Facciamo un gioco. Vediamo com’è andata l’olimpiade rispetto alle attese, alle dichiarazioni di vigilia, per la scherma. L’Italia puntava a essere la numero uno nella disciplina che tradizionalmente le ha regalato le maggiori soddisfazioni e anche stavolta c’è riuscita, è solo mancato l’oro.
Cipressa e la scherma da allenatore
Per Andrea Cipressa, veneziano, è stata la prima olimpiade da padre, la figlia Erika, 25 anni, è la riserva del fioretto a squadre, grazie allo stop di Elisa Di Francisca. Erica è subentrata a Martina Batini nella finale per il bronzo, vinta anche grazie al suo 5-1, nel suo assalto, ipotizza errori arbitrali: “Qualche decisione contro di noi c’è stata, certo non ci ha avvantaggiate”.
Erica Cipressa
Erica è l’ultima arrivata, allontana le presunte raccomandazioni: “Ci sono preconcetti, cioè che lui mi possa avvantaggiare. E non lo ha mai fatto, anzi”. Sul caso ci fu addirittura un’interrogazione parlamentare di Emanuele Dessì del M5S. La portabandiera di Londra 2012, Valentina Vezzali, adesso è sottosegretaria allo sport. “Era unica – spiegava Andrea Cipressa -, con lei sapevi già di partire con l’oro sicuro o quasi, più ancora che con Elisa Di Francisca”. A seguire le nostre domande, alla vigilia
Com’è finita con Arianna Errigo e la sua voglia di essere alle olimpiadi in due armi, anche nella sciabola?
“Si concentra sul fioretto, non so per sempre. La delusione a Rio era fortissima, le è rimasto il rammarico per l’ultima stoccata in semifinale con Elisa”.
Che ha scelto la seconda maternità
“Non me la sarei mai aspettato, pensavo avesse voglia di tenere duro, nonostante l’anno di ritardo per la pandemia. Non ce l’hanno fatta altri atleti, chissà se abbia voglia di tornare ancora, dopo”.
Di Francisca contro il Ct della scherma Cipressa
Qui è andata che Di Francisca non ha perso l’occasione per ripetere che Cipressa non è un ct all’altezza, come aveva già fatto nel suo libro, e che Arianna Errigo fallisce nelle gare più importanti, come in semifinale a squadre, e a soccorso di entrambi è arrivato Velasco, a spiegare che a caldo non si infierisce così, da ex atleti. Nell’individuale, il fioretto femminile non restava senza medaglie da Seul ’88.
Scherma al maschile
Al maschile, è arrivato l’argento di Daniele Garozzo, mentre la nazionale va in pedana oggi, a chiudere l’olimpiade della scherma.
Sciabola
Andrea Cipressa vedeva il ct della sciabola Giovanni Sirovich, avi triestini, carico come mai. A livello individuale, è arrivato l’argento di Luigi Samele, poi l’argento a squadre, con Luca Curatoli, Enrico Berrè e Aldo Montano, subentrato nella semifinale all’infortunato Samele. La finale è stata persa male, 45-26, con la Corea del Sud. Sandro Cuomo, ct della spada, spiegava di un avvicinamento incoraggiante, nonostante la pandemia.
Causa covid, le delegazioni sono al minimo, come gruppi
Gli accrediti sono centellinati, con soli 2 fisioterapisti al seguito. Da oltre un anno, mancano le pedane internazionali.
Di nuovo Andrea Cipressa
“Non avere potuto confrontarsi a livello internazionale è in parte un handicap: russi e francesi, cechi e giapponesi hanno disputato un circuito superiore. Si parte per vincere, con la consapevolezza di poter perdere”. E così è andata. Ora l’olimpiade è dei 4 continenti, persino il Venezuela è competitivo, dunque il Sud America. “Le sorprese sono dietro l’angolo – dice Sirovich -, l’inattività ne alza le possibilità”. Il bilancio non è stato esaltante, con il senno di poi.
Scherma: la vigilia
Alla vigilia era intervenuto il nuovo presidente federale, Marco Azzi: “Da un po’ la scherma è globale. A Londra ci fu un podio asiatico, la Corea del sud nella sciabola a squadre è competitiva, Giappone e Honk Kong sono in progresso, nel fioretto”. Previsione azzeccata.
Andrea Cipressa, ancora
“La scherma è globalizzata, grazie a youtube. Anni fa ci chiedevano di filmare gli allenamenti, ora i maestri sono seguiti tramite video a computer. I grandi atleti sono fatti da grandi tecnici e i maestri italiani sono all’estero. Ai tempi miei, affrontare gli Usa del padre di Massialas era uno scherzo. Ora la cosa principale è non farsi male, negli assalti di preparazione”.
Nella scherma, l’Italia vanta la bellezza di 130 podi olimpici, 9 in più della Francia e 6 ori in più. Ha mantenuto la leadership di ogni tempo, anche se considerassimo assieme i trofei di Unione Sovietica e Russia.