La vendemmia 2021 ha dovuto “sfidare” i cambiamenti climatici. E’ stata dura ma sulla qualità la spuntano le nostre uve. La campagna di quest’anno – secondo le previsioni di Unione italiana vini (Uiv), Assoenologi, e Ismea su un campione del 25% già in cantina – paga infatti alla crisi climatica un calo del 9% sulla produzione, e si attesta a 44,5 milioni di ettolitri (erano stati 49 milioni nel 2020); resta inalterata la qualità, definita a “tratti ottima”, che diventa un tratto distintivo delle uve di questa vendemmia (posticipata in gran parte dopo la seconda decade di settembre).
Veneto principale produttrice
Nella mappa della vendemmia, soltanto la Sicilia, la Calabria e la Campania presentano una variazione positiva, mentre il Veneto, nonostante la flessione del 7%, si conferma la principale regione produttrice con oltre 10 milioni di ettolitri, poco meno di un quarto della produzione totale italiana.
Vendemmia prima in Europa
In generale il nostro Paese mantiene la leadership produttiva davanti alla Spagna con 40 milioni di ettolitri (-16%). Tra le regioni in testa anche la Puglia con 8,5 milioni di ettolitri che riesce a perdere soltanto il 5%, l’Emilia Romagna con 6,7 milioni e la Sicilia con 3,9 milioni di ettolitri. In queste quattro regioni si concentra oltre il 60% della produzione di vino made in Italy, pari a circa 26 milioni di ettolitri.
Le altre regioni segnano un calo produttivo: la Toscana perde il 25% del raccolto, l’Umbria -18%, le Marche -13%, il Lazio -10%. Al Nord la Lombardia registra il calo più importante con un -20%, poi l’Emilia Romagna -15%; il resto delle regioni ha riduzioni comprese tra il -10% e il -7%. Al Sud l’Abruzzo perde il 18%, il Molise -15%, la Sardegna -15%, e la Basilicata -10%. Appunto il Veneto. Sulla qualità della vendemmia 2021 abbiamo voluto sentire alcuni esperi, quali presidenti delle realtà economiche e manager di gruppi di prestigio internazionale.
Valerio Nadal presidene Condifesa TVB e la vendemmia
“Qualità delle uve eccezionale. Un eccesso di pioggia nel mese di maggio poi caldo torrido. Grazie all’importante funzione dei Consorzi siamo riusciti a tutelare il prodotto. Nelle aree montane l’acqua non è mancata e le riserve sono sempre state alimentate tutelando così i nostri prodotti. Possiamo parlare di uva “bilanciata” le sue proprietà dal punto di vista organolettico sono perfette”.
Andrea Colla presidente Coldiretti Venezia
“La vendemmia di quest’anno si preannuncia ottima. Partita da qualche giorno con le uve bianche, in ritardo di circa dieci giorni rispetto l’andamento degli ultimi anni, qualitativamente promette molto bene: le uve sono sane, e l’ analisi di zuccheri ed acidità non fanno che confermare le aspettative. Complici le belle giornate con escursione termica tra giorno e notte che aiutano a perfezionare la maturazione e agevolano la raccolta; anche dal punto di vista quantitativo questa vendemmia non sta deludendo, eccetto nelle zone del Portogruarese direttamente colpite dalle gelate di inizio estate che pagheranno con una produzione ridotta di almeno un 30%.”
Franco Passador direttore generale di Vivo Cantine (viticoltori del Veneto orientale) e la vendemmia
“Sarà una vendemmia di grande apprensione a causa degli ormai persistenti mutamenti climatici e di un andamento meteorologico molto incerto. Che può creare anche in territori limitrofi importanti differenze qualitative e quantitative, dopo una stagione caratterizzata dalle gelate primaverili, che hanno colpito molti areali soprattutto del Centro Nord, seguite da un’estate particolarmente calda e siccitosa dove non sono mancati forti temporali, accompagnati da importanti manifestazioni grandinigene. Le problematiche legate alle sempre più mutevoli e imprevedibili condizioni climatiche impongono un più attento monitoraggio da parte dei vignaioli e degli enologi, con particolare attenzione alla custodia e alla sostenibilità ambientale, elementi ormai necessari anche per un adeguato riconoscimento da parte dei consumatori. A questo si affianca il grande entusiasmo con cui ogni anno si affronta questo periodo ai fini della migliore valorizzazione dei futuri vini, ormai primi ambasciatori dei nostri territori”.