A Burano, la più colorata e fra le più belle isole della laguna veneziana, troviamo la Trattoria da Romano. Si trova nel viale centrale. All’esterno, a caratteri cubitali, c’è la scritta rossa, più in basso la scritta “Locali storici d’Italia”. Proprio così, la trattoria da Romano è uno tra i 220 locali esistenti nel Belpaese inseriti nel prestigioso libro degli “storici”. Per chi entra in questa elegante e raffinata trattoria si trova dinanzi a una serie infinita di quadri, disegni: da Mirò a Guttuso a De Chirico la lista è lunga. Da Romano è un museo-trattoria, dove si potrebbe far pagare il biglietto solo per vedere i lavori dei grandi artisti… Ma qui si viene a mangiare (bene) e si ha il privilegio, contemporaneamente, di ammirare nelle pareti qualcosa come 450 quadri. Qui sono passate semplici persone, ma anche letterati come Montale, Pirandello, Hemingwai, artisti immortali come Maria Callas, scienziati come Enrico Fermi e Marconi. Ma anche re e regine, sportivi e pezzi da 90. Questo per citarne alcuni. A capitanare il tutto Gigi Seno.
Patron della trattoria da Romano è Gigi Seno
All’anagrafe è Luigi, ma tutti lo conoscono come Gigi soprannominato – quand’era giovane – “Brasil”, per quella forza e quella voglia di correre dietro al pallone. Al punto che era diventato un professionista nel gioco del calcio, richiesto da diversi club. Lo ammette lui stesso: “A un certo punto della mia vita ho cambiato totalmente mestiere: da giocatore professionista del calcio a ristoratore. Per amore”. Già, per amore di Rossella, una delle figlie di Orazio, titolare della trattoria da Romano, L’aveva conosciuta con il grembiule della cucina, è diventata sua moglie, e ancora è appassionata di cucina e prepara i piatti per i clienti. Gigi ora conduce le redini della storica trattoria, assieme al cognato Renzo che ha sposato Anna. Tutti nell’attività, compreso il figlio di Gigi, Luca, 39 anni, cuoco del prestigioso locale.
La storia di Gigi Seno
Gigi è nato a Burano, isola di pescatori e di merlettaie. Come tutti i bambini ha frequentato le elementari e le medie in quell’isola, poi ha frequentato il liceo scientifico a Venezia. Si alzava presto la mattina, prendeva il vaporetto per la terraferma, correva a scuola, andava poi a fare gli allenamenti, ritornava a casa. La voglia per quel giovane Gigi di crescere e far carriera nel mondo del calcio era tanta. E i suoi punti aumentavano, era soprannominato Brasil per quella sua grinta di attaccante, quel trequartista ammirato per la sua abilità, vicino al simbolico numero 10 di Baggio e non solo. Era il Pelé dell’isola di Burano! Lui ha giocato a Bassano, poi a Montebelluna, e pi a Como, a Mira, a San Donà arrivando alla serie C.
Gigi Seno: da calciatore professionista a ristoratore e cuoco
Il cambio epocale lo ha fatto per amore. Ha conosciuto una delle figlie della trattoria da Romano, quella Rossella – con il grembiule – che aveva imparato i segreti della cucina da mamma Linda (è mancata lo scorso anno) che adorava preparare il risotto di gò. Da 33 anni segue la trattoria insieme a Rossella, Renzo, Anna e Luca. Una famiglia unita, appassionata. La trattoria da Gigi si trova a 100 metri dalla chiesa di Burano che conserva le spoglie di Santa Barbara, patrona dei pompieri. Grazie alla volontà del grande mecenate chioggiotto Luciano Boscolo Cucco, anche Gigi, portavoce di Burano, ha accompagnato le spoglie della Santa a New York nel 2008. “E’ stata un’emozione unica, un “grazie” all’amico Luciano Cucco”.
Per i lettori di www.nordest.it Gigi propone uno dei suoi piatti che destano successo alla trattoria Da Romano: il risotto di gò alla Romano.
La ricetta: Risotto di gò alla Romano
Ingredienti (per 4 persone)
800 g. di “go” (ghiozzo) di laguna, 1cipolla, sedano, olio di oliva, pepe bianco macinato, 4oo g. di riso, burro, prezzemolo, parmigiano reggiano
Preparazione
Mettiamo in una pentola con acqua fredda 800g. di gò insieme a una cipolla e a un rametto di prezzemolo con foglie. Facciamo bollire molto lentamente per 1 ora e 30 minuti. A cottura ultimata aggiungiamo 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva e un pizzico di pepe bianco macinato. Il brodo è pronto. In una pentola tostiamo 400g. di riso e portiamo a cottura con l’aggiunta del brodo di go ben filtrato . Mantechiamo il riso con l’aggiunta di parmigiano reggiano, prezzemolo e burro fino a quando il risotto è bello cremoso.
Il vino in abbinamento
Il risotto di go può essere abbinato a un buon vino bianco fresco come Inama, Soave Classico della Cantina di San Bonifacio nelle colline veronesi.
Come sempre, ottimo e appassionante articolo. Bravo Maurizio!