Siamo andati a scoprire i segreti dell’Ac Trento, appena promossa in Lega Pro. Subito due vittorie e un pareggio e ieri sera un sonante 3 a 0 contro la Pro Patria. Ne abbiamo parlato con il Ds Attilio Gementi, l’arma segreta di questa splendida squadra. Che definire ormai una “sorpresa” sarebbe un errore madornale.
Gementi, come è stata la cavalcata del Trento in un girone difficile per arrivare tra i pro?
“Una cavalcata trionfale, abbiamo remato tutti insieme in un girone difficile. Siamo riusciti a mettere tutte le componenti al posto giusto e affrontato bene la gestione della pandemia covid e anche la gestione dei pareggi durante il campionato scorso in serie D”.
La squadra che vi ha fatto più soffrire?
“Il Mestre ma anche il Belluno. Non so dire se erano solo mezzi loro o qualche errore nostro ma sono state due partite tiratissime. Con il Mestre vittoria loro al 94’ e poi pareggio al ritorno. Ma devo dire bravi anche ai ragazzi dell’Arzignano. Non è stato facile scendere sempre in campo da favoriti”.
Gementi, come è stato da un punto di vista tecnico e mentale il salto di categoria?
“Continuiamo a fare calcio alla nostra maniera. Siamo sereni. Ci piace chiamarci “Famiglia Trento” perchè giochiamo un calcio professionale e umano. Abbiamo avuto un buon inizio. Vittoria in Coppa Italia con la Triestina e 0 a 0 con il Piacenza. Direi un ottimo inizio per una neo promossa. Ma attenzione: mai perdere la voglia di lottare e fare punti che è e deve rimanere la nostra filosofia”
Qual è il vostro obiettivo?
“Intanto una salvezza tranquilla senza playout e poi cercare, una volta raggiunta, di ragionare partita per partita. Se otterremo ancora qualcosa di più vorrà dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ovviamente non sarà facile e dobbiamo subito immergerci in questa nuova realtà con la concentrazione e l’attenzione giuste”
Nel vostro girone chi temete di più?
“Non temiamo nessuno ma rispettiamo tutti. Tra i favoriti vedo il Padova, Sud Tirol, Triestina e Feralpisalò e Pro Vercelli. Il Lecco può essere la sorpresa. Ha un’ottima rosa e un grande allenatore come Mauro Zironelli che se gli permettono di fare il suo gioco con i giocatori che sceglie lui, è capace di fare miracoli. Basta pensare a quello che è riuscito a fare a Mestre e in più non dimentichiamo l’esperienza alla guida della Juventus Under 23. Sarà un rivale pericoloso per tutti”.
Gementi, come è cambiato il Trento per la Lega Pro?
“Abbiamo nove giocatori rimasti dalle serie D e in campagna acquisti ci siamo rafforzati con 14 nuovi elementi ma ne stiamo aspettando altri due. In più abbiamo una squadra formata all’80% da giocatori del NordEst. Quindi sentono molto l’attaccamento alla maglia e alla nostra realtà”
Come Ds qual è il suo più grande risultato?
“È la conferma del Mister Parlato perché vogliamo dare continuità al lavoro da lui svolto in maniera egregia l’anno scorso”.
Gementi, da quanto tempo è Ds del Trento?
“Da tre anni. Siamo partiti dall’Eccellenza, vincendo, poi serie D, sempre vincendo e ora terzo anno con i professionisti”.
Che differenza c’è tra la serie D e la Lega Pro?
“Fisicità e velocità di gioco sicuramente ma poi le dinamiche sono le stesse in ogni campionato. Certamente qui si devono commettere meno errori possibili perché certe squadre non perdonano alcuna distrazione”.
Continuerete a seguire la Serie D?
“Sicuramente perché ci sono squadre che hanno giocatori che potrebbero interessarci e già pronti per il salto e quindi avremo osservatori anche sui campi di D che ci interessano particolarmente”.
Gementi, ieri avete giocato con la Pro Patria
“Un 3 a 0 secco in casa. Partita tatticamente e tecnicamente perfetta. Non abbiamo sbagliato nulla. Abbiamo dominato dal primo minuto. Poi con la ripresa si è vista la mano del Mister che ci ha permesso di portare a casa una vittoria importante senza correre rischi”.