Per gli amanti della boxe o se preferite della “noble art” e non è un caso che venga definita così, suggeriamo la lettura del bel libro “Cronache da bordo ring” di Claudio Colombo, edizioni Incontropiede. Questo in ordine di tempo è l’ultimo libro che mi capita di leggere quest’anno sul pugilato dopo “Mike Tyson” di Fausto Narducci e “Il circo del ring” di Katherine Dunn. Un dato che da solo ci fa capire che questa difficile e criticata disciplina sportiva è sempre viva nella “penna” dei più accreditati giornalisti e scrittori di sport.
Una vita da giornalista a bordo ring
Va detto che Claudio Colombo dopo una breve esperienza al Corriere d’Informazione e dopo alla Gazzetta dello Sport è passato al Corriere della Sera dove ha lavorato per trent’anni e ha ricoperto il ruolo di caporedattore e inviato. Si è sempre dedicato allo sport ed in particolare all’atletica leggera e per l’appunto al pugilato.
Tante storie a bordo ring
In questo suo bellissimo “Cronache da bordo ring” si evince in primis l’amore per questo sport dove non ci sono soltanto “pillole” vissute ma anche racconti e aneddoti piacevolissimi di vecchi campioni, maestri di pugilato (molto bello l’omaggio a Rocco Agostino) e interviste a nudo con Marvin Hagler, Nino Benvenuti, Sandro Mazzinghi, Paolo Vidoz.
Sfogliando tra le pagine troviamo un racconto (quasi una sorta di romanzo breve) dell’incontro valevole per il campionato del mondo dei pesi medi tra Marvin “the Marvellous” Hagler e Thomas “il cobra” Hearns. Un match incredibilmente bello e intenso nonostante fosse durato meno di tre riprese.
Colombo lo descrive in maniera perfetta dicendo “c’è tutto in quel match forza, tecnica, aggressività persino violenza. Hearns raggiunto da un gancio alla tempia, e poi ancora da due destri consecutivi che Hagler fece esplodere come dinamite. Il povero Hearns si trasformò in una marionetta senza fili destinata a cadere.”
Ciò che non ti aspetti
Poi accadde l’inverosimile per un incontro di pugilato, ovvero quasi come in uno stadio di calcio successe una rissa tra i tifosi di dimensioni epocali. Cosa mai vista per un incontro di pugilato. E Colombo ha scritto bene “nel pugilato dove il pugno è essenza, una rissa tra tifosi stona come un cantante rap alla Scala di Milano”.
Un libro che parla di campioni tra fortune e saluti tolti
Questo è soltanto un passaggio del libro che narra anche di campioni del nostro paese come lo sfortunato Giovanni Parisi, Bruno Arcari, Patrizio Oliva. E su quest’ultimo c’è un bel racconto al termine dell’incontro vinto ai punti contro il britannico Kirkland Laing. Colombo scrisse che il match fu particolarmente noioso e la boxe accademica di Oliva non dava spazio alla spettacolarità. Per quel giudizio Oliva gli tolse il saluto per lungo tempo, salvo ritrovarsi dopo un po’ di tempo e abbracciarsi come capita tra persone intelligenti.
A bordo ring con il più grande
Scorrono le pagine in questo fiume di pugni e poesia, ma non è un caso che (forse) le pagine più belle o quanto meno le più poetiche siano quelle dedicate al più grande, Cassius Clay (perdonatemi io lo chiamo ancora così), l’uomo che ha reso immortale il pugilato. Come diceva Ray Sugar Robinson “Il ritmo nella boxe è tutto. Qualsiasi movimento tu faccia nasce dal cuore!” Ora leggetevi “Cronache da bordo ring” di Claudio Colombo.