L’introduzione del green pass in Veneto, con diverse sfumature, raccoglie consensi nel mondo imprenditoriale. La proposta di Confindustria nazionale prevede, per accedere al luogo di lavoro, un modello usato per i sanitari. Chi ne è sprovvisto può essere spostato ad altre mansioni, fino alla sospensione dall’impiego (e quindi dallo stipendio).
Industriali Veneto: “Ok al green pass”
“Il Green Pass è uno strumento civile di tutela tra persone che vivono nella stessa comunità”. Il presidente degli industriali veneti Enrico Carraro sottoscrive la proposta presentata al governo da parte di Confindustria nazionale. “Stiamo vivendo un periodo particolare, con l’economia che tenta di ripartire, non possiamo rischiare di ritornare a settembre scorso – commenta il presidente Carraro -. Oggi abbiamo gli strumenti per evitarlo, primo fra tutto il vaccino. Non dobbiamo far ripartire la pandemia, che ha bloccato le nostre imprese per mesi. Mi auguro venga richiesto il Green Pass anche per entrare nelle nostre aziende”. Il presidente di Confindustria Veneto sottolinea come la situazione attualmente sia “sotto controllo nelle aziende della regione, grazie all’applicazione del protocollo sanitario sottoscritto con i sindacati”.
Confartigianato Veneto: “Puntiamo al 100% dei vaccinati”
Nel 2020 il Pil veneto è sceso del -9,3% rispetto all’anno precedente, mentre i consumi delle famiglie sono scesi dell’11,1%. Contemporaneamente sono crollati anche degli investimenti (- 9,1%). Il manifatturiero veneto è oggi in ripresa, grazie anche alla ripartenza dell’export. “Va fatto tutto il possibile affinchè non si verifichi una quarta ondata – dichiara Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto -. Sono fermamente convinto che il diritto alla salute debba accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute. Ora è fondamentale che gli sforzi si concentrino sul ridurre le importanti sacche di non vaccinazione e le altrettanto importanti sacche di non informazione o disinformazione. Due dati mi auguro di leggere molto presto: il numero dei ricoverati a zero e dei vaccinati al 100%, salvo i non vaccinabili”.
Confcommercio: “Difficile applicazione per piccole strutture”
E c’è chi, come il settore del commercio e servizi, non deve fare i conti sul posto di lavoro solo con i colleghi, ma anche con quanti entrano negli esercizi, dai negozi alla ristorazione. “Se non si ha il vaccino si può essere pericolosi per se stessi e per gli altri, se vogliamo sconfiggere questo virus dobbiamo vaccinarci tutti – commenta il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin –. Il Green Pass se applicato dove c’è accoglienza va bene, è un’operazione di buon senso, che può dare respiro a tante imprese in difficoltà da mesi, come ad esempio le discoteche, palestre e alberghi. Così mettiamo in sicurezza le persone che le frequentano. In realtà più piccole invece, come un negozio di abbigliamento o bar, dove una persona non può farsi carico dei controlli, la situazione è impraticabile”.
Unioncamere Veneto a favore
Il presidente di Unioncamere Veneto Mario Pozza sposa la proposta di Confindustria sul Green Pass per accedere al posto di lavoro. “La sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta per le imprese del Veneto come hanno dimostrato gli sforzi fatti dai nostri imprenditori in questi mesi, ad esempio misurando all’entrata delle fabbriche la temperatura ai dipendenti – spiega il presidente Pozza -. Questa proposta ha l’obiettivo di fare il possibile per evitare che si creino dei focolai costringendo poi le aziende al blocco della produzione, che ha costi altissimi. Il sistema economico, in questi mesi, è già stato messo a dura prova e non possiamo permetterci in alcun modo di tornare indietro. Siamo nella nella fase in cui gli indicatori, come quelli sull’export, ci dicono che il sistema economico della nostra regione ha tutte le carte in regola per agganciare la ripresa e riprendere a correre”.
Sì da Confturismo Veneto
“Prendiamo atto che l’obbligatorietà del Green Pass si sta facendo strada in tutta Europa – spiega Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto con 17mila imprese associate –. Lo strumento è teso soprattutto a una moral suasion nei confronti dei non ancora vaccinati per accelerare il processo di immunizzazione di gregge e affrontare l’autunno in maggior sicurezza per un inverno senza più chiusure degli esercizi”. Confturismo Veneto chiede al Governo che renda “efficace e definitiva la misura del Green Pass “senza adottare ulteriori provvedimenti restrittivi”, venga “comunicato adeguatamente all’estero” e fornendo “ulteriori misure risarcitorie per aziende in difficoltà”.