Da diversi mesi a Venezia sono fiorite iniziative (mostre, convegni, conferenze, ecc.) dedicati ai 1600 anni della Serenissima. Traguardo non da tutti ritenuto storicamente documentato, ma tant’è. Ma pochi ricordano che in città nel 2021 si celebra anche un’altra ricorrenza storica. E questa volta documentatissima: i centocinquant’anni di uno degli interventi urbanistici più importanti realizzati in città. Un secolo e mezzo di quella che a partire dalla sua inaugurazione, il 2 settembre 1871, sarà chiamata la Strada Nova (ma all’epoca venne battezzata come Via Vittorio Emanuele). L’arteria tra i campi Santa Fosca e Santi Apostoli, pensata per collegare più rapidamente la Stazione ferroviaria di Santa Lucia a Rialto.
Lazzari e strada nova
Questo importante anniversario non poteva sfuggire a Corrado Lazzari, che da oltre un ventennio studia la storia veneziana. Spaziando da avvenimenti più o meno noti della sua vita più che millenaria fino alla descrizione dell’ambiente che la circonda, accostando storia e scienza.
Il libro
Nel volume Strada Nova, dintorni… e un mio itinerario. Strada Nova 1871-2021. Repubblica di Venezia 421-2021, pubblicato recentemente da Cleup, l’autore ci conduce per mano lungo calli e campielli del Sestiere di Cannaregio nel quale la strada si sviluppa, una zona che rimase periferica fino a tutto il diciannovesimo secolo, anche se al suo interno vennero costruite diverse splendide chiese (quella della Madonna dell’Orto, ad esempio) e altri edifici importanti. Attraverso l’analisi comparativa della mappa di Federico Ughi (1729) e quella di Bernardo e Gaetano Combatti (1846) possiamo scoprire quanto la parte occidentale sia stata modificata a causa della costruzione della ferrovia che ne determinò, a partire dal 14 gennaio 1846, un notevole cambiamento. Eliminando ampi spazi verdi adibiti a giardini e coltivazioni. Dando però impulso a una zona che fino ad allora era rimasta povera e poco inserita nel tessuto cittadino (p. 19).
Strada nova e i suoi percorsi
Dopo una prima parte storica dedicata allo sviluppo urbanistico del Sestiere (pp. 11-25), Lazzari propone il suo percorso come una visita guidata che parte dal ponte di Sant’Antonio e ci accompagna fino al Campo Santi Apostoli, soffermandosi sulla descrizione di palazzi, chiese, campi, ponti, raccontando aneddoti gustosi e sottolineando particolari che possono sfuggire al visitatore, come ad esempio il dettaglio della scultura raffigurante una gondola alla sommità di una finestra superiore sulla facciata della Chiesa di San Felice (p. 49), oppure la “pantegana” che si può scorgere su di una colonna prospiciente il Canal Grande alla fine della calle del traghetto. Nel testo trovano spazio, oltre a illustrazioni, mappe e riproduzioni di incisioni, anche delle schede monotematiche che approfondiscono alcuni aspetti storici relativi alla Repubblica di Venezia. Come ad esempio la magistratura degli Esecutori alla bestemmia (p. 37), l’affaire Paolo Sarpi (p. 39), le Scuole di devozione (p. 55), gli squeri (p. 62).
Un salto nel tempo
Un capitolo, intitolato Amarcord, ci riporta indietro nel tempo, ricostruendo una vita sociale ed economica scomparsa, i negozi, le attività che animavano questa zona della città solo pochi decenni fa e che molti Veneziani di certo ricorderanno: la Farmacia all’Ercole d’oro, il negozio di spezie Indri, il negozio Benevento, il cinema Progresso, il Bar Pasqualigo, e molti altri. Chiudono il volume un capitolo dedicato alla sofferta realizzazione della Strada Nova (1866-1872), un Glossario patrizio, un Lessico veneziano, per chi non sia molto esperto di certi termini dialettali, e la bibliografia di riferimento.
Lazzari e il suo amore per Venezia partendo da Strada nova
Da ogni pagina traspare la grande passione di Lazzari per la sua città. Una passione che non vuole vivere in solitudine, ma che desidera condividere con chiunque abbia voglia di leggere questo bel libro.
Il precedente
Corrado Lazzari nel Libro veneziano. Fatti, misfatti, curiosità e leggende della Serenissima (2018) ha riportato alla luce alcune delle meno conosciute caratteristiche di Venezia, che hanno concorso a creare questa realtà unica e inimitabile. Tra le sue altre pubblicazioni ricordiamo Le scienze della Terra nel Veneto dalle origini ai giorni nostri, 8 secoli di studi, scoperte, progressi e leggende (2002); Le ricerche naturalistiche nel territorio veneziano, dalle origini al Settecento (2006) e Giovanni Girolamo Zannichelli, speziale veneziano, e il suo tempo (2016), dove illustra la figura di uno dei più eminenti rappresentanti della cultura scientifica europea tra il Seicento e il Settecento. Il suo interesse per la natura lo ha portato ad approfondire la conoscenza delle orchidee spontanee, che fioriscono numerose non solo nel Veneto, ma pure nella Provincia e nel Comune di Venezia. Alle quali ha dedicato specifiche pubblicazioni e numerose mostre fotografiche.
Corrado Lazzari, Strada Nova, dintorni… e un mio itinerario. Strada Nova 1871-2021. Repubblica di Venezia 421-2021, Padova, Cleup, 2021.
Fa sempre piacere leggere un buon articolo su una buona iniziativa. Grazie
Mi fa piacere che sia stato apprezzato!
Grazie Annalisa! Apprezzatissimo anche questo articolo che puntualmente rende conto di come questo libro sia seriamente documentato, ricco e variegato, oltreché “dinamico” perché composto di tante parti, (le schede tematiche, i percorsi, gli amarcord…) e quindi fruibile con molta “libertà” scegliendo anche di leggere, se lo si vuole, le parti che più possono incuriosire e attrarre.
🙂 grazie!
Grazie per le lusinghiere parole Corrado
Tutte meritate! 🙂