Finalmente una buona notizia. Nell’anno del Covid, tra la fine del primo trimestre del 2020 e lo stesso periodo del 2021 i prestiti vivi erogati dalle banche all’intero sistema imprenditoriale della provincia di Venezia sono aumentati di 817 milioni di euro (+8,1 per cento). Tra le principali province del Veneto solo Treviso (+8,4 per cento) e Vicenza (+8,7 per cento) hanno registrato una crescita percentuale superiore alla nostra.
Più prestiti alle imprese
Dopo una contrazione che durava ininterrottamente dal 2011, nell’ultimo anno la situazione ha cambiato segno e le imprese, soprattutto di piccola dimensione, sono tornate ad avere la liquidità necessaria per far fronte al momento difficile.
Il parere di Bottan
Lo mette in evidenza il presidente della CGIA, Roberto Bottan: “Grazie alle misure messe in campo dal Governo Conte in materia di credito per fronteggiare la crisi economica provocata dalla pandemia, le banche sono tornate a fare il loro mestiere. Ovvero, a ridare credito alle aziende spossate dalla crisi. I piccoli prestiti fino a 30 mila euro, ad esempio, hanno riscosso un grande successo. Gli istituti di credito, infatti, hanno potuto erogare questi soldi, beneficiando delle garanzie al 100 per cento messe a disposizione per legge dal Fondo istituito presso il Medio Credito Centrale”.
Zabeo sottolinea l’aumento dei prestiti
“Nell’ultimo decennio anche la provincia di Venezia ha visto crollare i prestiti alle attività produttive. Tra il 2011 e il 2020, infatti, siamo passati da 14,1 a 10 miliardi di euro di impieghi bancari alle imprese (-29 per cento). Una riduzione in termini assoluti pari a 4,1 miliardi di euro che ha penalizzato soprattutto le realtà di piccolissima dimensione. Ma secondo il presidente Bottan, per il prossimo futuro le decisioni in materia di credito dovranno essere prese anche a Bruxelles e Francoforte”
“E’ importante promuovere un intervento concertato con gli altri Stati e presso le istituzioni europee affinché la Bce eroghi speciali finanziamenti alle banche con un vincolo di destinazione a favore delle piccole e medie imprese, facendo in modo che entro una certa soglia, ad esempio sotto i 250 mila euro, le procedure di erogazione del prestito avvengano in tempi rapidissimi. E’ necessario, altresì, attivare strumenti di finanziamento alternativi al credito bancario. Perseguendo uno sviluppo economico meno bancocentrico, anche attraverso l’attuazione di politiche pubbliche di sostegno alle imprese”.
Attenzione agli oneri finanziari
Va messo, comunque, in evidenza anche il fatto che molte segnalazioni consentono di ipotizzare che questi prestiti sarebbero utilizzati in massima parte per sostituire la liquidità generata dai mancati ricavi, con il conseguente aumento degli oneri finanziarie la riduzione del valore aggiunto in capo alle imprese.
La conclusione sui prestiti
Bottan conclude: “C’è il rischio che si riaffacci un altro grave problema che speravamo di aver accantonato. Ovvero, l’allungamento dei tempi di pagamento che molte imprese, soprattutto di medie e grandi dimensioni, stanno tornando a praticare con continuità. Mettendo in seria difficoltà tantissimi subfornitori di piccole dimensioni che notoriamente sono sempre a corto di liquidità e fortemente sottocapitalizzate”.