E’ successo davvero, dunque. L’Italbasket ha dominato la Serbia, raggiungendo nella finale del torneo preolimpico persino i 24 punti di margine, a Belgrado.
Un sogno
Qualcosa di incredibile, di irreale. La storia prende, la storia dà. Cinque anni fa, a Torino, contro la Croazia in teoria più debole degli azzurri, la qualificazione sfuma al supplementare, per una nazionale in teoria più forte dell’attuale.
Italbasket e Meo
Sacchetti fa meglio di Ettore Messina allontana la sua ombra, gioisce, sì, ma quasi con imbarazzo di fronte al presidente federale Gianni Petrucci che di fatto l’aveva sfiduciato, qualche mese fa.
Meo gli fa marameo, e fa marameo anche al ct serbo Kokoskov, che neanche si avvicina al centrocampo, per la stretta di mano.
Gli eroi dell’Italbasket
E’ stata la sera di Nico Mannion e di Achille Polonara, che meriterebbe di raggiungerlo in Nba, di un Fontecchio che gioca da Nba, con una incidenza che a Reggio Emilia si era solo intravista. E poi Tonut fa il Tonut, c’è anche il marchio della guardia arrivata a Venezia nel 2015 e tra gli artefici dei due scudetti della Reyer. C’era anche lui a Torino, 5 anni fa, all’epoca però aveva solo 22 anni e non incise, nella gara con la Croazia. Adesso ha irrobustito il corpo, non ha problemi fisici ed è stato il miglior giocatore della serie A, da 8 anni non capitava a un italiano.
Pajola contribuisce e Melli offre lavoro difensivo e leadership, non importa se incida poco in attacco.
E’ l’Italbasket dei figli d’arte
Di Nico Mannion che in prospettiva può fare decisamente meglio del padre Pace, ammirato a Cantù, di Stefano Tonut che già ora è andato oltre papà Alberto, bandiera di Livorno che avrebbe meritato uno scudetto, di Fontecchio figlio dell’ostacolista Daniele e di Malì Pomilio, ex azzurra. Persino Nicolò Melli figlio di un pivot dilettantistico, avvocato, Leo, Leopoldo all’anagrafe.
Torna Danilo
Danilo Gallinari tornerà per le Olimpiadi, lui stesso è figlio di Vittorio, re della difesa nella Milano di Dan Peterson.
Un girone da non sottovalutare
E’ un’Italia di talento, anche senza i talenti, Datome e Belinelli vediamo se faranno il passo avanti, dopo averne compiuto uno indietro. E’ una bella Italbasket, bella come la Milano di Eurolega, terza in Europa.
Dovremmo passare il girone, con Germania, vincitrice a Spalato, con l’Australia, che eliminò gli azzurri a Sydney 2000, quando erano campioni d’Europa, con Tanjevic, e con la Nigeria. Si qualificano le prime 2 e le migliori due seconde, l’Italbasket proverà ad arrivare in semifinale.
E’ probabilmente inferiore a Stati Uniti e Argentina, Spagna, Slovenia e Francia.
La conferma per Meo all’Italbasket
Intanto, Sacchetti meriterebbe la conferma, adesso, a prescindere dal girone olimpico, di Tokyo. Non poteva non lasciare un segno. Il segnale sono stati gli oltre 100 punti, tipici del suo basket spettacolo, già visto a Capo d’Orlando e a Sassari, a Cremona.
Chi è Meo
Ha 68 anni, è un orso buono, alla fine vince lui e forse non è un caso che la moglie si chiami Olimpia. Era praticamente un ex, disputerà la terza olimpiade, dopo 2 da giocatore. Esulta il presidente federale, parteciperà alla 13^ olimpiade, un record.
In rosa c’era anche il triestino Michele Ruzzier, ex Trieste, per due stagioni a Venezia, il playmaker ora ha firmato per la Virtus Bologna.