Quando Grace Kelly telefonò a Hitchcock per dirgli che avrebbe dovuto rinunciare ad interpretare il suo nuovo film “Marnie” per ragioni di stato, il grande regista sconsolato le rispose: ”ricorda solo una cosa tesoro, non ti scostare mai troppo dal centro dell’inquadratura”. Verità o leggenda? Non importa, il cinema è leggenda ed è sempre più gratificante della vita. La macchina dei sogni, che secondo i suoi inventori era essenzialmente una moda passeggera “Le cinéma est une invention sans avenir” dissero i Lumière, è ancora accesa per navigatori e visionari intenti a non uscire mai dal centro dell’inquadratura.
La macchina dei sogni del grande Alfred
Fu proprio il maestro del brivido Alfred Hitchcock a stabilire che non si potesse entrare in sala a film già iniziato, durante la prima di “Psycho”, per non alterare la tensione della vicenda disturbando lo spettatore. Immensa gratitudine per questa idea, la mia empatia inizia già con i titoli di testa e finisce con quelli di coda, altrettanto essenziali, quanto sottovalutati. I miei ricordi più belli della Mostra del Cinema, non sono legati alle interviste a personaggi celebri, ma al buio di una sala, intere giornate trascorse tra un film e l’altro senza sosta, immagino sia così il paradiso, che per il momento può attendere.
La macchina dei sogni atterra a Venezia
Ma qui sulla terra finalmente ci siamo, dagli spazi siderali infiniti, l’astronave cinema è atterrata a Venezia, appuntamento dal 1o all’11 settembre. Alchimia dei numeri: edizione numero 78, ma l’anno prossimo la Mostra festeggia il novantesimo compleanno. Grandi registi internazionali, kolossal di fantascienza, una presenza italiana più consistente del solito, punto di riferimento imprescindibile per il cinema del futuro. Il ritorno alla grande del cinema americano che indubbiamente semina glamour e aspettative da red carpet hollywoodiano. Due straordinari Leoni d’oro alla carriera: Roberto Benigni e Jamie Lee Curtis.
Almodovar
Il Concorso parte con un regista che è ormai un mito, Pedro Almodóvar. Il suo: “Madres Paralelas” con Penélope Cruz apre la rassegna. Due future madri single, in attesa di partorire, unite nella stessa stanza d’ospedale ma con un modo diverso di affrontare la vita e la maternità.
Come sarà la macchina dei sogni
Tra i film italiani in concorso il premio Oscar Paolo Sorrentino: “È stata la mano di Dio” con Toni Servillo e i mostri di Gabriele Mainetti: “Freaks Out”, con Claudio Santamaria.
In gara anche Pablo Larraín: “Spencer” ovvero la vita della principessa Diana interpretata da Kristen Stewart. Il regista cileno aveva già presentato a Venezia “Jackie” con Natalie Portman su Jacqueline Kennedy.
Fuori concorso l’ultima mega produzione firmata Ridley Scott: “The Last Duel” con Matt Damon e Ben Affleck.
La madrina Serena Rossi, darà il via alla manifestazione dal Palazzo del Cinema del Lido. Un‘attrice che ha trovato nella musica una costante nella sua carriera artistica grazie alle sue splendide capacità vocali e interpretative.
Una descrizione perfetta
Vorrei usare l’incipit di Alberto Barbera Direttore della Mostra che cita Bob Dylan:
“Il più lento di oggi / sarà il più veloce di domani
così come il presente/ sarà presto passato (…)
perché i tempi stanno cambiando.”
Barbera ricorda la locuzione latina attribuita all’Imperatore Augusto: festina lente – affrettati lentamente, splendido ossimoro che indica l’azione senza indugio, ma con cautela. Fu anche il motto del celebre editore e tipografo a Venezia Aldo Manuzio.
“Lo faremo all’insegna, ancora una volta, di una calcolata prudenza, affrettandoci lentamente, come suggeriva il sommo imperatore Augusto. Cioè, senza indugi, ma con cautela”.
Una Mostra in presenza
La coraggiosa decisione di realizzare in presenza e grande convinzione anche questa Mostra del Cinema è un bellissimo insegnamento, preludio alla celebrazione del novantesimo anniversario. La rassegna infatti nasce nel 1932 saltando qualche edizione nei drammatici anni Quaranta e nei turbolenti Settanta, ma virtualmente l’anno prossimo spegne 90 candeline.
Il via alla macchina dei sogni
Esordisce come Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata interamente nella terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido. Non è ancora una rassegna competitiva, ma presenta titoli che diventeranno classici della storia del cinema, con attori e registi leggendari: Greta Garbo, Clark Gable, Joan Crawford, Vittorio De Sica, Frank Capra, René Clair, Ernst Lubitsch, King Vidor.
Venezia è la macchina dei sogni e lo sarà sempre. La Mostra Internazionale del Cinema è un palcoscenico privilegiato, spesso un portafortuna. Blasonati Leoni d’oro si sono trasformati in altrettanti Oscar. Cito solo due titoli recenti che amo particolarmente: “Roma” di Alfonso Cuarón e “La forma dell’acqua” diretto da Guillermo del Toro. Segno inequivocabiledi un cartellone veneziano prezioso e di grande impatto nelle turbolenze di un aspro confronto tra sale cinematografiche e piattaforme streaming.
A volte la macchina dei sogni li regala davvero
Da disneyana convinta, mi sento in obbligo di sottolineare che a Venezia sono stati presentati in anteprima: Biancaneve e i sette nani e Alice nel paese delle meraviglie.
Biancaneve vinse il Grande trofeo d’arte della Biennale nel 1938, anno dell’ultima presenza del cinema americano, che tornerà poi alla fine della guerra.
Alice proprio quest’anno spegne 70 candeline. Venne presentato infatti nel 1951 alla 12a edizione della Mostra, era in buona compagnia, c’erano anche Akira Kurosawa con “Rashomon”(vincitore) e Billy Wilder ”L’asso nella manica”.
Un compleanno da festeggiare
Ma il compleanno più cinematografico in assoluto è quello di “Morte a Venezia” il film icona di Luchino Visconti compie 50 anni. Premiato al Festival di Cannes nel 1971, stregò intere generazioni. Per molto tempo Thomas Mann e la sinfonia n. 5 di Mahler fecero strage di ossessionati dalla bellezza e affranti da tutte le epidemie, in questo caso il colera. Voglio segnalare una bellissima iniziativa da non perdere. Il 3 settembre ci sarà la proiezione del film di Visconti, girato al Lido di Venezia tra il Des Bains e la spiaggia degli Alberoni. La proiezione avverrà proprio sulla battigia degli Alberoni rispettando il più possibile l’inquadratura della scena finale del film. “Una sorta di turismo culturale cinematografico, che in futuro potrebbe diventare un percorso dello spettatore turista”, ha scritto l’attore Gianni De Luigi.
Piccolo inciso
A metà settembre uscirà nelle sale “Il ragazzo più bello del mondo” che narra, con immagini d’archivio e interviste inedite, la vita di Björn Andrésen lo splendido quindicenne svedese che Visconti scelse dopo lunghe ricerche per interpretare Tadzio. Una vita turbolenta, segnata da alcol, lutti familiari e dall’ossessione di un successo planetario dovuto alla sua bellezza efebica, algida e perfetta che ispirò anche il personaggio di Lady Oscar. “Il Festival di Cannes è stato un incubo” ha confessato in varie interviste Björn, che oggi è un maturo musicista dai lunghissimi capelli bianchi.
Dagli incubi di Cannes, ai viaggi virtuali nel tempo
Venezia si adatta perfettamente al genere fantascientifico grazie alla magica luminescenza lagunare e ha lanciato film diventati ormai culto come “Ritorno al futuro” presentato alla Mostra del Cinema nel 1985, premio speciale al regista Robert Zemeckis, a proposito in giuria quell’anno c’era anche Frank Capra. Grande attesa quest’anno al Lido per l’anteprima del kolossal “Dune” di Denis Villeneuve. Oltre al cast stellare e un budget da 165 milioni di dollari, Il film crea molte aspettative, si tratta della seconda trasposizione cinematografica del romanzo di Frank Herbert, dopo l’adattamento non troppo fortunato del grande David Lynch nel 1984.
La macchina dei sogni e la fantascienza
Il regista canadese Villeneuve è tra i più quotati nel filone fantascientifico, a Venezia lo abbiamo già apprezzato con “Arrival” interpretato da Amy Adams, deliziosa attrice statunitense, in qualche modo legata sentimentalmente al nordest italiano, è nata a Vicenza, all’epoca il padre era militare di stanza alla Caserma Ederle. Ha chiamato la figlia Aviana in ricordo degli anni trascorsi con la famiglia ad Aviano.
Villeneuve ha dichiarato che “Dune” era il film che sognava di realizzare da sempre, dato che il libro di Frank Herbert fa parte della sua formazione. Scritto nel 1965 è il romanzo che detiene il record di vendite del genere fantascientifico, decisamente profetico per i temi, dalla deriva capitalistica ai cambiamenti climatici. Descrive un pianeta immenso e ostile, un deserto spazzato da tempeste e micidiali uragani. Gli esseri umani vivono di stenti risparmiando ogni goccia d’acqua. Pianeta inospitale ma strategico, è il luogo più importante della galassia perché fonte primaria di una spezia che consente di allungare la vita, viaggiare nello spazio e possedere doti sovrannaturali.
Non aspettatevi “green screen” il regista ha voluto ambientazioni reali confessando che gli effetti speciali digitali lo deprimono. Aveva bisogno di un vero deserto con autentiche dune, così ha scelto il panorama infinito e incantato della Giordania.
Ci si prepara con Segre e Manfredi
Venezia significa anche preapertura, un tempo gloriosa e all’aperto in Campo San Polo dove in serate memorabili abbiamo festeggiato registi come Ermanno Olmi e Francesco Rosi. Ora gli eventi si svolgono alla sala Darsena del Palazzo del Cinema. Il 31 agosto doppio appuntamento: “Il cinema al tempo del Covid”, diario filmato da Andrea Segre e “Per grazia ricevuta” un omaggio a cento anni dalla nascita del grande Nino Manfredi.
Il racconto di Andrea Segre è un “dietro le quinte” dell’edizione 2020, svoltasi con limitazioni e protocolli severi causa pandemia: “Ne è nato un piccolo diario filmato, non posso chiamarlo film, sono appunti in presa diretta di un pezzo inatteso della storia della Mostra e del cinema, sono semplicemente uomini e donne incontrate nel cuore della Mostra, che riflettono su quanto stanno e stiamo vivendo”, ha scritto il regista.
E come andrà quest’anno?
Le sorprese e le storie sono infinite e ancora tutte da raccontare, noi intanto cercheremo di non scostarci troppo dal centro dell’inquadratura.
Come mi fai rivivere certi ricordi di film amati cara Elisabetta! Grazie
Interessante la ricostruzione storica dei films più rappresentativi della Mostra del Cinema di Venezia. Come sempre,accurata e raffinata la tua Analisi
È stato davvero bello leggere tutto. Un tuffo nel cinema, spostando piano piano lo sguardo su un palcoscenico stupendo :la
Mostra del Cinema di Venezia. Registi e attori, storie, pensieri, film premiati. Sogni ed emozioni indimenticabili.
Dott.ssa Elisabetta che bellissima presentazione di questo evento tradizionale e culturale che Venezia dedica al cinema. La sua conoscenza di questa manifestazione, sia dei film passati, sia di quelli in programma fra pochi giorni, dimostrano quanto lei ami quest’arte visiva che, a mio avviso, avrà ancora una lunga vita. In ogni suo articolo c’è sempre una frase che mi attrae, che ricordo meglio delle altre. Oggi mi ha colpito: “Fu proprio il maestro del brivido Alfred Hitchcock a stabilire che non si potesse entrare in sala a film già iniziato, durante la prima di “Psycho”, per non alterare la tensione della vicenda disturbando lo spettatore”. Riflettendo è proprio così; quel film così bello nel suo genere è come un’opera lirica dove non è possibile vedere prima l’ultimo atto rispetto ai primi. Infatti il grande Alfred Hitchcock costruisce, fotogramma dopo fotogramma, uno stato d’animo, ma l’ordine non può essere invertito. Domenica prossima leggeremo i suoi primi commenti sui film visti. Buon lavoro e complimenti per la conoscenza di questo mondo così articolato e fantastico.
Ma come si fa cara Elisabetta a non essere attratti e affascinati da quanto presentato da te con “la macchina dei sogni”. Il Festival del cinema di Venezia viene sezionato sia nelle versioni del passato che nelle presentazioni dei film di quest’anno in modo tale di non vedere l’ora di essere partecipi dell’evento. Sono sempre motivato dai tuoi argomenti per un completo approfondimento della materia. Alla prossima con gratitudine