo che un po’ di selezione ci sarebbe stata e mi sono impegnato tanto per stare nelle posizioni di testa”.
Serenissima Gravel. Storico trionfo Lutsenko nella prima gara della specialità
Alexey Lutsenko trionfa nella Serenissima Gravel 2021. Fantastica l’impresa del corridore della Astana-PremierTech, che copre 132 chilometri di cui 110 di sterrato in 3 ore e 24 minuti. La corsa ha attraversato anche il centro di Treviso, in particolare gli sterrati de La Resterà, le Mura cittadine e la pista ciclabile Treviso-Ostiglia. Vincitore della Coppa Agostoni, il 29enne kazako entra ufficialmente nella storia mettendo la sua firma sulla prima gara gravel dedicata ai professionisti. Lutsenko chiude in solitaria una gara che l’ha visto solo al comando oper quasi 100 km, precedendo di 45 secondi la volata per il secondo posto: il veronese Riccardo Minali brucia Nathan Haas.