Il 24 agosto inizieranno i Giochi paralimpici di Tokyo e la nostra speranza è che l’Italia sia protagonista. Una disciplina in cui gli azzurri potranno dire la loro sarà sicuramente il tiro con l’arco, dove spicca la promettente freccia di Asia Pellizzari. La giovane marenese ha infatti ottenuto il pass olimpico dopo una prestazione che l’ha vista realizzare 645 punti su 720 e, con il suo allenatore di sempre Ezio Luvisetto, si sta preparando per dire la sua anche in terra nipponica. Da Mareno di Piave a Tokyo, un viaggio che al piccolo comune di Treviso ha già portato in passato una medaglia, con “la roccia del Piave” Bepi Ros nei pesi massimi di pugilato dell’edizione del 1964.
Luvisetto, come vi state avvicinando alla partenza per Tokyo?
“In questo periodo Asia oscilla tra la consapevolezza e l’incoscienza della grande manifestazione. Ha 20 anni ed è alla sua prima esperienza, non sa bene cosa la aspetti, questo per lei è motivo di piacere e di curiosità. Allo stesso tempo, posso dire che è motivata e pronta, la nostra preparazione è stata lunga e sta arrivando al suo termine solo adesso. Asia è pronta sia fisicamente che psicologicamente, sotto quest’ultimo aspetto è una ragazza formidabile, spesso riesce a dare il meglio proprio quando è sotto pressione”.
Come dimostrato a Nove Mesto, conquistando uno dei due pass disponibili
“Esattamente, per Asia si trattava dell’ultima possibilità di accedere ai Giochi. Doveva essere un torneo europeo, alla fine si è però rilevato come mondiale, tanto da essere la gara di verifica preolimpica per tutti gli Stati. Ci siamo ritrovati con America, Australia, Corea, sembrava di essere all’Olimpiade. La prestazione è stata eccellente, Asia ha fatto registrare il suo record personale (vicino a quello mondiale) ed è stata prima in qualifica e nel torneo delle carte olimpiche. Non potevamo chiedere di meglio”.
Luvisetto, Lei conosce e allena Asia da tanto tempo, che significato hanno i primi Giochi?
“Sono il risultato del lavoro svolto in questi anni e il giusto coronamento di un percorso lungo e pieno di sacrifici. Seguo Asia dalla prima volta che le ho messo in mano l’arco, quando aveva dodici. Adesso ne ha 20 e ha raggiunto un traguardo così prestigioso. Ormai siamo in simbiosi, tra noi c’è un filo diretto che ci fa vivere insieme sensazioni e pensieri durante gli allenamenti”.
Avete in programma altri allenamenti prima della partenza?
“Asia partirà il 20 agosto, mentre io, essendo Tokyo blindata per i numerosi contagi, non potrò essere con lei. Ci incontreremo la prossima settimana in un raduno tecnico collettivo, organizzato per gli ultimi accorgimenti tecnici e per costruire bene il secondo arco di scorta. Asia è in linea con quello che deve fare, si dovrà solo godere i suoi primi Giochi”.
Luvisetto, Lei conosce le Olimpiadi, quale consiglio si sente di dare ad Asia?
“L’arciere è sempre sotto pressione, ogni freccia è importante e da subito è capace di dare la giusta misura di quello che si sta facendo. Non posso che dirle di vivere questa avventura con leggerezza e di fare quello che sa fare, senza dimenticare la consapevolezza dei propri mezzi. In una Olimpiade le sorprese sono dietro l’angolo, lo abbiamo visto in questi giorni con Mauro Nespoli, non tanto accreditato per accedere in finale, e Lucilla Boari. Io stesso sono partito per Barcellona 92’ come un novizio e ho raggiunto livelli importanti. Adesso, però, è finalmente il momento di Asia”.