Oggi volevo parlarvi di prevenzione. Intanto cosa significa prevenzione, visto che il significato non è univoco, e quanti tipi di prevenzione conosciamo. Con prevenzione intendiamo tutte quelle operazioni e tutti quei strumenti che mettiamo in campo per impedire l’insorgenza e la progressione delle malattie. E il determinarsi di danni irreversibili quando la patologia è in atto.
Esistono tre tipi di prevenzione
PREVENZIONE PRIMARIA: Comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza della malattia nella popolazione, combattendo le cause e i fattori predisponenti.
SECONDARIA: Comprende tutte le misure destinate ad ostacolare l’aumento del numero di casi di una malattia nella popolazione, riducendone la durata e la gravità.
PREVENZIONE TERZIARIA: Comprende tutte le misure che hanno lo scopo di controllare l’andamento di malattie croniche e/o neoplastiche per evitare o limitare la comparsa di complicazioni e di esiti invalidanti. Viene applicata quando la patologia è già in atto per evitare complicazioni e la cronicizzazione della malattia.
Facciamo un esempio
Per fare un esempio banale la prevenzione primaria è quando si dice alla popolazione di usare la cintura di sicurezza per evitare gravi lesioni in caso di incidente. La secondaria è utilizzare la cintura di sicurezza, perchè averla e non utilizzarla sarebbe inutile. Mentre la terziaria sarebbe l’airbag, nel senso che l’incidente è fatto ma limita i danni.
Le prevenzioni si attuano normalmente tramite gli screening di massa e i più conosciuti sono per ordine di rischio tumorale. Mammografia in quanto primo tumore nella nostra, ahimé, infelice classifica generale. Poi sangue occulto nelle feci per il tumore al colon retto che è al secondo posto. Infine Pap test e/o HPV test per la cervice uterina che è al quinto posto. Gli esami di screening sono esami semplici, veloci ed economicamente convenienti per rilevare la popolazione a rischio per quel tipo di tumore. Ma non mi voglio soffermare molto sulla esecuzione pratica in quanto più o meno tutti conosciamo la tecnica.
La prevenzione con l’ecografia transvaginale
Volevo in questa sede fare un piccolo appunto su un esame poco utilizzato ma, secondo la mia esperienza, molto importante che è l’ecografia transvaginale. Premetto che gli organi genitali femminili, evidentemente, non sono esposti come quelli maschili e chiaramente, per visualizzare eventuali neoformazioni, bisogna usare strumenti atti a farlo. Nell’uomo ad esempio la auto palpazione dei testicoli può rilevare per tempo masse e/o cisti, ma nella donna ciò non è possibile.
Sfatiamo un mito
Vi è una sorta di credenza popolare molto diffusa, dove si pensa che fatto il “pap test ho fatto tutto”. In realtà il pap test rileva eventuali lesioni pretumorali della cervice uterina,. Ma dietro essa, esiste una moltitudine di zone che non sono visibili al pap test, ad esempio. Un esempio? Il corpo uterino, endometrio, tube, ovaie, regione del Douglas e del Retzius. Queste zone sono esplorabili solo con la sonda ecografica transvaginale, o addominale qualora la donna sia vergine. Ed è una tecnica semplice, indolore e economica ma fondamentale per la valutazione degli organi interni. In realtà, il tumore della cervice ha una bassa mortalità, se preso in tempo, perchè in una zona limitata e “esterna” all’addome. Per contro un tumore maligno delle ovaie, se non preso per tempo, si diffonde abbastanza velocemente. In questo piccolo excursus vorrei far capire a tutte Voi che l’ecografia ha una importanza fondamentale nell’ambito di una visita ginecologica completa. Anche se non ancora considerata uno screening di massa. Pertanto, se nessun medico ve la prescrive, fatela almeno una volta ogni uno o due anni. Anche per conto Vostro, limitando così i danni un tumore così aggressivo e potenzialmente letale.