Si è sentito spesso parlare, in questi giorni, della tassazione globale ovvero di tassare le multinazionali. Tema che è stato al centro del meeting dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20, tenutosi a Venezia. È la prima volta che si cerca di introdurre delle disposizioni in tema fiscali a livello internazionale che dovrebbero avere come scopo quello di regolamentare l’economia mondiale e di regolare l’ingresso della digitalizzazione nelle multinazionali del web.
Multinazionali e tasse
Gli Stati hanno come obiettivo quello di far in modo che vengano tassate alcune grandi compagnie che abbracciano l’intero pianeta. In particolar modo le grandi aziende che si occupano di web. La politica fiscale è stata al centro della discussione della riunione veneziana come prerogativa della sovranità nazionale, tanto da promuoverla su scale mondiale. L’accordo dovrebbe porre fine alla corsa al ribasso nella tassazione delle compagnie e garantire un equilibrio nei riguardi dei lavoratori e della classe media. Questo piano di nuova tassazione favorirebbe gli Stati che sono indebitati a causa, soprattutto, della pandemia che ha messo in ginocchio le loro economie.
L’accordo di Parigi
Grazie all’accordo di Parigi che ha visto coinvolti più di cento Stati, all’inizio di luglio, e che ha coinvolto il G20, le nuove regole dovrebbero iniziare a funzionare sui giganti del web come Google, Apple, Amazon e Facebook. L’accordo concerne la divisione dei profitti e punta a far in modo che tali multinazionali paghino più tasse negli Stati dove hanno una vendita molto elevata dei loro prodotti e servizi. Poi, ipotizzata una tassa minima del quindici per cento a livello planetario. Pertanto, tali aziende avrebbe una tassazione minima negli Stati dove operano. Con tale accordo, inoltre, si vorrebbe eliminare la gamma di paradisi fiscali.
Tasse e multinazionali digitali
Altro aspetto fondamentale di questo accordo concerne la cancellazione di tasse nazionali su servizi digitali. Il tutto, ovviamente, quando l’accordo entrerà in vigore.