Per molti è stato il re del giornalismo trash, per tanti più buffone che opinionista. Ha vissuto due carriere: la prima nel quotidiano sportivo più letto del giornalismo italiano, la seconda come saltimbanco televisivo. Il giornale era la Gazzetta dello Sport, dove il nostro ha ricoperto, per alcuni anni, il ruolo più delicato all’interno di un giornale, quello del caporedattore. Parliamo di Maurizio Mosca che un giorno distrusse un’onorata carriera, macchiandola con una furbata meschina: si è inventato un’intervista.
Maurizio Mosca e l’intervista a Zico
Era il 1983 e il campionato italiano era ritenuto il più bello del mondo perché attirava le grandi stelle del calcio internazionale. Diego Armando Maradona doveva ancora arrivare, in compenso l’Udinese aveva da poco acquistato Zico, considerato dalla critica il migliore dopo il Pibe de Oro. Zico era schivo, riservato e, soprattutto, odiava le interviste. Raccogliere delle sue confidenze sarebbe stato così un super scoop. Maurizio Mosca ci riuscì e in terza pagina uscì una sua lunghissima intervista a Zico, dove il campione brasiliano sparava a zero su tutti gli altri campioni del pianeta, in particolare Platini, a suo dire “finito”.
Lo scalpore e le dimissioni
L’intervista destò scalpore e Zico, che non andava mai ospite in nessuna trasmissione, chiese di intervenire al Processo di Biscardi, santuario del giornalismo trash calcistico, dove Mosca e Biscardi duettavano come due navigati guitti d’avanspettacolo. La partecipazione di Zico destò ancora più scalpore dell’intervista, perché il campione brasiliano disse tranquillamente di non aver mai conosciuto Mosca. Scoppiò un pandemonio. I vertici della Gazzetta costrinsero Mosca alle dimissioni.
La rinascita di Maurizio Mosca
Qualunque giornalista sarebbe scomparso nel nulla per la vergogna. Mosca no. Da quella figuraccia mondiale decollò la sua seconda carriera. Diventò ospite fisso del Processo di Biscardi su Rai 3 e poi delle trasmissione calcistiche delle reti Mediaset. Per aumentare l’audience s’improvvisò sensitivo, utilizzando un pendolino. Poi diventò esperto di calciomercato, creando le “bombe di Mosca”, degli annunci di trasferimenti il più delle volte inverosimili.
Incontriamo Mosca per le nostre interviste impossibili e lui ci accoglie aggredendoci
“Non chiedetemi nulla dell’intervista a Zico. Questa vostra intervista è forse vera?”
Certo che no, signor Mosca. Ma noi siamo onesti con i lettori. Le nostre sono interviste impossibili. Il lettore sa già cosa l’aspetta.
“Vede? E’ tutto finzione. A volte bisogna scrivere quella che la gente vuole sentire o quello che non si aspetta di sentire.”
Le sembra un modo serio di fare giornalismo?
“So solo che nella Gazzetta, il giornale che ho amato più di ogni altro, ho ricoperto tutti i ruoli, pure il direttore ad interim. E sto parlando della “Rosea”, il giornale più letto in Italia.”
Verissimo. Ma perché ha rovinato tutto?
“Non ho rovinato nulla. I vertici della Gazzetta non avevano capito che il giornalismo stava cambiando.”
Mosca, non tutti hanno preso la sua strada. Lo sa che lei è considerato uno dei padri del giornalismo spazzatura
“Lo so, ma non lo chiamerei spazzatura. Il mio era giornalismo spettacolo, come il Milan di Sacchi. La gente vuole divertirsi e ridere. Erano stufi della serietà, delle moviole e dei commenti di super esperti.”
Chiudiamo le polemiche. Chi lo vince il campionato?
“Aspetti che prendo il pendolino.”
Mosca, è sempre quello di diversi anni fa?
“Certo, ogni tanto gli dò una lucidatina.” Mosca posiziona delle figurine di calciatori del nostro torneo sul tavolo, tira fuori dalla giacca un pendolino e mi chiede: “Cosa vuole sapere?”
Mosca, chi vincerà scudetto e Champions? Quali saranno le sorprese e le delusioni
“La stupirò. Guardi come si muove il pendolino sulla figurina del Napoli. I partenopei saranno campioni d’Italia, così Spalletti vincerà il suo primo scudetto. Seconda l’Atalanta di Gasperini, terza l’Inter. Il Milan scoppierà a metà del girone d’andata. La Juventus caccerà Allegri per disperazione e richiamerà Pirlo. Il Real Madrid del mio amico Ancellotti vincerà Liga e Champions League.”
E del calciomercato che mi dice?
“La prossima estate Haaland finirà al Real Madrid per 300 milioni!”
Esagerato!
“Non si esagera mai, è la vita ad essere esagerata. Poi stiamo tutti su un palcoscenico.”
Mosca, non ha nostalgia di quando faceva un giornalismo serio?
“Mi annoiavo a morte.”
Rifarebbe quella falsa intervista a Zico?
“Sicuramente, dopo è iniziata, per me, una nuova vita.”